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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


28 agosto 2009

ll Futuro Delle Conferenze: Analisi Ed Opinioni Di Gerd Leonhard, George Siemens E Nancy White

Anche se su Internet senti sempre dire che siamo nella cosiddetta era del Web 2.0, l'età della collaborazione, della condivisione, delle domande e dell'approccio dal basso, quando vai a una conferenza fisica o partecipi ad un evento dal vivo, sembra che tu stia prendendo la macchina del tempo per tornare nel passato.

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Photo credit: Jose Manuel Gelpi Diaz modificata da Daniele Bazzano

Ti rilassi su una poltrona comoda e ascolti passivamente il presentatore. Non c'è nessuna interazione, nessun coinvolgimento, nessun dialogo, solo qualcuno sul palco che sputa fuori una conferenza preconfezionata. Non c'è nessun modo semplice per parlare o dialogare con il presentatore, nessun modo per evitare di guardare una serie infinita di slide noiosissime, nè alcun modo rispettoso per replicare o per correggere quello che non condividi.

Non conosco la tua esperienza, ma io mi sento molto frustrato e arrabbiato in quelle situazioni dove non posso partecipare, contribuire e scambiare opinioni. L'essere costretto ad ascoltare qualcuno senza esprimere le mie idee mi fa sentire come uno zombie davanti alla TV.

Non sarebbe grandioso invece se il presentatore scendesse dal suo podio e provasse sinceramente ad aprire una conversazione bidirezionale con il pubblico? Fare domande, condividere suggerimenti, portare nuove idee e nuovi punti di vista nella discussione sono il genere di cose alle quali io, come un qualsiasi spettatore, presto sempre la massima attenzione.

Per questo motivo mi sono preso il tempo per video-intervistare, sull'argomento, tre analisti e studiosi piuttosto critici dell'attività fondamentale dei nostri tempi: la comunicazione. Siccome recentemente sono passati da Roma per partecipare a conferenze ed eventi ai quali erano invitati a parlare, ho registrato le idee e le visioni del futurologo dei media Gerd Leonhard, del ricercatore su formazione ed apprendimento George Siemens e dell'esperta di creazione di community e semplificazione dell'esperienza online Nancy White, sul futuro delle conferenze e degli eventi.

Dove siamo diretti? Cosa ci impedisce di cambiare all'interno degli eventi questo approccio di tipo televisivo? Come possiamo trasformare queste conferenze a senso unico in riunioni davvero coinvolgenti?

Ecco alcuni punti di vista che esprimono critiche costruttive sulle nostre limitazioni e sui nostri errori attuali, così come alcune idee interessanti su quello a cui potrebbero assomigliare in un futuro prossimo le conferenze e gli eventi.

 

 

La Struttura Aperta Delle Conferenze - Gerd Leonhard


Durata: 2' 47''



Gerd Leonhard: Partecipo a molte conferenze dove devo parlare ed è divertente che sia tu a porre le domande.

Penso che a molte conferenze dove vado, finisco per imparare più io da loro che loro da me. Perlomeno io sento questo.

Dai partecipanti o da altri relatori, e questi sono attualmente abbastanza fortunati ad essere pagati per andare a conferenze e oltretutto imparare qualcosa, cosa piuttosto inusuale.



Robin Good: Ma tu vai a conferenze molto speciali. Esistono molti più eventi rispetto a quelli dove vai tu, ci sono presentazioni e dimostrazioni di vario tipo, più accademiche, metodiche. Sono sicuro che qualche volta sei capitato in qualcuna di queste conferenze durante le quali arrivi a sbadigliare parecchie volte durante la giornata.

Vuoi sapere quanto tempo passerà prima del prossimo break, non puoi aspettare di parlare alle persone invece di stare seduto.

Come consideri le conferenze che sono condotte in quel modo? Stanno diventando più o meno noiose? Ci stiamo rendendo conto che forse c'è qualcosa che non funziona bene? Cosa ne pensi?

Gerd Leonard: Penso che molte di queste stiano diventando più noiose, perchè il livello... di nuovo, questo avviene a causa del Web. Il Web permette già a tutti noi di parlare e discutere. E' quello che facciamo tutto il giorno, parliamo sui blog, su Twitter, su Facebook, su Skype...

Abbiamo già un un livello piuttosto alto di discussioni, giusto? Così quando andiamo ad una conferenza ci aspettiamo che vada oltre queste cose, molto meglio di quello, perfino.

La migliore dove sono andato di recente è stata Mobile Monday ad Amsterdam dove ho parlato, ma c'erano così tante persone valide là, nel pubblico, è stata un'ottima occasione per creare una rete di relazioni e parlare con tutti. E tu potevi imparare molto. O PICNIC, l'anno scorso ad Amsterdam, un ambiente che si basa molto sullo scambio paritario.

