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27 febbraio 2009

Il Futuro Dell'Apprendimento: Condivisione E Interazione Tra Compagni, Fine Del Modello Classe, Tecnologie Come Strumenti - I Trend Emergenti

"I compagni sono un importante volano dell'apprendimento: il focus dell'apprendimento e del coinvolgimento non è definito dalle responsabilità istituzionali ma piuttosto emerge dagli interessi dei bambini nella comunicazione sociale di tutti i giorni."

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Photo credit: yellow2j

Quando si verificano queste interazioni tra compagni in un contesto di pubblico scrutinio, i giovani sono motivati a sviluppare la loro identità e la loro reputazione attraverso i network, scambiando commenti e link e gareggiando per ottenere visibilità. Questi sforzi nel conquistare un riconoscimento sono diretti più verso una rete di compagni che godono di rispetto, piuttosto che verso le valutazioni formali degli insegnanti o dei test. "

Estratto dal rapporto Living and Learning with New Media (Ito, Horst, Bittani, et al., 2008) pubblicato a fine 2008, questa è una delle scoperte di maggior valore che è emersa dalle ultime ricerche sulle maniere in cui oggi apprendiamo.

Konrad Glogowski, esperto di educazione e di nuove tecnologie, ha esaminato con attenzione le conclusioni di questo report e ha analizzato quali sono i limiti dell'approccio all'apprendimento odierno e cosa dobbiamo fare per migliorare in questo campo.

La sua opinione è che le tradizionali classi tendono ad essere ambienti oppressivi di apprendimento dove la passione, la curiosità e gli interessi personali degli studenti vengono soffocati da principi dogmatici e dalla scala dei gradi scolastici.

Gli ambienti di apprendimento basati sulla relazione tra compagni sembrano essere un'opportunità di maggiore coinvolgimento per assorbire e condividere la conoscenza con le altre persone, perché si possono condividere gli interessi e le passioni che si desidera sviluppare e approfondire.

Perché dobbiamo continuare a insistere con i vecchi approcci all'apprendimento? E' perché ci fanno sentire più sicuri?

Ecco la sua preziosa analisi:

Introduzione di Robin Good

 

 

Insegnare Come Imparare

di Konrad Glogowski



Introduzione

Il rapporto Living and Learning with New Media (Ito, Horst, Bittani, et al., 2008) è stato pubblicato nel novembre 2008. L'ho letto con molta attenzione e da quel giorno non ho smesso di pensarci.

In particolare, ho pensato a come le scoperte di questo progetto possono aiutare gli insegnanti e gli educatori. Ho iniziato a chiedermi, cosa possono imparare da questo rapporto? Ancora più importante, come possono essere poi applicate queste lezioni nelle nostre classi e nei programmi degli insegnanti?

Per quanto leggessi e rileggessi questo documento continuavo a tornare sulla parte finale, "Conclusioni e Implicazioni". Il titolo finale di questa parte ha fatto risuonare in me una corda particolare, perché si avvicinava molto ai miei studi del dottorato e ai miei attuali interessi verso la valutazione. Gli autori dello studio dicono:

Vediamo oggi un apprendimento basato sulla relazione tra compagni in gruppi di persone interconnesse... In queste situazioni, il focus dell'apprendimento e del coinvolgimento non è definito dalle responsabilità istituzionali ma piuttosto emerge dagli interessi dei bambini nella comunicazione sociale di tutti i giorni (Ito, Horst, Bittani, et al., 2008, p.38).

Lo studio sostiene ancora: "i compagni sono un importante volano dell'apprendimento" (p.39) - non è una scoperta rivoluzionaria, ma è importante sotto il seguente punto di vista:

Quando si verificano queste interazioni tra compagni in un contesto di pubblico scrutinio, i giovani sono motivati a sviluppare la loro identità e la loro reputazione attraverso i network, scambiando commenti e link e gareggiando per ottenere visibilità. Questi sforzi nel conquistare un riconoscimento sono diretti più verso una rete di compagni che godono di rispetto, piuttosto che verso le valutazioni formali degli insegnanti o dei test (p.39).

 

Oltre le Classi

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Non sorprende il fatto che le interazioni con i compagni e anche con gli adulti in una comunità guidata dall'interesse siano maggiormente coinvolgenti e soddisfacenti rispetto alle classi, dove le insegnanti, i loro libri di testo e gli esami sono spesso presentati come più importanti rispetto alle riflessioni e alla crescita personali. La spiegazione di questo è che le interazioni nascono online, dove ognuno può decidere di parteciparvi. Questo "contesto di esame pubblico" riveste una grande importanza in questa situazione.

La sicurezza di una classe autonoma, separata (da mura e da firewall) dal resto del mondo, proprio quel mondo a cui in teoria prepariamo i nostri studenti, va contro tutto ciò che circonda i giovani di oggi e impedisce loro di apprendere come esplorare il complesso mondo online.

