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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


15 ottobre 2008

FNSI E Giornalismo Online: L'Esperienza Di MasterNewMedia Raccontata Da Robin Good

Robin Good racconta come è diventato editore indipendente e come è riuscito a costruire una propria sostenibilità economica diventando imprenditore di se stesso.

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L'editoria online in Italia sta diventando una realtà sempre più solida, ma purtroppo non sono ancora molto chiari né i profili professionali, né le complessità organizzative e le prospettive occupazionali. Questo vale sia per gli editori online che per i giornalisti tradizionali, che desiderano allargare il loro campo visivo e capire meglio il mondo dei nuovi media e del giornalismo online.

Robin Good, insieme ad altri esponenti dell'editoria online e del giornalismo italiano, è stato invitato a partecipare a un incontro sull'indagine "Giornalismo online, questo sconosciuto", organizzato da "Libertà di Stampa - Diritto all'Informazione" a Roma, nella sede della Federazione Nazionale della Stampa.

Se anche tu vuoi scommettere su te stesso e desideri lavorare nel mondo dell'editoria online o se sei un giornalista che vuole approfondire la sua conoscenza dei nuovi media, allora ti consiglio di guardare il video dell'intervento di Robin Good.

 




L'Esperienza Di MasterNewMedia Raccontata Da Robin Good






Durata: 17' 19''

Sono Robin Good e sono un piccolo editore online, non ho iniziato questa avventura con spirito imprenditoriale e ne giornalistico, ma solo per un esigenza personale: riuscire a ottenere delle soddisfazioni che il mio precedente lavoro non mi dava o almeno, che io non ritenevo più soddisfacenti in quanto mi è sempre piaciuto condividere con gli altri, dare qualcosa e trovare soddisfazioni nel vedere gli altri beneficiare di questo.

Il mio precedente lavoro era quello di consulente di comunicazioni per delle grosse organizzazioni, e mi deprimeva molto in quanto nonostante i guadagni potessero essere rilevanti e le somme coinvolte fossero molto grosse, troppo spesso vedevo che le scelte, che di fatto mi erano imposte, non erano basate su delle motivazioni logiche ma semplicemente sul potere di acquisto che aveva chi ordinava le cose.

Quindi sentivo di prostituire il mio talento a chi mi offriva di più, siccome una parte della mia professione consisteva nell'aggiornarmi sulle nuove tecnologie di comunicazione, a un certo punto pensai: ora faccio una bella newsletter in modo da poter continuare la conversazione con le persone che conosco ogni giorno grazie al mio lavoro e condividere con loro quello che imparo.

Considerato che anche loro erano interessati a sapere come si comunica meglio o come si pubblica sul Web, allora sicuramente ci sarebbero state delle novità interessanti su cui discutere.

Così iniziai a distribuire questa newsletter a un centinaio di persone e nell'arco di un anno e mezzo diventarono oltre 6.000 e poi sempre di più. A quel tempo non pensavo al Web come una professione concreta e non immaginavo che sarebbe potuto diventare un business.

Era il 1999, quindi iniziavano a nascere i primi strumenti per poter pubblicare in maniera semplice online, così pensai di trasferire sul Web tutti i contenuti che scrivevo e decisi così di invertire le cose scrivendo sul Web quello che prima scrivevo nella newsletter.

Da quel momento in poi le cose andarono avanti in maniera assolutamente naturale, la scelta di diventare un editore online non è stata pianificata, anzi dopo due anni, quando le cose cominciarono ad andare molto bene, i miei amici consulenti mi dissero: "perchè non metti della pubblicità sul tuo sito? Con tutti questi visitatori potresti fare dei soldi." All'inizio ero molto titubante, non volevo riempire il mio sito di materiale fastidioso, ma poi mi fecero aprire gli occhi.

Google a quel tempo aveva da poco lanciato Google AdSense, e questa nuova forma di pubblicità era completamente diversa dalle altre. Non lampeggiava, non dava fastidio, a qualcuno forse sarebbero apparse anche troppo modeste, inoltre questa pubblicità era in grado di capire di cosa parlava l'articolo, perciò era in grado di proporre prodotti o servizi che fossero rilevanti. Le pubblicità erano contestuali all'argomento di cui parlavo.

