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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


17 giugno 2009

Prospettive Di Guadagno Online E Alternative Alla Pubblicità Di AdSense

Come puoi fare soldi online se le prospettive di guadagno dalla pubblicità per i contenuti web sembrano essere deludenti? Con la pubblicità di AdSense non guadagni quanto vorresti o non credi di poter guadagnare e, anche se ti guardi intorno, non sembrano esserci alternative valide. Se anche tu pensi "se voglio monetizzare i miei contenuti online ci devo mettere la pubblicità", permettimi di farti una domanda: perché deve essere per forza così?

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Parlando con il mio amico Michele Ficara, che di pubblicità online e tradizionale se ne intende, gli ho sentito dire non solo che AdSense è l'unico a finanziare la piccola editoria, ma anche che il mercato pubblicitario ha preso una direzione tutt'altro che favorevole a blogger, publisher indipendenti e piccoli imprenditori online.

Secondo Michele non ci sono alternative. Ma io non la penso così. Per questo ho pensato di dire la mia sulle alternative ad AdSense e sui modelli di business online che chi vuole guadagnare online può adottare in alternativa alla pubblicità per i contenuti.

In questo articolo ho raccolto i video in cui io e Michele Ficara parliamo di prospettive di guadagno dalla pubblicità online e modelli di business alternativi alla pubblicità contestuale di AdSense. In più, oltre alle trascrizioni, trovi anche la mindmap dove raccolgo tutti i modelli di business online che conosco.



 




Prospettive di Guadagno Per i Piccoli Editori Online

(Trascrizione integrale)

Per quanto riguarda il rapporto tra pubblicità e prospettive di guadagno, siamo messi male e continuo a dire che le cose peggiorano ulteriormente, purtroppo.

I piccoli editori non riusciranno a mantenersi con la pubblicità, soprattutto con la pubblicità su Internet che arriva dai centri media. Purtroppo in Italia abbiamo i prezzi più bassi d'Europa, perché i centri media continuano a voler insistere sulla quantità piuttosto che sulla qualità, non sono capaci di una pianificazione efficace sui piccoli editori.

Forse riescono ad arrivare sui media, ma quando tu fai meno di un milione di pagine al mese, non sei assolutamente interessante e anche se facessi un milione al mese e anche se per assurdo a 1 Euro a CPM riuscissero a riempirtele tutte, comunque continueresti a fare la fame.

Quindi, il problema grosso è che, o le aziende si accorgono che ci sono dei piccoli medi editori che vanno finanziati che vanno aiutati, oppure continuerà a farlo Goolge.

Google è stato molto più intelligente. Google rappresenta il 30% dello spending pubblicitario italiano del miliardo fatidico di euro di cui si favoleggia. Di questi ben 250/300 milioni arrivano da Google e arrivano a pioggia, Google sta di fatto che è l'unico a finanziare la piccola editoria e questa che è una cosa importante ma è anche una cosa che deve far riflettere.

I centri media che gestiscono i grossi budget pubblicitari in Italia e che gestiscono l'80% dello spending pubblicitario italiano, ricordo i famosi 4/5 miliardi di euro della televisione e i 700/800 milioni che vanno su Internet, purtroppo hanno fatto di tutto per abbassare il prezzo.

Quando lo chiedi allo IAB, a Layla Pavone o ad altri ti dicono: "è ma non possiamo fare diversamente, perché il mercato va in quella direzione". Ma se il mercato va in quella direzione, allora siete voi che lo fate, perché sono i centri media che spendono. E' un serpente che si morde la coda.

A mio avviso è una perdita importante, perché avere il prezzo più basso in Europa, essere passati da 10-12 Euro a CPT a 1 euro a CPM, vuol dire che non sono più in grado di dare del denaro interessante ad un editore e quindi è una grossa perdita. Si va come sempre a valorizzare le chat, a valorizzare posti dove la gente fondamentalmente cazzeggia, ma che fa grossi volumi di traffico.

Ne fa le spese l'inserzionista, perché non ha più performance e non converte, il piccolo editore, che fa buoni contenuti, ma che non riesce ad ottenere risorse pubblicitarie adeguate e quindi o è costretto a chiudere o dipende sempre più fortemente da Google. Anche questa non è una cosa estremamente positiva perché alla fine si adottano per la pubblicità su Internet le stesse logiche deliranti della pubblicità televisiva.

Tanto volume, poca qualità e prezzo bassissimo, fino a che ci uccideremo tutti. Purtroppo non ci sono alternative.




