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12 giugno 2009

Educazione Accademica E Peer-to-Peer: Robin Good Intervista L'Ambasciatore Della Filosofia P2P Michel Bauwens

Il peer-to-peer è una filosofia emergente e anche un metodo di lavoro per collaborare e creare benessere tra gli essere umani. La filosofia peer-to-peer si basa su principi di vita che sono molto diversi da quelli che magari ti hanno insegnato, ma che al tempo stesso appaiono per molti versi più "naturali" e in sintonia con la tua vera natura rispetto a quelli che hai visto all'opera nel mondo degli affari che ti circonda.

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Ho esaminato diverse volte in passato qui su MasterNewMedia il valore e le implicazioni del P2P dal punto di vista filosofico, sociale, tecnologico, economico e politico, mentre il P2P continua a conquistarsi nuovi spazi in ognuno di questi campi, silenziosamente ma senza sosta.

Nonostante il P2P sia ancora spesso frainteso ed etichettato come "sistema illegale per condividere i file musicali", c'è qualcosa di molto più profondo da capire sul P2P e sulle idee da cui nasce, senza bisogno di cadere in questa propaganda di "paura" che è stata lanciata negli ultimi anni dalle etichette discografiche e dai loro alleati.

Alcuni grandi esempi di P2P all'opera sono Wikipedia, Skype e altre tecnologie simili come anche i servizi di social bookmarking tra cui Delicious.

L'educazione, l'apprendimento e le istituzioni che lavorano nella direzione di cristallizzare e distribuire la conoscenza agli altri sono i primi candidati ad adattarsi agli spiazzanti cambiamenti che avvengono tutto intorno a loro. Il peer-to-peer è l'opportunità per queste istituzioni di continuare ad essere importanti, socialmente utili ed economicamente fiorenti, sempre che decidano di abbandonare le restrizioni e i giardini chiusi del passato e vogliano abbracciare le caratteristiche di libertà, di apertura e di partecipazione tipiche dell'approccio peer-to-peer.

L'ambasciatore del P2P Michel Bauwens spiega in questa video intervista che gli ho strappato durante la sua breve permanenza a Roma l'importanza, la visione generale e il percorso pratico che le istituzioni educative possono intraprendere per portare il peer-to-peer nel loro immediato futuro.

La video intervista è stata originariamente realizzata e pubblicata per la prima volta come una risorsa fondamentale per la conferenza sull'apprendimento online emerge2008. Devo ringraziare Tony Carr del Centre for Educational Technology all'Università di Cape Town per avermi motivato a realizzare questa intervista e per i contributi di valore che porta nel mondo accademico attraverso la sua conferenza. Penso che i risultati raggiunti e le informazioni circolate grazie a questo evento abbiano superato ampiamente il tempo e gli sforzi richiesti a tutte le parti in causa per renderlo possibile.

Ecco la video intervista integrale, divisa in 12 piccole clip accompagnate dalla traduzione in italiano.

 




Educazione Accademica e Peer-to-Peer: Robin Good Intervista Michel Bauwens



1) Un Confronto Tra la Storia Dell'Antica Roma e Una Società P2P

Spesso paragono il passaggio da una società capitalistica a una società peer-to-peer come a qualcosa di molto simile al passaggio dalla società di Roma basata sulla schiavitù alla società feudale nell'Occidente cristiano. Quello che è successo fondamentalmente è che Roma ha vissuto una crisi di sviluppo estensivo: in altre parole, non poteva più crescere in termini di spazio.

Quando un impero basato sulla schiavitù non può più crescere in termini di spazio quello che succede è che gli schiavi diventano costosi, dopodiché di solito un altro impero subentra al suo posto. Ma questo non è accaduto con Roma: è accaduto invece che la società si è allontanata da un'economia di schiavi per il mercato romano, con caratteristiche come il valore di scambio e la produzione di beni che potessero essere venduti per avvicinarsi a un'economia basata sul valore d'uso dei servi al posto degli schiavi.

