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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


17 novembre 2010

Come Creare Il Proprio Personal Brand: Esempi Reali E Passi Da Seguire

Quali sono degli esempi efficaci di personal branding e cosa è che li contraddistingue? Quali criteri è meglio utilizzare per distinguere chi è famoso, popolare o semplicemente pieno di sè, da chi ha realmente sviluppato un personal brand di valore?

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Photo credit: Robin Good

Insomma, quali sono le caratteristiche specifiche che definiscono un personal brand e quali sono i passi da fare per poterlo accrescere e caratterrizzare? Ed anche: esistono degli strumenti per poter misurare un personal brand e la sua efficacia?

Scoprilo nella seconda parte di questa mini-guida dedicata a capire che cosa è il personal branding, che cosa caratterizza un "marchio personale", quali sono degli esempi utili da studiare sia all'estero, sia in Italia e quali sono i passi che questi personal brand hanno percorso per raggiungere quest'ambita meta.

 

 

Come Creare il Proprio Personal Brand: Esempi Reali E Passi Da Seguire

- Esempi Reali di Personal Brand

- Cosa Caratterizza il Personal Brand

- I Passi da Seguire per Fare Personal Branding

- Come Misurare il Personal Branding

- Ricapitoliamo: Come Creare il Proprio Personal Brand

 


Esempi Reali di Personal Brand

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Analizziamo una situazione ideale, un esempio pratico di come il personal branding può funzionare nella realtà.

Prendiamo un personal brand straconosciuto nel mondo internazionale online: Robert Scoble.

Mettiamo che io sono Canon e vedo che Robert Scoble va in giro a fare dei video con una telecamerina.

Io non so che telecamerina è, ma posso facilmente capirlo.

Comunque sia, capisco che quella telecamerina non è il massimo e capisco anche che non è una telecamerina che produco io, perché noi abbiamo delle telecamere che fanno delle cose fantastiche.

Sto facendo un esempio, ovviamente.

Cosa faccio?

Contatto Robert Scoble e gli dico:

"Robert Scoble, ti vorrei inviare queste ultime telecamere che abbiamo con un set di obiettivi.

Vorrei che le potessi utilizzare, non ti chiedo in cambio niente.

Non devi scrivere di noi, non devi dire che noi, Canon, siamo i migliori ed i più forti e che questa videocamera è eccezionale.

Usala, fallo al meglio, perché noi sappiamo che sei un esploratore, un pioniere, uno che fa un sacco di interviste e video e sappiamo che COMUNQUE raccoglieremo qualcosa di utile dando le ali, dei razzi propulsori ad un personaggio come te''.

Cosa succede?

Beh, Robert Scoble - poi mi posso sbagliare - non penso mandi indietro queste cose, vista l'ottica con la quale gli sono state inviate, e le comincia ad usare.

E se questi prodotti poi sono realmente buoni, visto che lui di video ne fa ne fa tanti, ci sarà qualcuno come me che vede il primo video che lui fa con questa telecamera e gli scrive chiedendo: "Senti Robert, accidenti che qualità! Ma hai cambiato telecamera? Che cosa hai preso?"

E lui, su un canale che direi è semi-privato, anche se probabilmente qualcun altro l'ha letto, mi dice: "Guarda che questa è una Canon X ".

Ed io rispondo: "Accipicchia!" e da quel momento in poi vado a leggermi tutto di questa Canon ed ogni volta che qualcuno mi chiede: "Senti, ma secondo te se dovessi comprare una videocamera, che cosa mi dovrei comprare?"

Io replico: "Senti, vatti a vedere gli ultimi video di Robert e guarda che roba produce e giudica tu se quel livello ti va bene".

Vedi bene che la pubblicità più efficace non è venuta dalla Canon che è andata a fare un investimento di pubblicità tradizionale, ma attraverso un investimento molto più ridotto - nel finanziare, supportare, dare le ali, a chi poi con quegli strumenti, prodotti e servizi può fare del bene, può creare delle cose, può condividere con altri delle esperienze utili, senza dover fare delle marchette.

"Uè Robin, figa sta cosa, mi piace! Ma qua siamo in Italia, c'è una realtà un po' diversa.

Come faccio io a capire se uno che tutti dicono che è un gran figo, ha un personal brand?