Io penso che stiamo per considerare questa cosa dall'alto verso il basso conclusa.

Mi piacerebbe sentir da qualche amministratore delegato come abbia guadagnato molti soldi, a eccezione di pochi, come l'amministratore delegato di Google - mi piace Eric Schmidt, vorrei tanto sentire la sua storia. Ma in generale vedremo questa concezione dall'alto verso il basso più che terminata, nel senso che ben poche persone meriterebbero un compenso così alto.

Deve assomigliare di più a quando noi parliamo l'uno con l'altro. Dunque, questo tipo di struttura aperta sta per essere adottata nelle conferenze. E la struttura di tipo non-conferenza, l'idea di inviare messaggi su Twitter nello stesso momento...Tutte queste cose stanno per essere adottate e sta per cadere la distanza tra il relatore e il pubblico per diventare molto più di un tentativo di collaborazione.
Quando hai un leader di primo piano... Se io ascolto Yochai Benkler o qualcuno del genere - Posso starlo a sentire per cinque ore - ma quando ho quel genere di persone che mi fanno dire "Cosa c'è di nuovo?", non c'è niente di interessante.Si trovano un sacco di queste persone nelle conferenze.

Quel modo di pubblicizzare le cose e le persone che parlano agli altri dei loro prodotti e che fanno un sacco di soldi... Queste cose stanno per sparire.

 






Le Conferenze Partecipative Online - George Siemens


Durata: 4' 38''



Robin Good: Conferenze ed eventi. Non posso più sopportare di andare a conferenze ed eventi e sentirmi travolto dal desiderio di abbandonare la mia sedia.

Sono sfinito da questa situazione. loro che parlano e io che sto lì ad ascoltare, da questa separazione con quelle persone alle quali apparentemente è stato assegnato il ruolo di esperti, padroni della conoscenza e noi, che ascoltiamo. Sembra proprio come la TV.

Capita anche a te di provare queste cose? Siccome stiamo parlando nell'epoca del 2.0, del movimento dal basso verso l'alto, della collaborazione, della condivisione, della necessità di impegnarsi, fare domande, sta per crearsi qualche osmosi? Cosa vedi nel futuro delle conferenze?

George Siemens: ho provato per anni lo stesso tipo di sensazione. Non so come metterla. Da un lato sembra, per me almeno, che è qualcosa che ora ci siamo lasciati alle spalle.

Quella visione secondo la quale tu sei l'esperto ed io devo stare ad ascoltare ai tuoi piedi. Se c'è qualcosa che almeno io sono arrivato a pensare di Internet nella sua totalità, è che il modello non è sempre valido. Alcune volte lo è.

Qualche volta mi piace ascoltare di persona una buona conferenza , non sono sicuro che la tua esperienza sia simile, ma se ho l'opportunità di ascoltare qualcuno che ha riflettuto a lungo su una materia e quindi la conosce in modo approfondito, a me piace ascoltare una parte di una conferenza.

Dopo però non sono soddisfatto solo dall'ascoltare. Io posso ascoltare una conferenza per 45 minuti o per un'ora. Poi però voglio fare domande, voglio esprimere la mia opinione, voglio chiedere i pareri delle persone sedute accanto a me. Questo è la parte frustrante della conferenza.

C'è una bella affermazione che spesso cito di Roy Pea dove dice che certi eventi, o certi strumenti io presumo, sono portatori di vecchi modelli di ragionamento. Ciò significa: noi costruiamo dentro il nostro sistema, le nostre opinioni in una volta, ed anche quando la società attorno a noi ha cominciato a cambiare, noi manteniamo questi punti di vista e li utilizziamo per costruire nuovi sistemi.

Torniamo indietro al XX secolo, dove ci sarebbe stato l'esperto, l'Einstein che arrivava e ti insegnava fisica e roba del genere. Quel modello nacque nelle classi già prima del '900. Quando nacquero le università, le aule in alcuni casi già utilizzavano questo approccio.

Noi abbiamo mantenuto, e adesso che abbiamo la disponibilità di questi meravigliosi strumenti di partecipazione, manteniamo ancora quell'atteggiamento mentale. Abbiamo mantenuto quel modo di pensare e continuiamo ad usarlo nelle nostre conferenze.

Siamo passati attraverso il management dell'università, abbiamo realizzato numerose - io penso - conferenze online di successo, e abbiamo avuto dai 7800 fino ad un massimo di 25.000 persone coinvolte in questi eventi. E persone che alla fine, quando noi abbiamo in qualche modo richiesto qualche riscontro, o un parere dicendo "cosa ne pensate?" hanno risposto: "Questa è la miglior conferenza alla quale abbia mai partecipato."

Penso che uno dei motivi di questo sia che avevano la possibilità di fare domande, potevano contestualizzare. Possono adattarlo alla loro esperienza.

