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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


11 marzo 2005

Collaborazione Online: La Strategia Di Microsoft

Bill Gates ha annunciato la nuova strategia di Microsoft 2 giorni fà a San Francisco. Vi suggerisco di dare un'occhiata a quello che ha detto ( testo scritto e PowerPoint disponibile qui ).

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Bill Gates live da San Francisco

 

Microsoft vede il futuro della collaborazione Online come la combinazione di componenti differenti.

Gates030805RTCLaunch_integrated_comms_350o.jpg

La piattaforma integrata di comunicazione che Microsoft sta gradualmente costruendo mette insieme l'istant messaging, la presence awareness ( la capacità di vedere se una persona è in linea ) con la web conferencing e le interazioni con telefonini, PDAs, VoIP e video.

Microsoft desidera estendere la capacità di comunicare in tempo reale ad applicazioni che non lo permettono affinchè dagli spazi di lavoro SharePoint o dagli scambi di messaggi via Outlook si possa passare ad una comunicazione diretta con immediatezza e facilità.

Questo è il futuro e sono felice che Microsoft ne faccia parte.

Microsoft ha poi annunciato 3 prodotti, Mcrosoft Live Communication Server, il nuovo Microsoft Live Meeting 2005 e il nuovo Office Communicator 2005 (Presence, Istant Messenger, Audio e Video Conferencing).

Queste sono nuove ed impressionanti release che integrano nuove caratteristiche ad interfacce semplici ed usabili.

Testerò in settimana il nuovo MSLM 2005 e riporterò in dettaglio tutto quello avrò scoperto.

Ma, secondo la mia modesta opinione due cose mancano nella presentazione di Bill Gates:

1) L'Identità

2) La componente umana per il successo della collaborazione

1) L'Identità

Sebbene Bill abbia mostrato che al centro della sua piattaforma di collaborazione integrata l'identità e la presenza abbiano un ruolo centrale, egli non l'ha mai menzionata come uno degli elementi critici per ottenere un lavoro online efficace.

Gates030805RTCLaunch_identity_at_the_center_350_o.jpg

Quella che è definita identità non è altro che la combinazione di username e password oppure la presenza all'interno della directory LDAP dell'azienda. Ma
sò bene quanto possa essere utile username e password quando qualcuno accede al tuo PC.

L'identità che abbiamo oggi non è altro che una maschera, una facciata dietro alla quale non possiamo realmente vedere. Durante un meeting online possiamo certificare un login con username/password ma non possiamo sapere esattamente chi è dietro realmente è dietro questa username e password.

Questo è il punto su cui dobbiamo fare attenzione per non compromettere la nostra privacy personale.

2) La componente umana per il successo della collaborazione
Una collaborazione efficace online non è solo il diretto risultato di un semplice
aggiungere, comprare e utilizzare una nuova tecnologia.

Dal momento che l'impresa gradualmente decentralizza le proprie operazioni e nuovi ecosistemi di affari iniziano a trovare nicchie di mercato utili , i team virtuali emergono gradualmente come la nuova realtà del futuro.

Per avere successo i team virtuali hanno bisogno di una struttura di supporto strategica nel quale operare. Hanno inoltre bisogno di una buona pianificazione e di un'analisi profonda del progetto., di tecnologie efficaci ed accessibili, di un aiuto costante, di permettere la sintonia tra i membri, e di un feedback costante che non può essere stabilito affatto da un set di tecnologie di comunicazione predisegnate.

Ma fino ad ora, progetti supportati da team virtuali hanno incontrato diversi problemi e gestirli al meglio rappresenta una sfida.

Le organizzazioni per la prima volta incontrano il bisogno di analizzare e comprendere quali siano gli ostacoli chiave da superare per gestire un network collaborativo online con successo.
Sebbene la risposta non sia semplice, la soluzione può essere scoperta in esempi che abbiamo già realizzato.

La collaborazione virtuale per questi tipi di team è un'attività complessa di cui dobbiamo spiegare alcune componenti.

Prima di tutto I team virtuali non funzionano come un tradizionale team fisico ed hanno un modo diverso di comunicare, lavorare collaborativamente, condividere informazioni e supportarsi a vicenda tra i membri del team. L'approccio è differente ed è per questo che falliscono.

I processi di cooperazione non sono un risultato automatico per aver implementato delle tecnologie di collaborazione e comunicazione in tempo reale, ma il risultato di un piano di sviluppo del team, collaudato sistematicamente e progettato con cura.

Questo dovrebbe suonare familiare a tutti coloro che hanno avuto l'occasione di utilizzare queste tecnologie.

Quante volte hanno visto questi progetti fallire miseramente. Perchè c'è un'enorme discrepanza tra le potenzialità delle tecnologie e gli usi che ne fanno le persone ?.

Se la soluzione non sta nella tecnologia ma nella capacità di interagire da parte dei membri del team, dov'è questa soluzione ?

Per rispondere a questa domanda ti invito a leggere il Manifesto che ho pubblicato insieme a Ken Thompson.

"Bioteaming, a Manifesto for Networked Business Teams
: a conceptual framework for the successful management of physically
distributed collaborative business networks and highly mobile virtual
teams.
"

Che cosa ne pensi ?

[ Approfondisci ]

Tratto da un articolo originale di Robin Good in data 9 marzo 2005.
http://www.masternewmedia.org/news/2005/03/09/online_collaboration_microsoft_future_strategy.htm

 
 
 
 
 
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