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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


30 settembre 2008

Information Overload: Sovraccarico Da Informazioni - Cosa E' e Come Puoi Evitarlo

Information overload: ne sei affetto? Come puoi gestirlo al meglio? Le grandi aziende ci stanno fornendo maggiori e migliori informazioni? Come puoi capire quali sono le informazioni di valore? Come puoi ridurre il rumore creato dall'enorme volume delle informazioni che ti bombarda ogni giorno?

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Photo credit: Mikkel

L'information overload è un problema a due facce:

  1. Chi invia un messaggio non lo fa in maniera efficace
  2. Chi riceve il messaggio non è capace di filtrare le informazioni e di valutare quali sono le informazioni di cui ha realmente bisogno

In questo brillante articolo Mikkel spiega in maniera chiara cosa è l'information overload e come sta silenziosamente invadendo la nostra vita.

Non importa dove sei nato, in quale religione credi, qual è il colore della tua pelle. Mikkel sostiene che le persone sono semplicemente guidate dalle informazioni e che, quando si tratta della comunicare, esse non appartengono a nessuna categoria sociologica. Si dovrebbe comunicare con le persone solo stando attenti a quali specifiche informazioni sono interessate.

 





Information Overload

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Durante le nostre giornate siamo continuamente bombardati dalle informazioni: dalla pubblicità nella nostra casella email, dalle TV che parlano in continuazione, dalle interviste che non durano mai più di tre minuti, dai simboli e dai segni che ci rincorrono ovunque andiamo, dalle pagine web, dalle conversazioni di chat, dalle offerte per comprare questo o quello, etc.

Siamo sommersi dalle informazioni: quanti più input riceviamo, tanto più li rifiutiamo e diventiamo cinici. Ma gli addetti alla pubblicità, i designer e i produttori rispondono a questo atteggiamento fornendoci ANCORA maggiori informazioni!

Il motivo è che sia noi che loro continuiamo utilizzare uno schema di pensiero vecchio 300 di anni stabilito e mantenuto in vita dai giornali: riempire i piccoli spazi con più informazioni possibili. La parola latina omnibus significa "qualsiasi cosa per chiunque" e il vecchio ideale dei giornali è ancora quello di colpire attraverso caratteristiche molto diverse tra loro che generano più confusione che altro.

L'intenzione è quella di mostrare quanti più prodotti e informazioni possibili, in modo da permettere ad ognuna di avere almeno un "colpo in canna" per poter raggiungere il target di un pubblico: "Guarda quanto sono interessante, non ti annoierai con me". La focalizzazione sulle caratteristiche è enfatizzata per qualsiasi cosa e oltre questo non c'è niente.

Io la chiamo caratterizzazione.

  • La caratterizzazione è la dichiarazione di ciò che l'autore del messaggio vuole vendere. Non è una guida per aiutare i destinatari a trovare ciò che serve loro.
  • La caratterizzazione non è informazione. E' disperazione.
  • La caratterizzazione sta andando contro la nostra natura. Sta andando contro il modo in cui le persone interpretano naturalmente l'ambiente circostante.
  • La caratterizzazione è una forma di comunicazione malata e il risultato è l'information overload.

Ma c'è una via di uscita...




L'Informazione Focalizzata

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Tutta la comunicazione consiste essenzialmente nel dire la cosa giusta alla persona giusta nel momento giusto nella maniera giusta. La cosa più facile in questa equazione è la parte finale, trovare il target di pubblico adatto, mentre la cosa più difficile da gestire è la parte iniziale: chi trasmette il messaggio.

  • "me"
  • "me stesso"
  • "io"
  • "noi"

La cosa più difficile è stare zitti. Il risultato, in ogni caso, è che il focus viene posto su chi invia il messaggio invece che sul destinatario, ma anche la perdita di attenzione e di fette di mercato.

So quanto sia difficile per chi trasmette un messaggio porre il focus sul destinatario e quanto invece sia facile pensare a se stessi. Oltre a riflettere sui media, sulla comunicazione e sulla tecnologia, ogni tanto progetto siti web. Capisco il desiderio di voler vendere siti web ma ANCHE quella di voler vendere le mie idee (in questo momento ne stai leggendo qualcuna), perché amo entrambe le cose e non vorrei dare la priorità a una piuttosto che all'altra.

Il mio cervello sa che è meglio dividere le due attività, ma il mio cuore invece le vorrebbe tenere insieme e il risultato è che invio segnali confusi su chi sono e su cosa faccio. I miei clienti sanno quanto è difficile limitare se stessi: quando creo i loro siti web, la parte più difficile non è convincerli a provare una mia nuova idea sul design totalmente diversa, ma piuttosto convincerli a limitare se stessi per quanto riguarda i contenuti. Mi rispondono sempre con tono disperato: "...ma Mikkel, io mi occupo sia di questo che di quello, entrambe le cose devono essere incluse!"