Così i servi, i contadini, gli allevatori hanno cominciato a produrre per se stessi dando il loro surplus ai signori che dominavano la zona. Questa era la base del sistema feudale.Si è trattato quindi di uno spostamento da uno sviluppo estensivo basato sullo spazio a uno sviluppo intensivo su base locale.

Quello che voglio suggerire è che il mutamento dal capitalismo al peer-to-peer è qualcosa di molto simile: quello che si presenta è un cambiamento rispetto a un'economia del valore di scambio e non vengono più prodotte merci per la vendita.

Nelle comunità le persone utilizzano l'economia dei beni direttamente per il loro valore d'uso, chi condivide su YouTube sa bene che i video non sono in vendita ma vengono fatti per essere visti, per essere utili in modo diretto ad altre persone. E le persone che progettano sistemi Linux non lo fanno per venderlo, lavorano perché sia utile per se stessi e per gli altri.

L'altro cambiamento penso che riguardi il fatto che siamo di fronte a una crisi dello sviluppo estensivo del capitalismo. Se India e Cina vogliono essere sullo stesso livello dell'Europa e degli Stati Uniti abbiamo bisogno di cinque pianeti, ma dove sono? Non li abbiamo. Per questo dico che siamo di fronte a una crisi di sviluppo estensivo: i prezzi sono più alti, anche di cibo e acqua e tutte le crisi di questo tipo stanno cambiando perché non possiamo più continuare come abbiamo fatto fino ad adesso.

Perciò quello che ci aspetta è un cambio di questo tipo dallo sviluppo estensivo nello spazio a una nuova economia su base locale ma l'aspetto globale sono le comunità dedicate ai progetti aperti che sviluppano il valore intellettuale.

Guardiamo ancora a Roma: quella che si è verificata è stata un'economia feudale su base locale ma con la Chiesa come forza intellettuale globale.

Quindi più approfondisci la questione, più scopri veri e propri parallelismi.

Lasciatemi aggiungere: la visione del marxismo di prendere prima il potere e poi di controllare i mezzi di produzione non si è mai verificata, non è mai successo nella storia. Ma i Romani lo hanno fatto. E' cominciata in un certo senso con la liberazione degli schiavi e la loro trasformazione in servi perché questi erano più economici: non avevano bisogno di nutrire i servi. Ma per i servi era molto meglio così perché hanno avuto una terra propria, le proprie famiglie, potevano lavorare per se stessi e in modo simile vediamo oggi capitalisti meno astuti come Google, eBay e YouTube... Investono nell'economia della partecipazione. Lasciano che siano le comunità di utenti a produrre il valore d'uso. Creano piattaforme proprietarie e poi cercano di monetizzare questi contenuti.

Quindi ciò che vediamo è conoscenza... e i proprietari di capitale che rendono possibile e potenziano la partecipazione. Per cui entrambe le classi stanno cambiando allo stesso tempo attraverso nuove configurazioni. Quindi abbiamo ancora qualcosa di simile a quello che è successo alla fine dell'Impero Romano. Essenzialmente si tratta di questo.




2) Cos'è Veramente il P2P? Significa Semplicemente Condividere File?

Il peer-to-peer è molto più della semplice condivisione di file: si tratta in realtà di come i computer vengono organizzati ma in modo particolare di come si organizzano le persone.

Infatti il peer-to-peer è un network distribuito, dinamico e basato sulle relazioni.

E' un network in cui ogni individuo ha la libertà di agire e la libertà di impegnarsi in relazioni senza dover chiedere il permesso a nessuno.

Sono proprio questi i fattori principali: network che non hanno bisogno di permessi. Non importa che il network stesso sia puramente peer-to-peer, Internet non ha più caratteristiche di puro peer-to-peer. Il Web si basa su uno schema "client - server", ma fino a quando permette agli individui di produrre, di distribuire, di condividere, di collaborare con altri individui senza bisogno di chiedere nessun permesso, per me si tratta di peer-to-peer.




3) Cosa Significa il P2P Per le Comunità di Apprendimento?

