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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


3 aprile 2009

Il Paradosso Del Web 2.0 - Parte 1: Insegnare E' Uguale Ad Imparare?

Che cosa è il paradosso del Web 2.0? E' il paradosso vivente di una società che mentre apprende ed applica le nuove regole fondamentali del comportamento e della comunicazione grazie alla rapida crescita di Internet in molti settori del business, fallisce ancora nell'avere una sufficiente maturità morale capace di rendere concrete queste nuove scoperte nel mondo dell'educazione e dell'apprendimento.

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Photo credit: Markus Angermeier

Nonostante molti di noi sappiano perfettamente cosa sia il Web 2.0 (partecipazione, condivisione, umiltà e capacità di ascoltare, richieste di feedback per imparare dagli errori) quando torniamo a casa dai nostri bambini, dimentichiamo tutto questo e mandandoli a scuola li mandiamo in realtà nel Medioevo.

Perché è così difficile per noi collegare ciò che abbiamo realizzato chiaramente nei media, nella televisione, nella radio e nei mercati pubblicitari con il mondo dell'educazione? Perché non facciamo nemmeno un piccolo sforzo per inserire nelle nostre scuole alcune delle attitudini, approcci e capacità che utilizziamo per il nostro lavoro?

Ho cercato di ragionare sul perché ci troviamo in questa situazione paradossale e mi sono reso conto che mentre il business e i guadagni immediati hanno un impatto forte e provocano rapidi cambiamenti nel mondo economico, ci vuole molto più tempo per ottenere gli stessi cambiamenti in un campo che non fornisce guadagni così veloci e immediati. Specialmente quando i cambiamenti, che il nostro mondo economico ha scoperto, metterebbero fortemente a rischio lo status quo dell'apprendimento, eliminando molti dei costi esistenti e delle infrastrutture, così come il valore di mercato di molti esami e certificazioni, rivoluzionando a fondo il mondo del lavoro e le associazioni professionali che conosciamo.

In queste condizioni, e con una piccola speranza di poter cambiare rapidamente il nostro sistema scolastico, ci dovremmo chiedere: insegnare è uguale a imparare?

Durante un incontro con Vance Stevens e con altri partecipanti del EVO 2009 Multiliteracies event, ho condiviso alcuni dei miei pensieri su cosa sia l'apprendimento attuale e anche su ciò di cui avranno bisogno le generazioni future per essere preparate ad un mondo in cui non ci sarà più spazio per i riconoscimenti scolastici o per le domande predeterminate. Ispirato da molti libri e letture di autori del calibro di Ivan Illich, Seymourt Papert, Stephen Downes, George Siemens e Jay Cross, ecco la mia personale visione rivisitata sui punti in cui i nostri sistemi scolastici falliscono e sulle cose che dovremmo davvero imparare, che ancora non si trovano nei programmi ufficiali scolastici.

Nella seconda parte, che uscirà la settimana prossima, fornirò alcuni esempi di vita reale in cui ho esplorato le reali capacità che gli studenti dovrebbero possedere per affrontare gli importanti cambiamenti della nostra società. Capacità che non vengono sviluppate o insegnate a scuola.

 

 

Il Paradosso Del Web 2.0 - Parte 1: Insegnare è Uguale ad Imparare?

di Robin Good



Discorso di Robin- Audio


Durata: 23' - La traccia audio contiene solo le risposte e i pensieri di . Puoi ascoltare la registrazione completa (65') qui.



Il Paradosso Del Web 2.0

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Ciao, sono Robin Good, il motivo per cui sono qui oggi è mettere in dubbio il nostro modo di concepire il sistema scolastico come è e come dovrebbe essere, e forse anche guardare in maniera un pochino più concreta a quale tipo ideale di apprendimento o quale futuro tipo di apprendimento può, deve o dovrebbe essere il migliore per noi o cosa possiamo fare per cambiare e migliorare tutto questo.

