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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


7 luglio 2007

Economic Security And Interest-Free Exchange Systems: Possibili Soluzioni Ai Problemi Di Sovrappopolazione E Scarsità Di Cibo

La crescita globale e la povertà mondiale rimangono due argomenti caldi, influenzati da molteplici variabili da tenere sotto controllo: cibo, salute, politica, scienze economiche, religione e diritti umani.

I recenti report pubblicati dalla FAO ed altre importarti istituzioni mondiali mostrano una situazione ormai innegabile: i poveri si impoveriscono ed i ricchi diventano sempre più ricchi.

food_fertility_health.jpg
Photo credit: Brian McEntire

In anni recenti l'opinione generale sembra associare il problema del basso tasso di nascite a quello della carenza di cibo, mettendo così in relazione il basso tasso di crescita con la povertà. Comunque, ultimamente, questo punto di vista è stato messo in discussione e vari studi hanno portato alla luce una realtà leggermente differente: bassi tassi di crescita sono tipici delle nazioni più ricche, dove è più semplice che altrove trovare cibo.

D'altra parte, le nazioni più povere mostrano i tassi più elevati di nascite, nonostante non abbiano i mezzi necessari per sopravvivere (e pertanto hanno anche i più alti tassi di mortalità - specialmente infantile).

Ma ancor più interessante e sorprendente è il contenuto di un'interessantissima mail che ho ricevuto qualche giorno fa'; in seguito a questa ho iniziato ad interrogarmi seriamente su alcune questioni che sino ad oggi non avevo considerato.

Durante una conversazione scritta spontanea ed informale con qualcuno nel suo network, un blogger mio partner Sepp Hasslberger era intento a discutere il finto "paradosso" creato e perpetuato dai media mainstream sulla crescita mondiale e la povertà.

Ciò che segue non è quindi un articolo ma un messaggio spontaneo che Sepp Hasslberger ha inviato ai suoi contatti amici. Il testo non ha subito alcuna modifica tranne per l'aggiunta di alcuni link e riferimenti oltre alle immagini.


 




Overpopulation: Does Population Growth Follow Food Supply?

food_india.jpg

di Sepp Hasslberger



Se è vero che la disponibilità di cibo determina un incremento della popolazione, allora come mai nei paesi dove oggi il cibo è più abbondante (le nazioni industrializzate) vi sono i tassi di nascita più bassi di tutte le nazioni del pianeta, e perché, invece, accade la cosa inversa nei paesi più poveri?

Ma questi fatti non invalidano subito il convincimento che l'offerta di cibo abbia un legame causale con le nascite, quantomeno in maniera inversamente proporzionale - più cibo (e sicurezza di cibo) meno nascite, meno cibo (e meno sicurezza di cibo) più nascite in ogni famiglia.

Credo di non aver mai avuto una risposta soddisfacente.

Per controllare le mie argomentazioni, guardate questa pagina con i tassi di fecondità delle varie nazioni. Vedrete come le nazioni più povere abbiano i tassi di fecondità più elevati, mentre quelle più ricche sperimentano quelli più bassi.

Sia l'Italia, il paese dove vivo, sia la Germania dove sono nato, hanno tassi di fecondità davvero bassi, e posso assicurarvi che nessuno muore di fame in questi paesi.

Ora, sono d'accordo che il nostro sfruttamento delle risorse del pianeta sia insostenibile, e penso che sia dovuto al modo nel quale otteniamo il cibo, non in linea col tempo. Nei tempi antichi, le persone potevano solo vagabondare, cercando e raccogliendo frutti e radici per sostentarsi. Quindi arrivò l'agricoltura, che permise a più persone di nutrirsi sfruttando poca terra.

Ora dobbiamo fare un ulteriore passo: dobbiamo superare l'era agricola ed iniziare a far crescere il nostro cibo da un'abbondante risorsa con una tecnologia che sia sostenibile. Sto pensando all'acqua marina come risorsa disponibile in abbondanza, ed alle microalghe che crescono nell'acqua salata del mare. Possiamo sempre integrarle con le cose che cacciamo o coltiviamo, ma la nostra alimentazione futura dovrebbe essere incentrata su una fonte nuova e sostenibile.

Inoltre credo che non sia tanto la sicurezza del cibo più che la sicurezza economica che preoccupa le persone e le fa pensare "vogliamo meno bambini". Dove non c'è sicurezza economica, e le persone vivono in maniera selvaggia, è praticamente indispensabile avere numerosi discendenti, perchè rappresentano forza lavoro in grado di sostenere una coppia anziana sino alla morte. Senza numerosi figli, un coltivatore potrebbe morire di fame nella vecchiaia, e pertanto c'è l'incentivo ad avere più d'un figlio.

food_chinese.jpg

I bambini assicurano la sopravvivenza economica futura.

Una questione che è stata sollevata durante la discussione riguarda come POTREBBERO le popolazioni di alcune delle nazioni più povere stare davvero meglio. Questo interrogativo è realmente complesso e non possiamo rispondere tralasciando le basi economiche su cui è impostata la nostra società.

