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23 gennaio 2009

Net Neutrality: Il Web Aperto E' Per Chiunque o Solo Per Qualcuno?

La tanto celebrata idea di una rete Internet completamente aperta in cui i provider non diano accesso preferenziale o non facciano trattamenti di riguardo solo ad alcune realtà aziendali sta silenziosamente perdendo consensi.

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Photo credit: Norma Cornes

Gli internet provider sono ancora liberi di vendere traffico ad alta velocità e servizi globali di qualità superiore, ma lasciare che le grandi aziende come Google possano ottenere dei vantaggi sleali nella distribuzione dei loro contenuti online solo perché loro possono permettersi di pagare di più, ebbene questo rappresenta una grande minaccia per la democrazia e per quell'approccio egualitario che gli editori indipendenti devono e vogliono continuare a garantire.

La neutralità della rete si riduce fondamentalmente a un concetto base: non permettere che gli utenti paghino per una scarsità di banda creata artificialmente.

Questo significa che i provider Internet possono essere ancora liberi di vendere traffico ad alta velocità e servizi globali di qualità superiore. Quello che non dovrebbe essere permesso è che i provider e questi cartelli di contenuti si alleino insieme creando delle corsie preferenziali di accesso ai propri contenuti e riservando le porzioni di banda più veloci solo ai loro partner commerciali.

Ecco come John Blossom racconta questa storia:

 




Net Neutrality: Il Web Aperto è Per Chiunque o Solo Per Qualcuno?

di John Blossom




WSJ Contro Google Sulla Net Neutrality

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Parlare di una giornata storta per i giornalisti del WSJ è dire poco.

Tutto è avvenuto quando il The Wall Street Journal ha pubblicato un articolo in cui parlava della notizia secondo la quale Google stava per accordarsi con i principali provider al fine garantire una linea super veloce appositamente dedicata ai suoi contenuti, tale pratica abbastanza comune per accelerare la distribuzione di contenuti per il pubblico attraverso il Web, è stata stritolata in un imbroglio politico. Per farla breve i giornalisti del WSJ hanno scritto:

"La tanto celebrata apertura di Internet che voleva che i provider non dessero accesso preferenziale o trattamenti di riguardo solo ad alcuni i punti di accesso Internet sta gradualmente perdendo consensi.

Google Inc. ha avvicinato le maggiori società di distribuzione telefonica e Internet con la proposta di creare una linea super veloce appositamente pensata per i suoi contenuti, questo almeno secondo il documento recensito dal The Wall Street Journal.

Google è sempre stato uno dei sostenitori dell'accesso paritario alla rete per tutti i fornitori di contenuti."

Google ha immediatamente corretto il punto di vista del WSJ pubblicando una risposta sul blog ufficiale e con un successivo articolo su AFP. Ecco il loro punto di vista:

"Nonostante il tono iperbolico e confuso dell'articolo pubblicato lunedì sul WSJ, voglio essere assolutamente chiaro su una cosa: Google resta fortemente impegnata per garantire il principio di neutralità della rete, e noi continueremo a lavorare con i politici negli anni a venire per mantenere Internet libero e aperto."

Lawrence Lessig, guru della proprietà intellettuale e uno dei propositori della neutralità della rete ha osservato che la presa di posizione di Google nei confronti dell'articolo e l'accenno alle implicazioni politiche della vicenda sono apparse un pò fuori contesto:

"L'articolo non è altro che uno sforzo indiretto per puntare il dito su un presunto cambiamento di vedute da parte di Obama sulla neutralità della rete

Qual è la prova del cambiamento? Che Google stia negoziando presumibilmente per avere un servizio più veloce su alcuni punti della rete. E che eminenti studiosi di Internet, alcuni dei quali hanno consigliato il Presidente eletto Barack Obama su temi di tecnologia, abbiano ammorbidito le loro opinioni in materia.

Ma chi sono questi "studiosi di Internet"? Non ho visto nulla durante la campagna di Obama o nel periodo di transizione che indichi un cambiamento del suo punto di vista circa la neutralità della rete"

 

Il Web Aperto Può Diventare Realtà?