Ma il cliente non ha SEMPRE ragione e le brochure e i siti web delle aziende non possono essere usate come ideali di comunicazione ben progettata, anzi! Più grande è l'azienda, peggio in genere è la comunicazione, semplicemente perché non è capace di amministrare e trasmettere tutte le informazioni.




Canali di Informazione

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L'informazione focalizzata spesso utilizza quelli che io chiamo canali di informazione. La comunicazione è focalizzata quando è diretta in maniera precisa a un gruppo di destinatari ben definito. Quando chi deve inviare un messaggio invia un determinato messaggio a diversi gruppi di destinatari e permette ai singoli destinatari di scegliere il gruppo a cui appartiene, ha creato un canale d'informazione.

Utilizzare i canali d'informazione efficacemente, significa dividere i destinatari in gruppi diversi, ma non in base a criteri sociali o demografici. Credo che dividere le persone in base all'età, al reddito o al voto, sia meno importante. La cosa importante è come essi interagiscono con te!

Per illustrare meglio il concetto: tutti i destinatari di questo articolo stesso possono essere divisi in tre categorie:

  1. Quelli che hanno trovato l'articolo per curiosità, sono le persone interessate alla comunicazione d'intrattenimento e di facile comprensione.
  2. Quelli che stavano cercando informazioni sul marketing, sono le persone che desiderano linee guida per utilizzare al meglio queste teorie.
  3. Infine quelli che sono teorici dei media e della comunicazione, sono le persone che ricercano una comunicazione valida dal punto di vista scientifico.

In questo caso, l'età dei destinatari o le abitudini di tutti i giorni non contano, ma conta solo la motivazione che li spinge a leggere questo articolo: se appartengono al primo, al secondo o al terzo gruppo.

Io penso che qualsiasi cosa facciamo, non basiamo le nostre scelte su criteri sociologici ma piuttosto sulle nostre motivazioni. La chiave per raggiungere un destinatario, non è sapere quanti anni ha, ma cosa vuole fare. Come vedi, questo articolo non è un esempio di canale di informazione o di informazione focalizzata (tratta infatti più che altro della "caratterizzazione") ma questo articolo avrebbe potuto esserlo se ne avessi scritto tre versioni, una per ogni desiderio di ogni gruppo di destinatari.

Ecco un esempio di come creare efficacemente un canale di informazione: nell'homepage di "www.tag-eksperten.dk" c'è una grande immagine di un operaio su un tetto e un testo che recita esplicitamente:

"posiamo tegole dei tetti per i proprietari delle case di Sealand, offerte specifiche, consulenza accurata, un nuovo tetto per ogni categoria, lavoro portato a compimento in sole quattro settimane".
In questo modo il business dell'azienda, l'obiettivo, il territorio e il termine del lavoro sono tutti definiti in maniera precisa con le parole e con le immagini.

In fondo alla pagina ci sono tre box che potrebbero apparire come funzionalità particolari, ma in realtà sono canali di informazione:

  • "Scegli le tegole"
  • "Calcola il prezzo di un tetto nuovo"
  • "Otto consigli per rinnovare un tetto"

Quindi esiste una sezione per le persone interessate all'aspetto del loro nuovo tetto, una per quelle preoccupate dal prezzo e un per quelle che sono abituate a svolgere lavori fai da te. Bisogna però anche dire che il linguaggio è identico in tutto il sito, in questo modo non è supportato il principio dei canali di informazione.

Un'idea accettata nella comunicazione per il business è l'idea di comunicazione integrata:

  • Tutte le parti di un'azienda "parlano la stessa lingua"

  • La comunicazione è semplificata

Aldilà del fatto che il principio è di fatto impossibile da realizzare, forse anche poco raccomandabile, ciò non influisce sull'informazione focalizzata. La comunicazione integrata è connessa con la comunicazione aziendale e con tutto ciò che la circonda: l'oggetto, ciò che deve essere detto. L'informazione focalizzata invece è strettamente connessa con il modo in cui essa viene trasmessa.

L'informazione focalizzata consiste quindi non nel cambiare il messaggio, ma nel diversificare il metodo di distribuzione e il modo di esprimersi, a seconda del tipo di destinatario.




Fenomeno Sociale

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Un altro punto di vista da cui possiamo analizzare l'information overload è il punto di vista sociale. Il problema oggi non è come ottenere le informazioni, ma come organizzarle.