Abbiamo un sistema monetario ed economico che praticamente obbliga ogni nazione ad espandere la propria attività economica, a meno che non voglia vedere i suoi cittadini morire di fame. La ragione è che il nostro sistema richiede un'espansione economica costante, e pertanto uno sfruttamento sempre crescente delle risorse naturali è insito nelle basi del nostro sistema.

I nostri soldi obbediscono ad interessi privati, che li considerano come loro proprietà. Questi interessi ci chiedono di pagare una tassa (detta interesse) per l'uso di questi soldi. L'attività economica non può sostenere queste tasse se non c'è una costante espansione dell'attività. Per cambiare tutto questo dobbiamo in primo luogo cambiare le basi del nostro sistema monetario / economico.

Abbiamo bisogno di un mezzo di scambio (moneta) che non sia sotto la proprietà di interessi privati e che non sia pressato dalla necessità di pagare interessi per il suo uso. Così le nazioni che oggi sono povere potrebbero iniziare a lavorare per la loro prosperità economica piuttosto che pagare interessi su prestiti stranieri o proprio sul denaro che stanno utilizzando.

Ciò, secondo me, accrescerebbe la sicurezza economica ed ovvierebbe al problema della sovrappopolazione. Potrebbe anche ovviare al problema del sovrasfruttamento delle risorse del nostro pianeta, lasciando che le cose si rigenerino; così potremmo vivere in maniera confortevole senza dovere procreare di continuo per assicurare la sopravvivenza. La quantità della popolazione si stabilizzerebbe senza bisogno di forzare le politiche di controllo delle nascite come in Cina.

Abbiamo bisogno di un cambiamento profondo se vogliamo sopravvivere in futuro. Questo cambiamento, secondo me, avverrà quando le persone capiranno di non essere solo un meccanismo biologico ma anche e soprattutto l'apice della creazione. Le persone realizzeranno che la loro vera essenza è spirituale, piuttosto che l'obbedire ad istinti animali, ed inizieranno ad agire seguendo questa nuova conquista intellettuale.

Parte del cambiamento nel nostro modo di vedere le cose sarà di attribuire alle altre specie un'importanza simile alla nostra; di conseguenza faremo tutto ciò che potremo per non distruggere ancora l'habitat di queste specie e per soddisfare i nostri bisogni animali - come quello per il cibo.




Qualche giorno più tardi Sepp ha scritto nel suo blog:

"C'è un punto di vista interessante, espresso in un paper accademico da Russell Hopfenberg, secondo cui la popolazione umana continua a crescere in funzione della disponibilità di cibo. Il corollario e il rimedio suggerito è che, limitando la produzione di cibo, potremmo fermare l'ulteriore crescita della popolazione. Il problema sotteso dall'aumento della popolazione è un maggiore consumo del nostro ambiente - stiamo diminuendo lo spazio vitale di migliaia di specie diverse provocandone l'estinzione, tutto in nome della produzione di cibo.

Personalmente, credo che questa sia una visione eccessivamente semplificata e che, sebbene stiamo devastando l'ambiente, la quantità della popolazione non sia l'unica o la principale colpevole di questa situazione.

Sovrappopolazione?

Tempo fa', mi ha contattato Steven Salmony lasciando un commento su questo sito, sottolineando come dobbiamo riconoscere che la crescita della popolazione sia la maggiore preoccupazione che l'umanità dovrà affrontare, e quindi dobbiamo agire in fretta. Sebbene non abbia detto direttamente che l'umanità dovrebbe essere lasciata morire di fame, il suggerimento era che limitando l'offerta di cibo si potrebbe ridurre numericamente la popolazione. Sino ad oggi, ho scritto un articolo Overpopulation - Does Population Growth Follow Food Supply?, organizzando le esortazioni ed i successivi commenti nonché le mie risposte un po' dubbiose in merito, tentando di dare un'idea delle posizioni di entrambe le parti della discussione.

La ragione per cui sono tornato sul tema della sovrappopolazione e dell'offerta di cibo è stato un invito ricevuto da un'amichevole signora a prendere parte alla discussione sul guestbook di un sito web a proposito degli scritti di Daniel Quinn, che sembra essere un grande fan se non colui che per primo ha avuto l'idea che la popolazione umana cresce laddove il cibo viene prodotto in abbondanza.
Ecco dove puoi vedere l'argomento della discussione e come io abbia risposto...



Approfondisci questo argomento



Questo articolo, scritto in origine come messaggio su un forum pubblico, è stato ripubblicato con il gentile permesso dell'autore, Sepp Hasslberger.



L'autore

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Sepp Hasslberger è un reporter indipendente che supporta la Communication Agents Initiative di Robin Good. I suoi interessi sono vari e spaziano dalla salute, all'energia pulita, alla fisica ed alle economie alternative. Sepp usa Mac e vive con la sua amabile consorte in una sorta di microparadiso che ha costruito nell'arco di più di vent'anni, nel cuore di Roma. Per saperne di più sul suo conto, ecco i suoi interessantissimi blog, Health Supreme e Sepp Hasslberger.



Photo credits

Food market: Oxfamnovib
Children eating: ADRA

 
 
 
 
 
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