Come capisco se ce l'ha o non ce l'ha e, se chiedo in giro, come capisco se mi stanno dicendo una stupidata oppure se è vero?"

Bella domanda!

Facciamo così: prima di tutto ti faccio vedere quelli che io personalmente, Robin Good, penso siano dei buoni esempi di personal brand di successo, OK?

Ti faccio una piccola raffica di esempi così ti fai un'idea.

Quando io penso ad un personal brand di successo, a cosa penso?

Parto dal mondo ovviamente, perché sono un po' cittadino del mondo e familiare con persone che vengono non sempre dall'interno dei nostri confini.




Esempi di Personal Brand Esteri



Gary Vaynerchuck

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Il primo personal brand che mi verrebbe in mente è Gary Vaynerchuck.

Si occupa di vini, lo puoi andare a conoscere e visitare.

E' un personaggio che spacca proprio, un personal brand assolutamente dirompente.

 

Seth Godin

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L'uomo di marketing che ha scritto dei libri tutti da leggere per chi si occupa di marketing in qualsiasi forma e tipo: Seth Godin.

Seth ha un suo blog ed è sicuramente, a mio modo di vedere, un personal brand molto forte.

 

Mari Smith

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Forse conosciuta da meno, ma veramente eccellente e comunque un'ottima dimostrazione al femminile di cosa un personal brand può fare: Mari Smith.

Vai a scoprire il suo blog, la sua pagina su Facebook, i video che fa, anche questa è dirompente.

 

Frank Kern

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Frank Kern, per gli appassionati di marketing spinto, è sicuramente un personaggio che senza volerlo si è costruito un personal brand veramente molto forte.

Ha un carisma tutto suo, una simpatia del tutto originale e si occupa di marketing su Internet.

 

Chris Pirillo

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Chirs Pirillo è uno dei primi modelli cui mi sono ispirato quando ho iniziato a fare il micro-editore online.

Si riconosce dai suoi occhiali con i quali ha creato poi tante faccine, tanti loghi, per rendersi riconoscibile.

E' un personaggio a tutto tondo anche lui, è un vero e proprio personal brand a 360 gradi direi.

 

Marc Canter

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Infine, sicuramente meno conosciuto - ma il mio intento è anche quello anche di condividere qualche nome che ti aiuti a scoprire qualcosa che magari non sai - è Marc Canter.

Abita nella Bay Area di fronte San Francisco.

E' un personaggio simpaticissimo, molto originale, estroso, avverso ai dogmi, alle leggi scritte e che mi sta quindi molto simpatico.

Qui trovi il suo blog.

Parla tra l'altro anche l'italiano, ha diversi amici italiani ed una conpartecipazione in qualche società qui in Italia insieme a Paolo Valdemarin.


 



Esempi di Personal Brand Italiani

"Robin, ma dall'Italia niente?"

So che non posso lasciare fuori l'Italia e quindi ti faccio qualche esempio di personal brand nazionale.

Qui sicuramente, anche visto lo spazio, farò un miliardo di torti, ma non lascerò ambiguità intorno al far capire quali sono i criteri che io uso per dire: "questo è un forte personal brand - o lo ha - e questo no".

Per cui anche se io adesso non elenco chi tu magari diresti: ''cavolo, ma non hai elencato X", quello che è importante è che tu capisca dopo - più avanti - quali sono i criteri che uso, in modo che puoi giudicare da solo se io avrei mai elencato quel personaggio in questa lista di pochissimi che adesso presento dall'Italia e che sono:




Beppe Grillo

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Super personal brand.

''Questo personal brand cos'è Robin, adesso mi confondi con sto Beppe Grillo.''

 

Marco "Funky Professor" Zamperini

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Non l'hai mai sentito? Vallo a conoscere.

Sta su YouTube, ha il suo blog, è sempre in giro per gli eventi.

 

Caterina "Catepol" Policaro

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Se sei molto online, se stai molto sui social media, conoscerai Caterina ''Catepol'' Policaro, uno dei personaggi più in vista del mondo social italiano.

Presente su tanti canali ed utilissima nel condividere, approfondire oltre a tante chiacchiare, anche tante informazioni molto interessanti.

 

Diego Bianchi - "Zoro"

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Diego Bianchi detto "Zoro" lo trovi sul suo blog o in televisione.