Questo è il vero focus. Secondo me ci troviamo nel cosiddetto paradosso 2.0. Questa è la maniera in cui lo definisco io. Molti di voi hanno imparato cosa sia il 2.0, il Web 2.0, collaborando, partecipando condividendo, distribuendo, creando mash up, remixando, ascoltando gli altri... Questi sono concetti che da un paio d'anni leggiamo e respiriamo, descriviamo ed esploriamo in maniere molto diverse, arrivando fino al punto in cui la pubblicità, i diversi campi del marketing, la televisione e gli altri media spesso hanno già abbracciato molti di questi concetti diverse volte.

Lo sviluppo dei software, per esempio, viene condotto in una maniera totalmente diversa. Molte delle aziende del Web 2.0 stanno portando avanti i processi di sviluppo in un modo mai fatto prima: è un processo libero, esposto alle diverse voci, accoglie con piacere feedback e critiche, non trattiene segreti, permette a quelli che saranno i futuri utenti di suggerire idee e non solo lamentele. Tutto questo apprendimento, grazie alle scoperte effettuate attraverso questi percorsi su come possiamo comunicare, collaborare insieme, fa sempre più parte delle aree in cui lavoriamo, o perlomeno in cui molti di noi lavorano. La pubblicità, il marketing, la televisione e così via. Senza dubbio sono campi in cui non tutti lavorano, ma che sono situazioni in cui tutti ci possiamo trovare ogni giorno.

Il paradosso di tutto questo è che quelle stesse persone che hanno adottato, promosso e sostenuto queste idee e che le sfruttano nel loro lavoro professionale, quando tornano a casa e guardano i loro figli, non hanno problemi nel non realizzare o non comprendere l'enorme divario che c'è tra le idee e i concetti che abbiamo già integrato nella nostra vita quotidiana e l'universo limitato in cui stiamo obbligando le generazioni future ad entrare, pensando di prepararle meglio nel gestire questo continuo cambiamento, l'innovazione e tutti questi nuovi approcci, e invece le mandiamo verso un mondo che è completamente scisso dall'attuale realtà e nel quale nessuno di questi principi è davvero concreto per loro da provare.

 


Insegnare è Uguale a Imparare?

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Non è un cambiamento facile da realizzare e noi continuiamo ad andare avanti sottolineando che non vogliamo abbattere le scuole o rivoluzionare le istituzioni. Per noi tutto ciò rappresenta un grande sforzo e le istituzioni esistono da molto tempo. Molti di noi sono nati e cresciuti all'interno di questo universo scolastico, quindi l'esistenza di questo sistema sembra essere assolutamente necessaria.

Ma, se continuiamo a riflettere, guardiamo alla sua reale essenza, possiamo scoprire che non solo il sistema ha creato un mostro che dovremmo almeno riconoscere, ma che non abbiamo bisogno di abbattere, per cambiare la situazione da come è a come ci piacerebbe che fosse.

Guardiamo per esempio all'insegnamento e all'apprendimento, prima di tutto. Voi ragazzi ne sapete davvero tanto di queste cose e potrebbero sembrarvi cose ovvie, ma questo è il ragionamento che dovremmo fare con quelle persone che ancora resistono o che che sono del tutto estranee a queste idee.

Quindi poniamo loro questa domanda: insegnare è davvero uguale a imparare? Perché ogni volta che nella vita di tutti i giorni pensiamo all'apprendimento, pensiamo subito in qualche modo alle classi e agli insegnanti che ci aiuteranno a imparare le cose. Questa è più o meno l'idea che abbiamo nella nostra testa ogni giorno, è ciò che diamo per scontato. Ma è davvero così? Dovremmo chiedercelo.

 


Indossa il Cappello da Investigatore

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Il punto è: se guardiamo al modo in cui osserviamo le cose, impariamo un sacco di cose nella vita di tutti i giorni, se osservi il lavoro di molte persone colte, degli opinion leader, ciò che ci stanno dicendo è che l'apprendimento si verifica non solo nelle classi, nella scuola, dove le cose che impariamo sono come divertirci mentre l'insegnante non se ne accorge, come socializzare con l'altro sesso per la prima volta nella nostra vita, come fare i compiti in maniera più veloce possibile per poi avere più tempo libero, come scoprire le domande del prossimo compito in classe, in modo che possiamo rispondere bene.

