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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


16 marzo 2009

Diventare Blogger Di Successo: Robin Good Racconta La Sua Storia A TechLovers

Scrivere di ciò che ti appassiona e fare di questo una professione che ti permetta di rimpiazzare il tuo vecchio lavoro, è oggi possibile grazie a Internet e ai new media. Per diventare un blogger di successo, un metodo è osservare quelli che hanno percorso prima di te la strada del blogging professionale e informarti sulle loro storie.

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Ho raccontato la mia storia a Techlovers, un progetto che vuole raccogliere storie di felicità e infelicità legate alla tecnologia, proprio per dare una mano a quelli che, come me, sono appassionati di new media, blogging e online publishing. Da quando ho cominciato a condividere sul Web le mie passioni, pubblicando su MasterNewMedia, la mia vita è cambiata non solo grazie a quello che ho guadagnato online ma soprattutto per aver scoperto sempre nuove possibilità di comunicare.

Oggi inizia la fase finale del contest di Techlovers: grazie ai molti appassionati di Internet, new media e blogging che mi hanno votato, sono entrato a far parte dei cinque finalisti. Ma non saranno solo i finalisti a vincere qualcosa, anzi, se esprimerai il tuo voto potrai essere estratto e vincere uno dei fantastici premi messi in palio.

I ragazzi di TechLovers mi hanno anche chiesto di realizzare un video inedito per la fase finale del contest e così gli ho raccontato com'è nato il nome Robin Good. Se ti interessa, ecco la pagina di TechLovers con tutti i miei video.

Qui sotto trovi la mia storia: fammi sapere cosa ne pensi nei commenti o su TechLovers.

 



 

La Storia Robin Good

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Ero un consulente di comunicazione. Ho fatto un po' di esperienze diverse nell'usare le nuove tecnologie. Prima il disegno, poi la musica, poi la radio e il disc jockey... l'utilizzo della macchina fotografica e le riprese mi hanno portato ad esperienze molto diverse.

Il primissimo passo che ho fatto, qui in Italia, dal punto di vista professionale, è stato andare in un centro di post-produzione televisiva e offrire il mio talento per assistere chi dirigeva il montaggio di spot pubblicitari e serie televisive.

Dopo qualche mese sono andato a bussare alla porta di VideoTime e ho avuto la possibilità subito, nell'anno in cui Canale 5 non aveva ancora battuto la RAI in termini di audience, di entrare nel settore della owner promotion. Lavorare insieme ad un piccolo esercito di giovani entusiasti è stata per me una esperienze favolosa.

 

Seguire la Propria Passione

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Poter essere connessi da qualunque posto fa tutta la differenza del mondo. Io mi trovo spesso a lavorare sull'autobus: ho questa limousine da 52 posti che si chiama "il 28" e che passa qui fuori. Quando io ci salgo sopra è vuoto: mi metto in fondo e mi sento Michael Jackson ai tempi d'oro, mi connetto e lavoro fino alla stazione Aurelia. E' una favola! Essere connessi e poter continuare a fare il tuo lavoro dovunque sei fa un enorme differenza.

La cosa che mi interessava di più era fare qualcosa che mi appassionasse veramente. Non volevo soltanto che mi arrivassero dei soldi in cambio del lavoro che facevo: ero insoddisfatto. Certo non ci si può lamentare quando uno guadagna bei soldi per fare il suo lavoro e basta, ma a me interessava fare qualcosa di più.

Allora mi sono detto: perché non scrivere una newsletter per inviarla alle persone che partecipavano ai miei corsi? Piano piano, ogni volta che sottoponevo alle persone alle quali insegnavo un foglio per darmi i loro feedback, inserivo una casellina da sbarrare accanto alla scritta "Ti interessa ricevere altre informazioni e tenerti aggiornato su queste cose che ti ho spiegato?".

Da lì la cosa è cresciuta rapidamente: 100, 200, 400, 500, 1000, 2000, 3000... Allora mi sono detto: questo vuol dire che sto facendo qualcosa di interessante. Queste si che sono soddisfazioni.

Ho trasformato il sito che avevo dal 1998 (una brochure mortale, bella quanto vuoi ma "dead"!) in una copia della mia newsletter: tutto quello che scrivevo lo mettevo prima nella newsletter e poi nel sito. Così è nato MasterNewMedia, un magazine online per quelli che vogliono imparare un po' tutto dei nuovi media. Avviato il sito, anche lì i visitatori cominciano ad aumentare: 70, 80, 100 visitatori al giorno a me sembravano già dei bellissimi numeri.