Io non seguo molto la televisione, ma l'ultima volta l'ho visto lì in onda, è spesso ospite fisso di serie, di programmi un po' alternativi di contro-cultura.

 

Clio "MakeUp" Zammateo

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L'ho ereditata facendo un po' di ricerca per non mettere solo i nomi che avevo nella testa mia.

Mi sono messo un po' in discussione, ho detto: "Ma là fuori, fuori dai giri che conosco io, chi c'è?"

Ho voluto osare, ho messo questa Clio ''Make-up" Zammateo, una ragazza italiana che adesso lavora per Vogue, ma che si è fatta - per quello che so io - praticamente tutta da sola.

Clio ha creato un personal brand intorno a se stessa ed alla sua expertise, alla sua conoscenza di come truccarsi e di come farsi bella.

Veramente una potenza così forte che adesso se la vuoi andare a vedere devi scrivere come URL "Vogue.it" e questo la dice lunga.

 





Cosa Caratterizza il Personal Brand

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"Robin, veniamo a questi criteri che mi dicevi, perché mi interessa proprio capire come tu classifichi questi personaggi.

Ora mi hai messo anche questa Clio, io non ci capisco più niente!

Io voglio capire questo personal brand come lo hai stabilito e come lo hai calcolato.

Fammi capire bene, perché ora dovremmo arrivare a qualche conclusione, no?"

OK, arriviamo a chiarire questi punti qua, sono d'accordo con te.

Cosa caratterizza in maniera unica questi personaggi o questi personal brand?

Te lo dico subito.



Riconoscibilità

Essere riconoscibile, non solo nell'aspetto come ho detto all'inizio, ma anche e soprattutto per le idee portate avanti e le bandiere difese.

Forse Clio non ha questo dalla sua parte, ma siccome qua ci stanno un bel numero di caratteristiche, ne ha magari diverse, delle altre.

Qui lo incasso volentieri, avevi ragione tu, forse ho fatto una mossa un po' azzardata a metterla.






Condivisione

Ha voglia di condividere, ha voglia di dare agli altri gratuitamente quello che una volta si faceva pagare.

Questa è una caratteristica abbastanza particolare e penso che questa possa per esempio appartenere sicuramente a Clio.

 

Coerenza

Continuità e coerenza fra il proprio brand, questa "immagine pubblica" diciamo, e quello che questa persona è realmente.

Non ci dovrebbero essere differenze.

Non è che poi quando lo incontri questa persona è in una maniera e quando sta sul blog, sul video o sul canale audio, nel podcast, è un'altra persona.

Ci dovrebbe essere una continuità totale.

 

Reputazione

Una reputazione ce l'ha un personal brand forte quando se l'è guadagnata sul campo.

Non attraverso autopromozione, attestati, qualifiche, onorificenze, se hanno fatto il giudice della giuria internazionale, se è stato iniziato.

Questa roba non vale.

 

Trasparenza

Onestà, trasparenza, disclosure.

Se fai questa cosa, nel frattempo nel fai un'altra, e le due cose sono in competizione oppure una cosa ha dei termini o trasmette delle idee o dei concetti completamente diversi da un'altra, non dovresti semplicemente nascondere al pubblico di una le cose dell'altra.

Dovresti essere trasparente e far capire bene quello che fai, visto che se lo fai con onestà, con qualità, con desiderio di dare reale valore, cosa hai da nascondere?

Chi ha un brand forte non ha mai niente che deve nascondere.

 

Sincerità

Chi ha un brand forte, secondo me, dice anche quello che pensa e non cerca di accontentare tutti quanti.

 

Missione

Chi ha un brand forte evita, fa di tutto per non avere conflitti d'interesse.

Non cerca di mettere il piede in troppe scarpe, cerca anzi di avere una missione ben precisa, una specializzazione chiara, riconoscibile.

 

Integrità

Chi ha un brand forte, cerca di avere una forte integrità intellettuale, una indipendenza dagli altri.

 

Serietà

Sono delle persone, quelli che hanno un brand forte, che non sono disponibili a vendere il loro nome al miglior offerente solo perché vai lì e chiedi loro: "Senti, mi promuovi questo bell'aspirapolvere, ti dò 5000 euro?"