Questo è ciò impariamo all'interno della scuola. Tutte queste cose non sono il vero oggetto dell'apprendimento, ma qualcosa che sta a lato di ciò che impariamo, mentre le cose che davvero impariamo nella nostra vita, le apprendiamo in maniera differente.

Quindi, se indossi il tuo cappello da investigatore e guardi come l'apprendimento avviene nella vita quotidiana, scoprirai cose che conosci perfettamente, ma sulle quali non ti sei mai soffermato.

 


Cosa Sappiamo una Volta Terminata la Scuola?

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Permettimi di fare qualche esempio: diciamo spesso che sappiamo questo o quello, e che la scuola è molto importante perché conosci un sacco di cose che poi si rivelano utili nella vita, ma dopo la scuola, di tutta la conoscenza che abbiamo accumulato, quanto possiamo mettere in pratica o è davvero utile per muoverci all'interno dei rapidi cambiamenti che stanno avvenendo, per imparare le nuove tecnologie, per comprendere quali notizie siano buone e quali no, come riconoscere la propaganda dalla vera informazione...

Se viaggiassimo indietro nel tempo, diciamo 200-300 anni fa, ci saremmo potuti comportare come un dio in terra?

Veniamo dal 21esimo secolo, sappiamo tantissime cose. Conosciamo come funziona l'elettricità, la televisione, la radio il satellite, i viaggi nello spazio, quindi, se tornassimo indietro nel tempo potremmo comportarci come un dio nella civiltà in cui arriveremmo, dicendo loro come inventare e creare la locomotiva, il treno o l'aereo? Chiunque di noi potrebbe fare una cosa del genere? Chiunque di noi potrebbe portare loro l'elettricità? Abbiamo davvero imparato qualcosa di tutto questo in modo da poter insegnare loro come utilizzare queste cose? Nel momento in cui inizi a pensare in questo modo, nonostante possa sembrare un poco esagerato, ti accorgi che gli strumenti che abbiamo a disposizione non sono esattamente così utilizzabili.

 


Un Viaggio Nello Spazio

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Permettimi di fare un altro esempio: immagina di essere messo su una navicella spaziale in viaggio verso un pianeta lontanissimo, il viaggio dura 3 o 4 mesi e sulla navicella ci siete solo tu e i tuoi due figli.

Hai un figlio e una figlia, due bambini bellissimi, ma il fatto è che tu dovrai lasciare questi bambini sul pianeta lontano per tre mesi, sei mesi da adesso, e lì c'è una civiltà aliena, probabilmente più intelligente della nostra, ma tu potrai solo arrivare lì, lasciare i tuoi figli e ripartire. Questo è ciò che è stato deciso per te, tu non puoi fare niente. Tu puoi solo accompagnarli verso questa destinazione.

Quindi, durante questi sei mesi con i tuoi bambini, quali sono le cose che vorresti insegnare loro prima di doverli lasciare? Non hanno bisogno di conoscere i sette re di Roma per essere capaci di viaggiare nello spazio. Avranno bisogno di formule matematiche, di essere capaci di comunicare con le altre persone nella migliore maniera, nonostante non conoscano la loro lingua?

Quali sono le cose più importanti che hanno bisogno di conoscere in una situazione del genere? Perché se riusciamo a scoprirle e a identificarle in maniera corretta, penso che poi potremmo pensare al genere di cose che dobbiamo imparare nella vita reale e nella scuola.

 


In Che Maniera Impariamo Davvero?

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Stiamo mettendo davvero in dubbio fondamentalmente l'approccio generale...