Se mi viene chiesto qual è il futuro delle conferenze, come tu stai dicendo, io devo dire che noi manteniamo ancora un po' di contatto umano.

Incontrandoti qui, a Roma, la vista, i suoni, gli odori, il cibo, non c'è modo in una conferenza online di replicare queste cose, giusto?

Ma c'è un modo per amplificarle. E il fatto stesso che io ho potuto incontrarmi con te qui è dovuto semplicemente al fatto che ci siamo già incontrati in spazi virtuali.

Io penso che la dimensione fisica e quella online siano sul punto di mescolarsi, così tu sarai ad una conferenza e io sarò... Diciamo che tu entri e utilizzi la rete di relazioni che hai. Questo dovrebbe essere in grado di metterti in contatto con persone che hanno interessi simili ai tuoi. Se sanno che tu ti occupi di nuove tecnologie, di pedagogia, dovrebbe poterti segnalare le persone che dovresti incontrare all'evento. Questa è una funzionalità di livello molto basso. Ogni buon servizio di social networking lo fa già. Ma noi non lo usiamo ancora per le conferenze. Questa è una parte del problema.
Noi abbiamo svolto una piccola parte del lavoro all'AACE. Abbiamo organizzato una conferenza quest'anno, una conferenza online su come migliorare le conferenze. L'abbiamo chiamata "Spaces of Interactions" e siamo riusciti ad avere persone come Teemu Arina e altri come lui che veramente si spingono oltre i limiti per presentare e parlare su come noi dovremmo portare avanti le conferenze.

Io presumo che probabilmente il miglior modo per descrivere "ciò a cui le conferenze assomiglieranno in futuro" consisterà molto di più in una creazione mia e tua, in qualità di partecipanti, piuttosto che nella creazione di qualcuno che poi ci dirà come utilizzarla. Penso che saremo noi stessi a crearcela.

 




Conferenze e Conversazioni Mancanti - Nancy White


Durata: 1' 32''



Nancy White: per prima cosa penso che sia un modello finanziario e che le persone che sono nel business delle conferenze... Se avessimo detto: "Sei capace di organizzare una conferenza da solo. Basta avere una stanza, un po' di caffè e creare una conversazione", dove sarebbe il loro modello per fare soldi?

Se noi diciamo: "Vieni e parla con chiunque sia un esperto" (le persone non hanno fiducia nella competenza di una persona qualunque, abbiamo bisogno di qualche "nome grosso"), allora non avranno intenzione di venire.

Io penso che da una parte siamo stati abituati a vedere le persone importanti sul palco e siamo abituati ad aspettarci che se paghiamo le persone faranno qualcosa per noi.

Una parte di questo è: il modello del mercato finanziario rende le persone pigre. Noi non prendiamo possesso.
Quante volte hai detto: "Mi siederò qui e ascolterò solamente", invece di dire:

"Voglio partecipare. Non me ne andrò finché questo non diventerà uno spazio aperto alla conversazione.

Non me ne andrò finché non ci sarà uno spazio per i relatori per venire e ricevere qualsiasi tipo di domanda, sedendosi intorno ad una tazza di caffè o di cioccolato.

Non me ne andrò finché non ci sarà il tempo di cenare insieme - perché sappiamo che le persone dicono cose diverse durante una cena con un bicchiere di birra in mano - e non lo fanno quando sono...""

Penso che noi dobbiamo pretenderlo, e penso che dobbiamo capire che noi qualche volta dobbiamo ancora pagare e fare il lavoro. Perché se qualcuno paga per le attrezzature e paga per il cibo, queste cose hanno un costo. Ma è ancora nostra responsabilità condurre, partecipare, coinvolgere.

Se noi pensiamo che pagare sia un retaggio del passato, non andremo mai da nessuna parte. E io penso che questo sia il modello.

 

Il Futuro Delle Conferenze Secondo Robin Good


Durata: 1' 55''

 


Informazioni sugli autori

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Gerd Leonhard è un futurologo dei media, autore, scrittore, un imprenditore del settore media e Internet, un consulente strategico e un presentatore e relatore di conferenze. Se vuoi conoscere meglio quello che fa, puoi visitare il blog di Gerd Media Futurist o visitare il suo canale di You Tube.




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Per saperne di più su George Siemens ed avere accesso ad informazioni più approfondite e risorse sull'e-learning visita www.elearnspace.org. Esplora anche il sito di George Siemens sul connettivismo per trovare risorse sulla natura mutevole dell'apprendimento e leggi il suo nuovo libro "Knowing Knowledge".




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Nancy White è un'esperta della creazione e della semplificazione delle community online. Nancy è la proprietaria di Full Circle Associates, un'azienda che sviluppa strategie di collaborazione e mediazione, comunicazioni, pianificazione e soluzioni per la collaborazione su Internet per il mondo non-profit, organizzazioni e imprese.

 

Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
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