Non lo so se i personal brand forti sono disponibili a farlo, a meno che non pensino veramente che quell'aspirapolvere sia un supermissile della Madonna.

 

Personalità

Chi ha un forte personal brand o ha la capacità di svilupparlo e di renderlo utile a se stesso, ha secondo me sempre una forte presenza, una forte personalità, un forte carattere.

 

Comunicazione

Un elemento che ho toccato anche prima è la capacità di comunicare.

Deve essere una persona che ha una capacità di comunicazione a 360 gradi, che non si sente in difficoltà, non si emoziona, non veste un vestito diverso quando deve parlare in pubblico o scrivere, da quello che vestirebbe normalmente quando parla con i suoi amici seduto/a al bar.

 

Accessibilità

Ciò che rende uniche queste persone è anche il fatto che sono estremamente raggiungibili, facilmente trovabili, facilmente contattabili.

Non è che sono nascoste, non sai neanche il nome ed il cognome perché hanno solo lo pseudonimo.

Magari hanno lo pseudonimo, ma hanno chiaro il nome e cognome, dove stanno, la via, l'indirizzo, il numero di telefono, li puoi contattare sui canali che vuoi, c'è persino il loro cellulare...

 

Passione


Un'altra caratteristica decisiva è che chi ha questo personal brand forte ha in realtà una grande passione per qualcosa.

Tu prendi uno di quelli che avresti detto che era un grande personal brand e domandati: "ma lui ha una grande passione? E qual è?"

Prova a fartela questa domanda.

Oppure domandati: "lui o lei, concede agli altri, almeno in parte, di conoscere un po' della sua intimità, delle sue passioni, interessi, della sua vita privata, di dove va quando non sta in diretta o quando non sta scrivendo?"

 

Coinvolgimento

Chi in queste cose ci crede, cioè chi ha un personal brand ed ha imparato ad usarlo in maniera efficace, sai cosa fa?

Coinvolge i suoi clienti e trasforma i suoi clienti in delle piccole star.

Li mette sul palcoscenico, dà loro la possibilità di essere dei protagonisti, non solo ascolta quello che dicono, non solo li aiuta a risolvere dei problemi, ma li fa diventare delle piccole star.

Segnatelo questo.

 

Disponibilità

È una persona che di solito ha grandissima disponibilità.

Anche se uno potrebbe pensare che queste persone non hanno il tempo, la voglia, l'interesse di farlo, secondo me invece hanno questa caratteristica che li rende unici.

Se tu gli scrivi, li contatti su uno dei loro canali, nel 99 percento dei casi in una maniera o nell'altra loro si preoccupano di risponderti personalmente, magari nel dirti che non possono fare più di tanto, ma comunque sono lì e sono presenti.




Lo so, questa caratteristiche di un personal brand sono parecchie, ma c'ho pensato tanto e le ho volute elencare e mettere giù una dopo l'altra.

Se tu te le scrivi e se dopo vai a vedere anche tu questa presentazione che metterò a tua disposizione e li usi, questi sono dei criteri che puoi misurare persona per persona.

Queste secondo me sono le caratteristiche che fanno di quei personaggi di cui ho fatto solo una piccola selezione prima dei veri personal brand da personaggi che non ho elencato o che non andrebbero elencati lì.

Chi avrei elencato lì o no, lo puoi giudicare anche tu in maniera chiara adesso usando questi criteri.

 





I Passi da Seguire per Fare Personal Branding

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''Uè Robin, ma come si raggiungono questi risultati?

No perché la cosa mi piace, vorrei anche io fare qualcosina di pratico.

Ci daresti qualche consiglio anche a noi che siamo qua già pronti, operativi con mouse in mano?"

Ma certo, volentieri.

Direi di partire prima di tutto dalle cose che non vanno fatte, dalle cose che sono sbagliate e che in qualche modo hanno una reputazione delle cose che uno deve fare per creare il suo personal brand.



Cosa NON Devi Fare

  • Non lo scrivo neanche, lo dico: la cosa che penso sia meno importante da fare per creare un personal brand credo che sia proprio la cosa che viene fatta di più per questa finalità - essere iscritto e presente su tutti i social media: Facebook, Twitter, LinkedIn, MySpace...

