Professionisti Della Comunicazione E Missione: Il Ruolo Del Dialogo
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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


Last updated: Thursday, January 21, 2010

Professionisti Della Comunicazione E Missione: Il Ruolo Del Dialogo

Cari amici, il campo del dialogo e del dibattito ha una missione al mondo, anche se molte persone ancora non lo sanno. Questa missione include fare il nostro lavoro ma va anche molto oltre.

La nostra missione collettiva è di riacchiappare il mondo che cade, pezzo dopo pezzo, e trasformarlo in un mondo nuovo, un mondo creato dalle persone tramite conversazioni di qualità.

Mi sento di poter affermare che il mondo ora sta cadendo e continuerà a cadere per parecchio tempo. Sempre più velocemente.

Con questo non voglio dire che non ci siano cose positive che stanno accadendo, nè che gli affari in certi campi non stiano andando bene.

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Photo Credit: H. Rotgers

Infatti, le cose stanno andando contemporaneamente sempre meglio e sempre peggio, in modo molto veloce. Per entrambe le ragioni (sempre meglio e sempre peggio), come al solito, gli affari diventeranno sempre più difficoltosi.

Il cambiamento è nell'aria. Un grosso cambiamento.

Proprio per questo il mondo avrà bisogno di parlare con sé stesso e di ascoltare sé stesso meglio.

Parte del nostro compito è quello di aiutare a realizzare questo bisogno e di impegnarsi in un dialogo ed in un ascolto produttivo, serio e sincero.
Altro compito è quello di aiutare il mondo, una volta che si è compreso questo bisogno, a metterlo in pratica davvero.

Il mondo include le nostre comunità, le bioregioni, i paesi, le reti, le organizzazioni, il vicinato, le famiglie e noi stessi. Nessuno di loro è intrinsecamente più importante dell'altro. Le conversazioni di alta qualità avranno bisogno di tutti, ovunque questo bisogno di scoprire modi di autoaffermazione diventerà urgente.

Credo che il nostro compito più importante al momento - quello di tutti coloro che si occupano di comunicazione - è di comprendere questo, comprendere la nostra missione e prepararsi ad aiutare. Siccome non è necessariamente chiaro come farlo, i nostri compiti diventano gli stessi degli altri (parlare con gli altri, al di là dei confini e di ascoltare gli altri meglio). Cercare insieme nuovi percorsi su cui camminare insieme. Trasformare noi stessi in una forza potente e benigna che può portare a termine la nostra missione.

Ogni relazione sugli affari pubblici, ogni storia nuova che leggo, accresce la mia certezza che questo bisogno sia reale ed in aumento.

Vi segnalo questo saggio "How To Stop Civil War", di George Monbiot. Si tratta della prima critica che leggo sulla questione Irachena che delinea una costituzione che dipinge una trasformazione appropriata del contesto attorno a questa guerra. Inquadra il problema come una potente opportunità di trasformazione, nata dal bisogno di conversazioni tra le persone (noi) e la capacità delle persone comuni di diventare creativi rispetto ai loro affari comuni.

Non so se George Monbiot lo sappia, ma noi sappiamo parecchio su come questo potrebbe essere realizzato.

Abbiamo anche molto da imparare, dato che il campo delle conversazioni potenti è ancora nella sua fase di sviluppo.

Assorbire questo, infatti, colpisce la mente - sia per quello che già sappiamo a livello collettivo, sia per quello che ancora dobbiamo imparare - e cosa significa per il mondo.

Molti professionisti sono già impegnati nella creazione e nella facilitazione di conversazioni su questioni quotidiane. Questo è vitale ed abbiamo anche bisogno di guardare avanti. Le questioni odierne si surriscalderanno - e nuove questioni che non ci immaginiamo saliranno in superficie.

Dunque mi domando: fino a che punto i professionisti della conversazione sono preparati per sfruttare le opportunità offerte dalle crisi del domani, per aiutare a trasformare il mondo in modo sano? E ancora: cosa dovrebbe succedere per far sì che noi facciamo realizziamo questa preparazione insieme ed in tempo?

Tom Atlee - Evolving Collective Intelligence

 
 
 
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posted by on Sunday, September 4 2005, updated on Thursday, January 21 2010

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