Invece di separare i nostri studenti dal mondo a cui si stanno affacciando, invece di coccolarli in classi protette, dobbiamo fornire loro le opportunità per imparare dalle persone e con le persone con cui condividono le loro passioni. Dobbiamo fornire loro l'accesso alle comunità

"in cui possano trovare i loro modelli, riconoscimenti, amici e collaboratori con cui partecipano al viaggio della crescita in questa era digitale" (p.39).

Questo significa secondo me che dobbiamo seriamente ripensare non solo alle nostri classi (l'abbiamo fatto per un momento) ma anche, e soprattutto, alle nostre abitudini di valutazione e di giudizio.

Secondo il report, dobbiamo favorire l'incontro tra i nostri studenti e le "persone creative e appassionate" che condividono il loro lavoro e la loro passione nelle comunità guidate dall'interesse e che rappresentano un valore per l'apprendimento perché "i giovani li guardano come compagni più esperti, non come persone che hanno un'autorità su di loro" (p.39). Chiaramente, riducendo l'accesso a queste comunità e alle interazioni, dare un giudizio o un voto renderà le nostre pratiche non solo irrilevanti ma si configurerà anche come un atto irresponsabile.

Aprire le nostre classi per permettere che interazioni guidate dall'interesse con persone che "non sono figure percepite come autorità responsabili della valutazione dei bambini, ma piuttosto come li ha definiti Dilan Mahendran, ovvero come 'co-inspiratori'" (p.39), significa che dobbiamo iniziare a pensare in maniera seria a come preparare i nostri studenti per queste interazioni e aiutarli a riflettere e imparare successivamente da loro.

 

Cosa ti Serve Per Coinvolgere Gli Studenti

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Alcuni suggeriscono che gli strumenti che i giovani utilizzano al di fuori della scuola devono giocare un ruolo maggiore nelle classi. Sicuramente questi strumenti possono aiutare a promuovere interazioni significative, la propria espressività e le riflessioni. Ma portare semplicemente gli strumenti del Web 2.0 nelle classi non risolverebbe da solo la questione.

Indubbiamente questi strumenti promuovono le interazioni tra compagni e la libertà di espressione. Ma aggiungere il blogging o i wiki o persino i progetti collaborativi a livello globale ai nostri curricula non trasformerà magicamente le nostre classi in comunità guidate dagli interessi e certamente non preparerà i nostri studenti a navigare in maniera sicura ed efficace nei "network" (Ito, Horst, Bittani, et al., 2008, p.8).

Questi strumenti non creeranno magicamente comunità guidate dagli interessi. Ho visitato otto classi negli ultimi quattro mesi e in tutte quante, tranne una, mi è stato mostrata sia blogg di classe (o un progetto online di collaborazione), sia una serie di indicazioni o di compiti suggeriti dalle insegnanti che ogni studente doveva completare per il progetto. Will Richardson una volta si è riferito a questo come al "educational blogging" e, te lo assicuro, il fenomeno è vivo e vegeto.

Non sto dicendo che non è utile portare la tecnologia nelle nostre classi. No, abbiamo la responsabilità di aiutare i nostri studenti ad imparare come utilizzare in maniera efficace e sicura questi nuovi strumenti per ampliare e condividere la loro conoscenza, prendere decisioni competenti, navigare nei "network" e connettersi con persone capaci di arricchire le loro vite e la loro comprensione delle cose a cui sono appassionati.

I nostri studenti hanno bisogno di posti in cui possano imparare come costruire in maniera sicura le loro identità online. Devono fare pratica e acquisire un'alfabetizzazione dei nuovi media. E non utilizzarli per svolgere i compiti assegnati dalle insegnanti.

 

La Ricerca Delle Vere Domande

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Abbiamo la responsabilità di abbattere i muri e di mostrare ai nostri studenti che vogliamo che le loro passioni e i loro interessi crescano aldilà delle nostre classi fisiche, dei blog di classe, dei libri di testo e dei piani di studio. Abbiamo anche bisogno di mostrare loro come fare tutto questo in maniera sicura. E' il momento d andare oltre ciò che tradizionalmente intendiamo con la parola "scuola."

Ma anche quando i nostri studenti vanno oltre le mura delle nostre classi, anche se con il permesso o il nostro incoraggiamento, non siamo sempre sicuri di ciò che dobbiamo fare. Ci troviamo a essere un po' imbarazzati e iniziamo a pensare a come adattare ciò che stanno facendo al curriculum di studio. Come giustifichiamo l'atto coraggioso di aprire le mura delle classi? E soprattutto, come possiamo valutare ciò che gli studenti hanno fatto? Come Michael Wesch ha recentemente sostenuto,

Tutto questo mina i criteri tradizionali delle valutazioni e dei giudizi. Questa è la prossima frontiera da affrontare se cerchiamo di trasformare i nostri ambienti di apprendimento.

Quando parlo sinceramente con i professori di tutto il mondo, scopro che, come me, anche loro spesso considerano gli strumenti per la valutazione vecchi per adempire alle nuove esigenze portate alla luce da un mondo caratterizzato dalle infinite informazioni.