    Avere il proprio profilo e sparare su tutti questi social media il maggior numero possibile di informazioni su se stessi, sugli ultimi articoli, sui blog post, presenze, viaggi, dove mi trovo, dove sono entrato, dove sono uscito, che cosa ho fatto, che cosa mi piace, cosa ho letto e dove sono andato al cinema...

    Questa, secondo me - non lo voglio neanche scrivere, ripeto, perché penso che sia un'errore così eclatante che non lo voglio degnare neanche del mio inchiostro elettronico - è la maniera con la quale NON creare un personal brand.

    Non partire da lì.

    Semmai, alla fine di tutto, quando qualcuno verrà da te a dirti: "Caspita, ma che personal brand hai?", prendi in considerazione che se hai del tempo libero, magari ti potresti divertire un po' a fare anche quelle cosine lì.



  • Direi che è il caso di non dichiararti un esperto/a, un guru, un precursore, un pioniere.

    Queste cose lasciale fare agli altri.

    Chi è realmente qualificato per dare consigli agli altri, lo è perché gli altri lo/a eleggono in questa posizione.

    Per abbreviare il tuo cammino verso la meta che vuoi raggiungere, non ti investire di ciò che non ti appartiene, ma fai ciò che fanno coloro che tu vorresti imitare.

    Coloro che già hanno un personal brand forte, cosa fanno?

    Fallo anche tu nella tua maniera, nel tuo stile, ma non prendere i loro pregi, le loro etichette, le loro medaglie e non indossarle così che tu appaia come loro.



  • Evita di avere degli interessi personali che sono più grandi di quelli dei tuoi clienti.

    Se i tuoi interessi vengono sempre prima di quelli dei tuoi clienti, avrai grossi problemi a sviluppare un brand, cioè una certa reputazione, una certa credibilità e fiducia da parte dei tuoi clienti - che è decisivo perché poi qualcuno dica: "Guarda che personal brand!"

    Tutto gira intorno a queste parole.

    Devi avere un reale interesse primario per i tuoi clienti, soprattutto per i tuoi potenziali clienti, che venga prima di ogni altra cosa, incluso il tuo guadagno.



  • Devi evitare di gestire dei business in conflitto fra di loro.


  • Devi utilizzare delle tecniche e strategie che siano trasparenti, chiare, oneste, dove puoi sempre raccontare senza vergogna o timore alcuno quello che stai facendo e perché lo stai facendo in quella maniera.


  • Non è una buona idea cercare di fare sempre il sorriso a tutti quanti e dire le cose, a seconda delle circostanze, che possono accontentare il maggior numero di persone.


  • Non conviene promettere facile ricchezza, celebrità, guadagni, successo, benessere, ecc.
  • Di default è già - parlo a titolo personale - un'indicazione di scarsa credibilità.

    Chi parte promettendomi queste cose, penso che perde credibilità dal primo passo che fa, perché di fondo credo che non si possano garantire cose del genere, ma vadano conquistate attraverso un percorso, nella maggior parte dei casi faticoso.

    Secondo me, stare attenti a non promettere cose, od a prometterle come cose facili o facilmente raggiungibili, è un elemento importante.



  • E' ugualmente importante evitare di fare self-promotion, cioè di promuovere se stessi.

    "Ma allora come fanno gli altri a sapere che io ho pubblicato o che faccio qualcosa?"

    Puoi scrivere i tuoi articoli, ma non c'è bisogno che vai ad ogni angolo di strada a gridare: "Leggi i miei articoli".

    Se i tuoi articoli sono validi, interessanti, ricchi di contenuti e di idee, basta che lo dici a qualche amico tuo e loro spontaneamente lo diranno ad altri, perché ci troveranno un valore interessante ed il passaparola automaticamente porterà nel tempo tante persone a leggere questo articolo.

    Non puoi pretendere di voler rendere qualcosa utile e di valore, che non è né utile, né di valore dall'inizio.

    Attenzione ad auto-promuoversi costantemente, specialmente quando questo valore non l'abbiamo ancora creato.

    E' meglio promuovere cose di altri che hanno valore.

    Se c'è un meccanico che mi consiglia sempre dove andare a mangiare e mi consiglia dei posti fantastici, per me vale più di ogni catalogo che posso comprare in libreria.

    Se a me dicesse: "Vai a mangiare da mia suocera che ha l'abbacchio buono", io non ci andrei mai probabilmente.