 

Il Punto di Svolta

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Un certo giorno i miei amici Massimo e Antonella arrivano e mi fanno: "Hai visto questa pubblicità di Google AdSense? Basta mettere un pezzetto di codice dentro le pagine del tuo sito e ti appaiono delle pubblicità contestuali a quello che scrivi". A parte che non avevo capito assolutamente niente di quello che mi stavano dicendo e gli ho detto: "Ve lo scordate!". Massimo e Antonella se ne vanno e io mi vado a vedere questa pubblicità: mi si apre un universo di possibilità che non avevo assolutamente considerato.

C'era un tipo di pubblicità con dei messaggi commerciali relativi a quello di cui tu avevi parlato nell'articolo e quindi la pubblicità diventava quasi un complemento, un'informazione commerciale utile per l'argomento di cui tu scrivevi. Non ci ho pensato due volte: l'ho inserito subito nel sito. Il problema successivo è stato decidere dove farmi mandare i soldi.

Ma quanti soldi? E dove mandarli? Per fortuna avevo un amico in America: Kelsey. Gli ho detto: "Senti Kelsey, c'è questo servizio di pubblicità che io sto provando - non è disponibile in Italia - ho fatto dei soldi e li voglio mandare da qualche parte ma non posso mandarli: che ne dici se li faccio mandare sul tuo conto in banca e poi tu me li mandi?". Kelsey mi ha detto subito di sì.

Il problema è stato che mese dopo mese questi soldi continuavano a crescere. A me sembrava un sogno impossibile: fai quello che ti piace, fai quello che ti interessa, e dall'altra parte del mondo c'è qualcuno che ti paga per farlo. Il problema è nato quando la moglie di Kelsey ha detto: "Kelsey, dove li stai mandando tutti questi soldi?", perché sul suo conto cominciavano ad arrivare 3, 4, 5 mila dollari al mese.

Fortunatamente, era circa il 2004, Google era arrivato anche in Italia e ho potuto aprire un account italiano e ho proseguito. Le sorprese più grandi sono venute ancora dopo, quando Google mi ha proposto di diventare suo partner.

 

Il Network di MasterNewMedia

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Sono riuscito a mettere in piedi un sito che spiega come usare le tecnologie per comunicare in modo efficace e sono riuscito a farlo in quattro lingue diverse.

Il mio webmaster è in Croazia, Silvia sta in Argentina, a Buenos Aires, Leticia sta a San Paolo del Brasile. C'è anche Massimiliano che sta a Napoli e Daniele che sta a Catania: siamo una redazione virtuale che si incontra tutti i giorni per produrre questi contenuti.

Ti dico la mia ricetta per darti un'idea più precisa dei contenuti che produciamo: news, scelte a mano tra tutte quelle più interessanti per chi desidera diventare un web publisher; guide e ricerche su argomenti approfonditi; video, perché oggi giorno riuscire a comunicare in maniera diretta chi sei, per far vedere che non esiste solo una facciata ma che c'è una persona con i suoi pregi e i suoi difetti, fa la differenza.

 

Il Successo su Internet

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Il futuro? Il futuro non è in mano a quelli che conoscono un miliardo di cose sull'HTML, sui CSS, sul P2P, sugli RSS e su qualsiasi altro acronimo ma è in mano a quelli che hanno la passione, l'umiltà e la curiosità di imparare bene a comunicare con queste nuove tecnologie, con la telecamera, con la macchina fotografica, scrivendo, perché oggi la gente vuole capire bene le cose difficile in maniera semplice, ascoltando delle storie, proprio come ho cercato di fare io con te quest'oggi.

Quindi, imparare a comunicare è il segreto per riuscire su Internet.




Ti è piaciuta la mia storia? Allora guarda anche il video inedito realizzato per la fase finale del contest di Techlovers in cui racconto com'è nato il nome Robin Good!




Photo credits:
La Storia Robin Good - Dariusz Majgier
Seguire la Propria Passione - alastor
Il Punto di Svolta - Stephen Aaron Rees
Il Network di MasterNewMedia - Ilin Sergey
Il Successo su Internet - Andrea Danti

 

Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
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