Creare gruppi o avere compiti assegnati quando l'insegnante è stata prescelta per me da qualcun altro sulla base di una certificazione ottenuta per avere superato alcuni esami o dove i miei compagni di classe sono stati scelti solo sulla base dell'età o del quartiere in cui vivono, credo che abbia davvero poco senso per me.

Penso che se guardiamo e mettiamo in dubbio l'approccio all'insegnamento in generale, dovremmo anche citare il fatto che tutto ciò che abbiamo predicato nel mondo 2.0, l'approccio bottom-up, la partecipazione, il contributo, la condivisione, non un unico punto di vista, ma approcci diversi e multi-sfaccettati, proprio come si studia nel giornalismo, sono tutti elementi critici per imparare in maniera appropriata.

Quindi dovremmo capire che, prima di tutto, non bisognerebbe chiudere le persone in un luogo e scegliere a priori un insegnante per loro, ma dovrei essere io a scegliere da chi voglio imparare e dovremmo avere a disposizione tutte le tecnologie e le risorse per fare tutto questo che non avevamo 20 anni fa, ma solo ora. Penso che si dovrebbe imparare dalle persone realmente appassionate all'argomento che mi interessa conoscere.

Perché dovrei essere forzato a imparare un predeterminato numero di cose quando posso essere libero, consigliato e supportato da persone che hanno una maggiore esperienza di quelle cose a cui sono davvero interessato?

Se posso seguire le mie passioni, dovrei avere le capacità per farlo con le persone che sono davvero interessate allo stesso tipo di cose.

Se devo continuare ad andare a scuola ed essere rinchiuso in una stanza con persone che condividono con me solo l'età e la zona di residenza, non andrà tutto alla grande. Perché dovrei lavorare solo con persone della mia età? Chi dice che non posso imparare stando seduto fianco a fianco con persone di età ed esperienze diverse, principianti ed esperti?

 


Qualcuno ti ha Insegnato a Guidare...

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Guardando questi aspetti fondamentali, possiamo vedere quanto sia grande il divario e quanta confusione ci sia per le persone comuni tra l'insegnamento e l'apprendimento, perché se insegnare è uguale ad imparare, e insegnare è ciò che avviene nelle scuole, non c'è modo di uscire facilmente dal circolo vizioso.

Fa loro ricordare che quando hanno imparato a guidare la loro macchina, non c'era nessuno a dire loro che dovevano lasciare lentamente la frizione o tenere l'altro piede all'esterno perché si usa solo il piede destro sia per accelerare e per frenare. Non esiste altro modo per imparare che sedersi e iniziare a guidare e fare più di qualche errore.

Ma questo non è ciò che accade nella scuola.

Nella scuola si imparano le cose su una lavagna e se fai un errore, ricevi un cattivo voto. Non ottieni un incoraggiamento perché hai fatto un errore, hai esplorato e provato nuove cose e queste cose in genere non funzionano. Naturalmente, esistono molte eccezioni, ma guardiamo alla situazione in generale, guardiamo alla scuola dove vanno i miei e i tuoi bambini. Questo è ciò che vedo.

In verità non impariamo grazie a qualcuno che ci dice come dobbiamo fare qualsiasi cosa.

 

...Parlare una Lingua Straniera...

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Pensiamo per esempio a come si impara una lingua. Vorresti farmi credere che ho imparato le lingue perché sono andato a lezione e ho imparato l'inglese come lingua straniera. Non è assolutamente vero!

Ho imparato questa lingua prima di tutto perché ero un DJ e ho avuto un sacco di vinili che avevano un inserto con i testi delle canzoni, e io amavo imparare a cantare tutte le canzoni che mi piacevano di più. Quindi imparando a cantare ho imparato la pronuncia e ho dovuto imparare le parole e il loro significato per non apparire stupido, visto che la mia prima fidanzata mi avrebbe potuto chiedere: "Perché stai cantando questa canzone in questo modo??"