    Segui ìl mio ragionamento: bisogna evitare di auto-promuoversi.

    La promozione è data da quello che fai, non dal fatto che dici che fai delle cose.



  • Eviterei inoltre di credere di essere sempre nel giusto.

    Cercherei di mettermi ogni tanto in discussione.



  • Non cercherei di nascondere tutti gli errori che faccio.


  • Non cercherei di evitare la concorrenza, ma magari la inviterei pure a partecipare, ad avere un dibattito con me, co-organizzerei con lei degli eventi, delle iniziative.



Queste sono, secondo me, tutte caratteristiche di cose che vanno evitate, se uno vuole muoversi nella direzione giusta.

Se poi vogliamo guardare a tre o quattro step base classici alla Robin Good, che possono essere utili veramente come passi attivi per cominciare a costruire le basi di ciò che potrà come conseguenza essere un personal brand, cosa ti direi di fare?

 



Cosa Devi Fare

Fai la cosa che predico sempre:

  1. Identifica una tua passione forte.

    Smetti di fare un lavoro che non ti interessa, che ti sacrifica e non ti dà soddisfazione,

    Fai in modo che tu possa guadagnare in futuro facendo qualcosa che realmente ti piace e che non ti dà peso quando devi aiutare qualcuno a risolvere questo problema od a capire come si fa una certa cosa, perché è la tua passione.



  2. Crea valore.

    Non riempire le pagine di articolini, di news tappezzate di AdSense, affiliazioni, ecc, per tirare a casa un paio di cene in trattoria e qualche cinema.

    Che senso ha?

    Riempiamo di spazzatura le strade e poi ci lamentiamo che i turisti non vengono a vedere il nostro bel Paese?

    Se sei parte di quelli che riempiono le strade di spazzatura, è bene che ti rendi conto che anche su Internet non mettere niente e mettere solamente pubblicità o strumenti per guadagnare rapidamente, crea solo nettezza, nient'altro.

    Visto che c'è una tale inflazione di questa disinformazione, non-informazione, questa è un'opportunità gigantesca amica mia, perché non la cogli?

    Ce ne stanno tanti di questi blog e siti che non dicono veramente niente, che ripetono tutti quanti le stesse cose, le stesse notizie, le ultime cose uscite, le ultime versioni dei software usciti.

    Perché non ne approfitti per creare qualcosa di valore e di diverso, che non sia la solita cosa che fanno tutti gli altri?



  3. Condividi, coinvolgi, aiuta, ascolta.

    Fai delle cose fattive,vai oltre quello che vedi che fanno tutti gli altri.

    Evidentemente se tutti gli altri poi anche - come sento - si lamentano che questo Internet non è l'El Dorado che si diceva, questo Robin Good è una mosca bianca, lo sa solo lui come si fa a guadagnare online... ci sarà un motivo.

    Il motivo è che non compri Photoshop e diventi Leonardo.

    Non è che metti un sito online, ci tappezzi la pubblicità sopa e diventi milionario.

    Non è così.

    Come in tutti gli ambiti, devi fare delle cose utili.

    Questo mondo di internet ha una caratteristica particolare: dà luce, spazio, illuminazione, energia a chi fa delle cose che sono perno i umani naturalmente positve.

    Che vengono gli essere umani non bacati da qualche malattia mentale, naturale.

    Condividere, fare star bene gli altri, dargli una mano, coinvolgerli, ascoltarli - cose che nella nostra vita di tutti i giorni, nel ritmo, nel tran-tran, nella competizione, negli odii, negli asti di quello che facciamo, ma quando lo facciamo più?

    Dobbiamo tornare ad essere boy scout per fare queste cose? Eppure sono cose positive.

    Chi fra te ed i tuoi amici con cui vai in palestra si renderà conto che ci sono anche delle realtà a qualsiasi età dove questi valori, questi modi di agire continuano ad avere valore - un valore immenso?

    Questi valori li abbiamo persi nel mondo del lavoro, nel mondo della vita di tutti i giorni.



  4. Fai, crea, realizza.

    Non stare a parlare, a raccontare, a farti invitare a farti essere ospite speciale - non intendo i miei ospiti speciali, intendo in generale quei fake personal brand che girano i convegni magari e parlano - ma poi quando si tratta di fare, realizzare, dove sono?