Il P2P nel contesto dell'apprendimento sta cambiando un'assunzione di fondo nel senso che quello che vuoi imparare non si trova necessariamente al di fuori dalla tua comunità. Non è là fuori, si tratta fondamentalmente di intelligenza collettiva che è già presente ed implicita nel gruppo stesso. Ma è chiaro che il gruppo, se preferisci, può essere rappresentato dal mondo intero.

Perciò si tratta di come puoi creare una struttura nella quale permettere alle persone di imparare le une dalle altre perché non puoi mai sapere in anticipo dove potrai trovare quel particolare frammento di conoscenza che stai cercando. Può essere una sola semplice persona che ha avuto una particolare esperienza a un certo momento della sua vita. Tu non lo sai ma lui o lei sì.

Perciò (questa dovrebbe essere la vera domanda) come puoi creare un sistema in cui trasmettere i tuoi bisogni e in cui le persone possano poi auto-aggregarsi e dire "io conosco la risposta alla tua domanda, io te lo posso insegnare"?




4) Come il P2P Modifica l'Apprendimento All'interno Della Comunità

Oltre al fatto che sei tu a permettere agli individui di entrare in contatto, porsi domande e quindi imparare gli uni dagli altri. Uno degli effetti è anche quello di cambiare la logica istituzionale dell'apprendimento.

L'apprendimento all'interno di una società moderna consiste in questo: hai un'istituzione e consideri gli individui separati gli uni dagli altri e perciò hai bisogno di permettere loro di socializzare, hai bisogno di insegnare loro e pensi che un qualche tipo di processo input-output sia istituzionale.

In un ambiente peer-to-peer invece la questione è piuttosto: "Come posso permettere nel migliore dei modi a persone che sono sempre già connesse di imparare le une dalle altre, come posso rendere più scorrevole il processo che già esiste di condivisione e apprendimento reciproco".




5) P2P e Apprendimento Informale

Quello che accade secondo me è che con il peer-to-peer i processi informali, il curriculum informale diventa sempre più importante se paragonato al curriculum formale.

Solitamente i cambiamenti non cambiano tutto: quello che penso è che le istituzioni più intelligenti fondamentalmente adotteranno e faranno propria la partecipazione all'interno dei loro processi, utilizzando strumenti come l'accesso aperto, il publishing libero (open publishing), i libri di testo liberi (open textbook), i progetti didattici liberi (open courseware) per permettere alle persone di cambiare il proprio curriculum adattandolo alle proprie esigenze.

E verranno creati beni comuni in modo che tutti possano trarre vero profitto da quello che stai realizzando tu con la tua istituzione e la tua comunità, così non avrà più un raggio di diffusione limitato ma comincerà a entrare in nuove forme di dialogo anche al di fuori della comunità stessa.

Perciò non si tratta di abolire le istituzioni educative, si tratta di processi di adattamento.




6) Quali Sono i Paradigmi Fondamentali Che Riguardano il Peer-to-Peer Nell'Educazione?

Io comincerei a pensare nei termini di tre paradigmi:

a) il paradigma aperto e libero,

b) il paradigma partecipativo e

c) il paradigma orientato al popolo.

Quindi, aperto e libero significa rendere disponibile ed utilizzare materiale educativo libero: materiale che non è protetto da copyright, disponibile su Internet, che anche i tuoi studenti possono usare, modificare e distribuire.

La seconda parte prevede di ragionare in termini di partecipazione: chiedersi allora se i tuoi studenti possono trasformare il proprio lavoro in qualcosa che sia utilizzabile da altre persone, se possono usare un wiki, se possono usare un blog, se possono trovare le persone giuste che rispondano alle proprie domande, non necessariamente all'interno delle tue istituzioni ma fondamentalmente sull'intera rete di Internet.

E infine i risultati raggiunti devono essere disponibili alla generazione seguente: a questo scopo puoi allora usare le licenze Creative Commons e in generale un approccio di tipo... popolare.

Per cui la tua comunità di studenti termina il suo compito, ma la prossima generazione può a tutti gli effetti costruire sopra ciò che hai già realizzato e continuare a creare una risorsa per le generazioni future.