  • La storia dei media è iniziata con l'invenzione della scrittura, che ha reso possibile la trasmissione della conoscenza attraverso il tempo e lo spazio.

  • La pressa tipografica, con la sua efficienza e la sua economicità, ha reso accessibile la conoscenza a molti.
  • Il telegrafo ha aumentato la disponibilità dell'informazione, con una velocità prima impensabile.
  • Internet all'inizio era solo una nuova forma, una reincarnazione tecnologica, dello stesso principio.
  • L'Internet odierno, chiamato da alcuni Web 2.0, fornisce una grandissima quantità di informazioni, grazie a semplici strumenti per la creazione, la pubblicazione e la condivisione delle informazioni; questo articolo ne è un esempio.

La storia dei media è quindi una continua singola espansione dell'accesso all'informazione, ora disponibile in enormi quantità: la parola chiave in questo caso è quantità. Stiamo assistendo a un movimento opposto: dalla deselezione della quantità di informazioni e dalla ricezione passiva, verso i vantaggi della selezione attiva e di qualità. Vediamo questo nel blocco delle pubblicità, nel fatto che i media tradizionali perdono lettori e ascoltatori, che sempre più persone smettono di guardare la TV, che le tecnologie di Internet ci permettono di personalizzare i canali di informazione, etc.

La parola chiave qui invece è qualità. Da una parte, la tecnologia ha aumentato la disponibilità, ma allo stesso tempo ha ridotto i "costi di accesso" e ha aumentato l'individualità. "La gente normale" ha riguadagnato il controllo, sotto forma di democratizzazione tecnologica. La singola persona può evitare l'information overload e incrementare la rilevanza della propria vita.




Il Nuovo Modo di Vivere

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Nella vita di tutti i giorni, questa reazione all'information overload, è considerata come un ritorno alle origini, a un ritmo più lento. Essa dimostra un crescente interesse per i modi di vivere più spartani e per il naturismo, dimostra in generale un "cambiamento interno", per quanto riguarda i temi della filosofia, della religione e del benessere emotivo.

L'opposto dell'information overload, il silenzio, il vuoto, la meditazione, è altrettanto trendy: si è sviluppato di nuovo un forte interesse per le esperienze nei monasteri e per i pellegrinaggi. Le pubblicazioni che hanno riscosso un maggiore successo sono quelle orientate verso una nicchia di lettori oppure sono quelle che sono riuscite a toccare qualsiasi tema emotivo. Un simbolo di questo movimento potrebbe essere Eckhart Tolle: un autore riservato che ha venduto milioni di libri sulla spiritualità.

Negli ultimi 20 anni, gli argomenti di cui si è parlato di più sono stati quegli argomenti che non hanno cercato di imporsi all'attenzione di tutti:

  • Il bar che si è scoperto solo grazie al passaparola
  • Un'iscrizione ottenuta solo grazie alla soddisfazione di requisiti segreti

  • Un musicista che non appare mai in pubblico
  • Un prodotto distribuito in edizione limitata, etc.

Tutto questo ha una qualità diversa.

Un altro effetto dell'information overload è la maniera in cui ci relazioniamo con le persone. A causa del molto tempo passato davanti al computer e vivendo spesso da soli, una parte sempre maggiore dei nostri modelli di riferimento e delle nostre amicizie viene scoperta attraverso i nuovi media. Il filo comune di quasi tutte le aziende e le tecnologie di successo è la capacità di connettere le persone:

Il successo di un prodotto o di un servizio dipende da quante connessioni riesce a creare. I due punti principali che dovrebbero essere considerati in ogni progetto sono quindi la parte immateriale e la capacità di connettere le persone. Il terzo punto, che tratterò in un altro articolo, è ciò che io chiamo il "CoCreating Consumer".

Sei arrivato alla fine della mia introduzione sull'information overload e su come evitare questo fenomeno, grazie ai piccoli consigli e agli strumenti che ti ho indicato. Per il resto hai bisogno solo del tuo senso critico, di un po' di immaginazione e di un po' di coraggio.

Buona fortuna!

Mikkel



Photo credits:
Tutte le immagini sono state fornite da Mikkel

Informazioni sull'autore
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Mikkel è un esperto di marketing e un web-designer. Studia le tecniche di comunicazione e il modo in cui l'informazione dovrebbe essere trasmessa per essere più efficace possibile. Sul suo sito web Design Af Mikkel scrive: "La mia filosofia si basa sull'equilibrio e sull'approccio olistico, ma anche su come relazionarsi con le persone nel miglior modo possibile, su come farlo in maniera onesta e su come divertirsi facendo tutto questo." Mikkel ha prodotto alcuni documenti di valore sull'information design, "Information Overload" è uno di questi.

 
 
 
 
 
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