    Dove stanno le cose per cui loro possono dare tanti giudizi e spiegare agli altri come farle?

 





Come Misurare il Personal Branding

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"Robin ho una domandina finale, la posso fare?"

Fai.

"Vorrei sapere... il personal branding si può anche misurare?"

Caspita, questa è una domanda da cento milioni di dollari.

Il personal branding non credo che si possa misurare

Ma, se devo essere completamente obiettivo, devo dire che ci sono alcune società negli Stati Uniti che hanno cominciato a cercare di studiare, analizzare quegli indicatori, quegli elementi nei dialoghi, nelle comunicazioni, negli scambi che avvengono online, che possono dare una misura di quanto una persona è effettivamente credibile, ha una reputazione, quanto gli altri si fidano di lui o lo ascoltano quando parla di certe cose.

Questo sta già avvenendo, quindi non si parla più di quanto sei conosciuto, quanto traffico hai, quanti followers hai.

No, non sono questi gli indicatori che vengono usati, sono altri.

Se a te interessa la cosa e se vuoi, al di fuori dei miei criteri, vedere come questi strumenti - non oggettivi, perché ci sono sempre gli esseri umani che li programmano o che decidono certe regole o criteri rispetto ad altri - misurano più o meno oggettivamente la reputazione, la credibilità, la fiducia e quindi il personal brand del personaggio che vuoi, che conosci, vatti a studiare questi due:

  • Klout - la sua tagline è: "the standard for influence", lo standard dell'influenza - non quella che si misura col termometro, ma quella che si misura in base a quanta gente poi va a dire in giro quello che tu hai raccontato.
  • L'altro si chiama PeerIndex.

Tutti e due offrono la possibilità di comparare, di mettere a confronto anche varie persone, per vedere chi è più competente, ha più reputazione, è più affidabile su un certo settore o argomento.

Il futuro - se queste società sono già lì e lo stanno misurando in questa maniera - penso sia un futuro al quale prestare molta attenzione.

Sono arrivato alla fine.

Ricapitoliamo?

 





Ricapitoliamo: Come Creare il Proprio Personal Brand

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Il marketing in futuro gira intorno a passaparola, fiducia, reputazione, credibilità.

Queste cose possono essere generate sia da una persona, sia da un prodotto e sono generate soprattutto dalle azioni e dallo stile di comunicazione di quando parliamo di una persona.

Nel futuro questi sono gli elementi decisivi:

  • fiducia,
  • reputazione,
  • credibilità.

Il personal brand secondo me aiuta un individuo ad essere più riconoscibile ed apprezzato per un set di caratteristiche e competenze molto specifiche che ha.

Quindi, questo discorso di personal branding si traduce in un discorso che riguarda in grandissima parte la reputazione, la credibilità e la visibilità che una persona riesce ad ottenere in un ambito specifico, usando i mezzi e le tecnologie che ci sono a disposizione oggi.

Infine il personal branding, secondo me è il risultato - spesso non progettato, come è stato nel mio caso specifico - di una lunga serie di azioni di condivisione di continue e coerenti in una direzione precisa.

Non ho assolutamente fatto niente, non ho mai pensato di fare del personal branding per me stesso.

Quando Luca Conti mi ha detto: "Guarda, stiamo scrivendo un libro sul personal branding, ci scriveresti un'introduzione?"

A parte sentirmi molto lusingato ed onorato, ho capito in maniera "ufficiale" che tutto ciò che avevo fatto fino a poco tempo fa, era praticamente ciò che coloro che lo studiavano, descrivevano come personal branding.




Fine della Parte 2

Part 1 - Come Creare Il Proprio Personal Brand: Perché E' Così Importante




Evento live tenuto da Robin Good il 12 Novembre 2010. Trascrizione di Elia Lombardi, Dario Fornarelli e Giovanni Panasiti. Pubblicato per la prima volta il 17 Novembre, 2010 su MasterNewMedia come "Come Creare Il Proprio Personal Brand: Esempi Reali E Passi Da Seguire"




Photo credits:
Esempi Reali di Personal Brand - Kirsty Pargeter
Cosa Caratterizza il Personal Brand - Esempi Reali di Personal Brand
I Passi da Seguire per Fare Personal Branding - Mikael Damkier

 

Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
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