Seconda motivazione: ho viaggiato e sono stato in altri paesi. Quando avevo fame, dove dire qualcosa che avesse un senso per la gente del posto per farmi dare da mangiare . Mi sono trovato in situazioni poco piacevoli, in cui ho dovuto cambiare le cose, ma non c'era qualcuno lì pronto a dirmi: "queste sono le regole della grammatica, uno viene prima di due", e così via. Quello può aiutare nella struttura, a dare un senso alle cose, ma molte volte la struttura viene data PRIMA che tu possa essere capace ad usarla, mentre dovrebbe essere data nella maggior parte delle volte dopo.

 

...Nuotare...

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Prima di tutto voglio giocare, entrare nel gioco, sporcarmi le mani, dopo mi insegnerai la grammatica quando vorrò sapere come scrivere in maniera migliore, vorrò dare una buona impressione di me e far vedere che so come utilizzare la lingua.

Ancora, l'insegnamento dall'alto vero il basso, la struttura a senso unico, non funzionano e lo possiamo vedere chiaramente tutti i giorni.

E' la stessa cosa di quando impariamo a nuotare. Per caso quando hai imparato c'era qualcuno a dirti: "adesso muovi il braccio sinistro un po' più avanti?" Sì, ci hanno provato, ma devi entrare nell'acqua per riuscirci davvero, proprio come funziona per i videogame.

 

...Giocare Con i Video Game?

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Quante volte sei dovuto morire in un videogame o fare incidenti con la tua macchina per imparare davvero a guidare? Io milioni e milioni di volte... infatti ho smesso perché i miei amici non mi incoraggiavano abbastanza. Se fossimo stati in un mondo ideale, mi avrebbero dovuto incoraggiare perché avrei imparato attraverso i miei errori ciò che non andava bene. Inoltre, non mi divertivo abbastanza, perché i miei amici erano troppo bravi e ad un livello troppo avanzato per permettermi di imparare.



Ma fare errori è la via per imparare e ti dirò perché... in tutte queste situazioni in cui impariamo le cose che rimarranno con noi per anni e anni, ciò che facciamo non è solamente fare errori, non è questo il punto; è una serie di cose che facciamo, completamente diverse da quelle che si fanno a scuola, nel cosiddetto ambiente istituzionale, che rende il nostro apprendimento così di valore.

  1. Prima di tutto, nella maggior parte delle situazioni SIAMO accanto a compagni che ci piacciono, che sono appassionati e interessati alle nostre stesse cose.
  2. Secondo, chiediamo, ci informiamo, quando impariamo un gioco andiamo a cercare su Google un modo per finire il gioco, per trovare le scorciatoie da tastiera o i trucchi o qualsiasi altra cosa. Andiamo a chiedere le cose alle persone che hanno un sacco di esperienza, come i miei amici di prima: "Come si fa?", "Come si fa a fare la curva in quel modo?". Chiediamo nel momento in cui abbiamo bisogno, e abbiamo talmente tanta voglia di saperlo che una volta che ci è stato spiegato, impariamo subito a fare le cose.

Questo non è ciò che succede nelle classi. Non facciamo niente di tutto questo e facciamo le cose in una maniera che non è naturale, attraverso la quale invece impareremmo le cose in maniera completa e veloce.

Quindi uno degli aspetti principali perché avvenga questo cambiamento è spiegare tutte queste cose a tutte le persone.



Fine della Parte 1



Nella Parte 2, che troverai la settimana prossima, porterò qualche esempio della vita reale in cui ho esplorato le reali capacità che gli studenti dovrebbero possedere per affrontare i drastici cambiamenti della nostra società. Abilità che non vengono insegnate a scuola.



Fine della prima parte (Seconda parte).

 


Robin Good Riassume il Paradosso Del Web 2.0




Robin Good e il Paradosso del 2.0 - Le Web 2008, pubblicato da Erno Hannink su Vimeo, video in lingua inglese.
Durata: 2':35"




Originalmente registrato da Vance Stevens per Vance's GeekSpeek il 26 febbraio 2009 e pubblicato come "The paradox of 2.0, an EDUPUNK perspective".

 

Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
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