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Con tutti questi pezzi grossi che in questo momento, come gli ingranaggi di un orologio svizzero, si stanno trasferendo a Washington, l'attuale contesto politico che circonda la neutralità della rete e le altre questioni di accesso al Web, durante questo periodo di transizione rischiano di diventare oggetto di prepotenze e fraintendimenti.

Pochi giorni fa la U.S. Federal Communications Commission ha annullato il voto per liberalizzare le frequenze radio e renderle disponibili a coloro che forniscono accesso gratuito a Internet, inclinandosi a pressioni arrivate da parte sia dagli avvocati delle società che dai politici.

C'è una grande spinta ad aprire l'accesso al Web, ma molte pressioni da parte di tutti i punti di vista per ora tendono a lasciare le cose in sospeso.

Net Neutrality e le questioni connesse, come le frequenze pubbliche wireless, sembrano bollire fino a uno concetto di base: non pagare permettere che gli utenti paghino per una scarsità artificiale.

Questo significa che i provider Internet di tutti i tipi possono essere ancora liberi di vendere traffico ad alta velocità e servizi globali di qualità superiore. Invece non dovrebbe essere permesso che i provider e questi cartelli di contenuti si alleino insieme creando delle corsie preferenziali di accesso ai propri contenuti e riservando le porzioni di banda più veloci ai loro partner commerciali.

Se vuoi avere una prova, basta dare un'occhiata allo stato di servizi mobile che hanno lasciato i fornitori di contenuti per molti anni imprigionati in accordi per la loro distribuzione su reti private. Quello che gli editori ora si trovano in mano non sono altro che accordi sparpagliati e sovra pagati per migliorare i servizi, ma si trovano comunque in un mercato della telefonia mobile sotto tono, anche se i distributori riescono a raggiungere entrate pubblicitarie molto importanti.

 

Net Neutrality e le Implicazioni Per Gli Editori Online

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Le nuove frontiere tecnologiche nel campo del mobile, come l'iPhone o l'Amazon Kindle, sono delle ottime opportunità per tutti gli editori, ma rappresentano solo una piccola fetta del potenziale mercato dei contenuti mobile, inoltre ultimamente continua a crescere il mito che la scarsità di reti artificiali possa addirittura portare in qualche modo dei benefici alle società editoriali.

Tutto quello che fanno questi dispositivi è bloccare gli editori in reti proprietarie che sono costruite per rendere più difficile raggiungere il pubblico a costi vantaggiosi.

La verità è che la veloce evoluzione e i cambiamenti tecnologici più convenienti sono ottimi per gli editori online, il che rende indispensabile consentire un ambiente in cui fornitori di servizi mobile e i fornitori di tecnologia Web non ostacolino lo sviluppo del web e del mercato mobile. Senza queste innovazioni i produttori di contenuti vorranno rendere le reti mobili altamente redditizie.

La neutralità della rete farà in modo che vi sia un rapporto vantaggioso in termini di costo e una rapida evoluzione delle infrastrutture di distribuzione.




Note sull'autore

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John Blossom è un esperto di contenuti multimediali e di business e ha un'esperienza ventennale nel campo del marketing, della ricerca e della gestione di prodotti, dell'informazione avanzata e dei media.

John Blossom ha avuto anche un ruolo fondamentale nelle iniziative promosse dalla Reuters per quanto riguarda Internet, come l'introduzione dei servizi di content management e l'integrazione dei diversi flussi di informazioni del Web nel principale servizio informativo della Reuters.

Puoi leggere tutti gli aggiornamenti di John Blossom sul business e sulle tendenze dei contenuti multimediali su Shore.com, che ospita il newsradar quotidiano e l'autorevole blog di analisi delle news dell'autore.




Photo credits:
WSJ Contro Google Sulla Net Neutrality - Olga Demchishina
Il Web Aperto Può Diventare Realtà? - Alfredo Angeles
Net Neutrality e le Implicazioni Per Gli Editori Online - Wikimedia Commons

 
 
 
 
 
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