Per me rappresentava una rivoluzione, questa pubblicità mi offriva la possibilità di scrivere su argomenti che mi interessavano, non stavo più prostituendo il mio talento alle esigenze o a alle commesse di qualcuno, ma stavo facendo semplicemente quello che mi interessava. Avevo la possibilità di sganciarmi dal sistema, di non dover lavorare per forza dalle 9 alle 17.

Le cose continuarono a migliorare, evidentemente avevo capito dei meccanismi che solitamente tutti gli altri snobbano, magari proprio perchè provengono dal giornalismo tradizionale, nel quale le regole per fare i titoli e per scrivere i contenuti sono completamente diverse da quelle dell'editoria online.

Quindi da 500 dollari al mese passai a 3.000 e poi le somme aumentarono, superarono i 10.000 dollari e poi addirittura raddoppiarono.

Ma non pensate che tutto questo lavoro sia svolto solo da me.

Nel tempo ho dovuto mettere in piedi una piccola redazione. La prima persona che ho cercato è stata un webmaster che è anche la persona più decisiva tra quelle che lavorano con me, oltre ovviamente a quelle che producono contenuti. La sua figura è davvero strategica, poichè in questo mondo ci sono ogni giorno delle novità tecniche e senza il webmaster non si potrebbe fare nulla.

Lui come tanti altri membri del mio team, non sta in Italia, ma vive in qualche altra parte del mondo. Questa sorta di globalizzazione della redazione mi permette di entrare in contatto con persone che sono culturalmente più aperte rispetto a noi italiani, non pretendono di sapere tutto e sono aperti e disonibili a imparare ogni giorno qualcosa di nuovo.

Infatti la maggior parte delle persone che si candidano a lavorare con me o pretendono di saper fare già tutto, oppure provengono da una cultura accademica tipica della scuola italiana. Sono molto generosi e volenterosi, ma non hanno un'apertura mentale per pensare in maniera diversa, per potersi risovere dei problemi e inventarsi delle soluzioni. L'inscatolamento accademico italiano è efficace, offre dei risultati qualitativamente alti, almeno per i ragazzi che vengono da me, ma purtruppo non hanno l'elasticità mentale per guardare oltre e alla fine la realtà in cui vogliono vivere è molto ristretta.

Poi ci sono 4 caporedattori, uno per ogni versione del sito, con cui condivido il 50% dei guadagni di quella versione internazionale. Il caporedattore quindi deve occuparsi della traduzione dei contenuti che scrivo originariamente in inglese, di produrre nuovi contenuti e di aggregare le notizie interessanti sulle tematiche che trattiamo su MasterNewMedia.

La mia redazione è formata da una decina di persone che lavorano con me e che prendono regolarmente, entro i primi sei giorni del mese, i soldi che gli spettano. Quattro persone lavorano full-time e quindi ci vivono, mentre gli altri portano a casa delle discrete somme, in particolar modo se si tratta di studenti, a chi non farebbe comodo portare anche 600 euro al mese?

Complessivamente abbiamo ogni mese circa 600.000 visitatori e per quanto riguarda gli introiti, attualmente superiamo i 20.000 dollari al mese, ma sto parlando solo quelli provenienti da Google AdSense.

Per quanto riguarda AdSense devo dire che da una parte è la nostra principale fonte di introiti, ma è anche un arma a doppio taglio, perchè se dipendi solo da AdSense e Google domani decide di cambiare una regola, oppure uno dei suoi algoritmi si sbaglia e ti penalizza, vuol dire che tu da un giorno all'altro puoi passare da 20.000 a zero.

Personalmente mi è già capitato e non ho nessuna intenzione di rivivere questa esperienza. Quindi il futuro è tutto nella diversificazione delle fonti di monetizzazione, come per esempio nella vendita e nella commercializzazione di know-how specilizzato. Quindi la capacità di creare corsi specializzati sotto forma di dvd, cd-rom, workshop, eventi, teleconferenze, etc.

Questa secondo me è la direzione verso la quale deve orientarsi un editore online se desidera migliorare la capacità di sostenibilità economica.

 
 
 
 
 
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