7) In Che Modo il P2P Può Sfidare le Istituzioni Educative Per Cambiare i Sistemi e le Abitudini?

Penso che fondamentalmente un modo di pensare tipico delle istituzioni riguardi quanto siamo differenti dagli altri: pensi a te stesso come a qualcosa di chiuso, pensi che se paghi i migliori insegnanti avrai la migliore istituzione educativa. Perciò il mio suggerimento è che oggi bisogna pensare in modo diverso.

Bisogna pensare che ci sarà sempre più talento e più opportunità di apprendere al di fuori della tua istituzione piuttosto che all'interno.

Per cui invece di pensare al nucleo, alla sua competenza, alla chiusura devi pensare all'apertura sviluppando le competenze di confine, a come possiamo mettere mano a tutta quella ricchezza che è già presente là fuori e non all'interno.




8) Ci Sono Tecnologie P2P Che Non Richiedono Una Connessione Internet ad Alta Velocità

Non necessariamente, penso che esistano molte tecnologie che usano poca banda, tecnologie asincrone come le email, le mailing list, i forum, i bulletin board, per cui puoi sfruttare queste se non utilizzi piattaforme multimediali, c'è una serie di comunicazioni mentali che possono avvenire con una banda molto limitata.




9) Le Connessioni Tra P2P e Connettivismo

Ritengo che il connettivismo sia collegato al P2P in quanto si tratta di un tentativo di riflettere su una teoria dell'apprendimento e si tratta fondamentalmente della catalogazione e della trasmissione da qualcuno che ha una certa conoscenza a qualcuno che non ce l'ha, piuttosto che pensare chi e cosa e dove posso trovare le informazioni e la conoscenza di cui ho bisogno in quel particolare momento quando accedo al network.

Così il valore diventa la tua capacità nello sfruttare il network, invece che una particolare relazione tra insegnante e studente.




10) P2P e Apprendimento Just-In-Time: Qualsiasi Cosa Possa Venire in Mente

Il P2P e l'apprendimento "just-in-time" possono avvenire creando piccoli moduli che sono in un certo senso chiusi in sé ma che sarebbero collegati a ogni tipo di materiale per l'apprendimento disponibile. Pertanto se avessi bisogno di qualcosa, saresti in grado di trovare questi moduli molto velocemente e questo stabilirebbe una connessione tra te e l'intero mondo delle risorse per l'apprendimento.

Questo per quanto riguarda la parte formale, mentre la parte informale significa conoscere che tipo di persone hanno davvero la conoscenza o hanno accesso alla conoscenza che stai cercando. Si tratta di conoscere quando, dove, che cosa, chi sta facendo cosa in termini di competenza nel tuo campo.




11) I Passi Iniziali Che Possono Fare le Istituzioni

Ok, io penso in termini di come aprire un'istituzione alle dinamiche del peer-to-peer: il primo passo è di aprirti tu stesso, in altre parole tutto quello che produci dovrebbe essere aperto, dovrebbe essere accessibile e non solo dalle persone all'interno della tua istituzione ma a chiunque. Non c'è ragione di darsi alcuna limitazione.

Il secondo suggerimento è di permettere e favorire ai tuoi studenti la produzione di materiali, in modo che non sia solo l'insegnante a produrre ma che sia l'intera comunità di chi apprende a diventare un partecipante attivo nella produzione della conoscenza. E penso che collegare queste due componenti sia già sufficiente per cominciare.




12) I Collegamenti Tra P2P e Educazione

Penso che ogni istituzione debba adattarsi al peer-to-peer perché se fai qualcosa con le modalità del peer-to-peer come abbiamo visto nel caso di Linux nei confronti di Microsoft o di Wikipedia nei confronti della Britannica non c'è possibilità che le produzioni tradizionali possano competere con l'accesso a un'intera comunità, un intero mondo di persone può contribuire a un progetto.

Quindi anche le istituzioni più conservatrici dovrebbero aprirsi al peer-to-peer e dovrebbero almeno parzialmente diventare partecipative se vogliono sopravvivere.

 
 
 
 
 
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