Alternative Alla Pubblicità Per i Contenuti Online

(Trascrizione integrale)

Forse qualche alternativa c'è.

Secondo me non dovresti pensare sempre in termini di "se voglio monetizzare i miei contenuti online ci devo mettere la pubblicità". Chi l'ha detto? Perché deve essere per forza così? Dove sta scritto? Si, è un buon sistema ma ci sono moltissimi "se":

  • Se hai una nicchia di mercato precisa dove ci sono tanti prodotti che hanno un notevole margine di guadagno e ci sono tanti inserzionisti disponibili a pagare delle buone cifre.

  • Se non ci sono tantissimi altri siti che già fanno quella cosa.

  • Se sei un appassionato, un esperto che ha contenuti veramente fighi, innovativi, belli.

Ma tutti questi "se" li soddisfi? Perché se non li soddisfi la pubblicità allora va bene anche se hai un forum o una chat dove la gente parla: a questi inserzionisti va bene semplicemente sparare migliaia di impression.

Quali sarebbero gli altri metodi per monetizzare?

Ce ne sono talmente tanti che io ho fatto una mappa per individuarli, perché sono convinto che bisognerebbe considerarli di più.



Facciamo degli esempi.

Ce ne sono alcuni che escludiamo completamente perché non sono nemmeno raccomandabili: potrebbero soltanto portarti delle sventure e delle penalizzazioni. Quindi questi li lasciamo tutti quanti da parte.

Ma pensiamo per esempio adesso, con la crisi economica, la quantità di persone che non solo cerca un nuovo impiego, ma che cambia proprio lavoro: quanta domanda c'è per imparare nuove cose?

Se sei un esperto di animazione, di illustrazioni, di computer grafica, di video, potresti creare dei piccoli film, piccoli video che illustrano e spiegano come si fa a fare una certa cosa.

Video che illustrano e rendono facile ad altri imparare nuove cose che tu magari conosci bene o che un tuo partner conosce bene: ti troverai a disposizione un mercato in grossissima crescita.

Vendere delle conoscenze specifiche, di valore: non gli e-book di marketing dove dentro non c'è scritto niente. Qualcosa di reale, con contenuto tangibile che dopo uno lo ha letto può farci qualcosa. Puoi spiegare come si monta una piscina nel tuo giardino, quali sono gli accessori che ti servono o come si fa a tenere l'acqua pulita all'interno.

Puoi parlare di salute, alimentazione, piuttosto che di editoria o new media: ci sono mille cose sulle quali puoi andare a lavorare senza dover inserire pubblicità ma vendendo contenuti che hanno un forte valore aggiunto!

Puoi offrirne una parte gratuitamente e poi puoi costruire delle guide, dei tutorial, dei DVD, delle registrazioni, dei seminari, che offrono un valore aggiunto per cui la gente è disposta a pagare per ottenere subito delle risposte chiare e immediate. Questa è solo una delle tantissime strade.

Puoi anche rivendere prodotti che sono distribuiti da grosse case, che funzionano da grandi magazzini.

Loro hanno i prodotti, tu ti occupi di fotografia: bene. Puoi vendere attraverso il tuo sito macchine fotografiche, treppiedi o lucidi di qualsiasi tipo usando il metodo del drop shipping: tu li vendi attraverso il tuo sito ma loro pensano effettivamente a spedire, a raccogliere i pagamenti via carte di credito, mentre tu devi preoccuparti solo di far bene il tuo lavoro di negoziante online, di offrire delle cose interessanti.

Ci possono essere addirittura delle situazioni di sponsorship avanzata o del cosiddetto Brand Ambassador, che è un'altra idea che mi piace portare avanti.

In questo caso, sempre rivolgendoti a un mercato specifico, puoi essere paladino e portare la bandiera di una certa marca o di un certo prodotto che ti dà supporto economico ma non ti dice che devi scrivere bene o parlare solo di lui.

Ti offre la possibilità magari di metterti sul cappellino questo marchio, se fai tanti video, e di essere riconosciuto e associato a quella cosa lì. Dovrebbe essere un marchio che sostieni e nel quale credi.

Io penso che questi sono solo degli spunti, ma ce ne sono mille altri.

Ti invito a dare un' occhiata alla mappa che trovi a questa URL. Vattela a spizzare per bene e vedi quante possibilità alternative alla pubblicità esistono oggi online.

Ciao!

 
 
 
 
 
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