I contenuti non la fanno più da padrone, ma molti dei nostri strumenti sono stati abitualmente utilizzati per misurare il riferimento ai contenuti. Per esempio, spesso ho preparato quiz a risposta multipla sui contenuti in una maniera che spero riuscirà a mostrare in che modo lo studente ha imparato una nuova soggettività o una sua prospettiva. Naturalmente, i risultati non sono soddisfacenti. Più importante, queste domande chiedono agli studenti di impegnare una quantità significativa di energia mentale nel memorizzare i contenuti invece di farli esercitare nella nuova prospettiva della ricerca delle domande realmente rilevanti (Wesch, 2009).

In altre parole, "la ricerca delle domande rilevanti" è troppo complessa per le nostre rubriche, liste di controllo e quiz a risposte multiple. Credo che ciò richieda il nostro coinvolgimento come co-investigatori per assistere gli studenti nelle loro ricerche personali e, attraverso il coinvolgimento personale in qualità di collaboratori e allievi online, per concepire cosa significhi avere successo come studente.

Dobbiamo diventare "co-inspiratori" o, per usare la famosa definizione di Vygotsky, "compagni più esperti" il cui lavoro non è misurare e valutare ma, prima di tutto, promuovere e supportare la riflessione e l'analisi nei nostri studenti.

Come educatori, dobbiamo lavorare sul nostro ruolo nelle classi come "persone creative e appassionate", dobbiamo ottenere un maggiore coinvolgimento dalle nostre classi durante l'apprendimento e per fare questo dobbiamo muoverci verso un modello diverso di valutazioni e di giudizi.

 

"Diventare di Nuovo Studenti"

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Ed è esattamente ciò a cui sono interessato: come possiamo riprogettare i nostri vecchi meccanismi di valutazione per aiutare i nostri studenti mentre si avventurano fuori dalle classi nelle comunità guidate dagli interessi?

Ciò che suggerisco è di seguire e di supportare i nostri studenti. Questo non significa concedere loro di poter imparare da qualcun altro e con qualcun altro in una qualche community online che abbiamo approvato. Significa viaggiare con loro, non per controllare o per tenere loro la mano, ma per consigliarli in qualità di compagni con maggiore esperienza, per esplorare e imparare con loro e per aiutarli a riflettere su ciò che stanno imparando. Significa anche creare classi in cui, come Michael Wesch ha recentemente detto "possiamo di nuovo diventare studenti, dedicandoci a domande che non avremmo mai immaginato e imparando con gioia proprio accanto agli altri studenti" (Wesch, 2009).

Dobbiamo stare accanto a loro per mostrare loro come imparare. Dobbiamo anche mostrare loro ciò che noi stiamo imparando, sia online che nel mondo reale. Dobbiamo far vedere loro che ragioniamo e stabiliamo degli obiettivi. Dobbiamo modellare questi processi e imparare a supportare i nostri studenti in questi nuovi ambienti e in queste nuove relazioni.

E' una nostra responsabilità aiutare gli studenti a capire che imparare come poter imparare significa acquisire "una serie di buone abitudini di apprendimento... che incoraggino gli allievi ad essere riflessivi, strategici, decisi e collaborativi" (James et al., 2007, p.28). Insegnare ai nostri studenti, non come se fossimo di fronte a livelli scolastici o a classi, ma davanti a persone, come poter imparare in un mondo in cui la conoscenza risiedere nelle reti, nei nodi, nelle connessioni sfaccettate e nei diversi scambi è la nostra responsabilità più grande.

Naturalmente, la domanda fondamentale è: come tradurre tutto questo nella pratica?




Informazioni sull'autore

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Konrad Glogowski è un esperto di educazione e di nuove tecnologie e scrive regolarmente sul suo blog of proximal development. Glogowski ha un PhD in Sviluppo dello Studio e dell'Insegnamento dell'Ontario Institute for Studies in Education dell'Università di Toronto.




Photo credits:
Oltre le Classi - Mikhail Matsonashvili
Cosa ti Serve Per Coinvolgere Gli Studenti - Cathy Yeulet
La Ricerca Delle Vere Domande - Paul Costanzo
"Diventare di Nuovo Studenti" - Cathy Yeulet




Bibliografia:

  • Ito, M., Horst, H., Bittanti, M., Boyd, D., Herr-Stephenson, B., Lange, P. G., Pascoe, C. J., and Robinson, L. (2008). Living and learning with new media: Summary of findings from the digital youth project. The John D. and Catherine T. MacArthur Foundation Reports on Digital Media and Learning.
  • James, M. et al. (2007). Improving learning how to learn. Classrooms, schools, and networks. New York: Routledge.
  • Wesch, M. (2009, January 7). From knowledgeable to knowledge-able: Learning in new media environments. Academic Commons. Retrieved January 7, 2009, from http://www.academiccommons.org/commons/essay/knowledgable-knowledge-able

 
 
 
 
 
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