MasterNewMedia Italia
Scopri i migliori tool per comunicare,
collaborare e fare marketing
   
Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


26 marzo 2014

Content Curation E Content Marketing Non Sono La Stessa Cosa

La Content Curation è stata dirottata e spacciata come un modo semplice e veloce per creare contenuti. Sembrerebbe essere la soluzione perfetta per tutti quei content marketer tormentati dal bisogno di produrre un numero sempre maggiore di contenuti di qualità, in tempi sempre più brevi.

content-curation-e-content-marketing-decolte-rosse-ss53404819_400.jpg

Photo credit: Red female shoes by Shutterstock

Ma come un atleta non diventerà un campione del mondo, concentrandosi e basando tutta la sua preparazione sugli integratori alimentari o sull'utilizzo di uno speciale tipo di scarpe o di occhiali da sole, è impensabile creare un contenuto di prim'ordine, diventare la persona di riferimento di una determinata nicchia, o essere riconosciuto come una piccola autorità nel tuo campo, se hai dimenticato qual è il tuo terreno di gioco e in quale disciplina ti stai cimentando.

Il tuo terreno di gioco, così come quello di chiunque pubblichi contenuti online, è quello di aiutare i lettori a risolvere un problema specifico, rispondere a una loro necessità: informando, educando e intrattenendo il tuo pubblico, aiutandolo ad apprendere, scoprire e padroneggiare l'argomento, la questione o il problema a cui è interessato. Istruire e informare in modo efficace le persone della tua nicchia è la tua strategia di marketing.

In altre parole, ciò che stai veramente facendo è organizzare, spiegare, illustrare ed evidenziare le informazioni che possono realmente aiutare i tuoi lettori a risolvere i loro problemi e a realizzare i loro obiettivi.

Per fare questo in modo efficace, non devi mai dimenticare ciò che le persone
stanno cercando e ciò che si aspettano da chi, come te, si propone come punto di riferimento, qualcuno in grado di dare le informazioni giuste su un tema specifico. Se non metti i bisogni dei tuoi lettori al primo posto, il rischio è quello di produrre contenuti di scarso interesse, di "sounartela e cantartela da solo".

Questi sono i motivi che mi hanno spinto a scrivere questo articolo.

 

 




La Content Curation Non È una Strategia di Marketing

content-curation-is-not-marketing_ss_104502239_220.jpg

Lo scopo di questo articolo è quello di aiutare coloro che sono realmente interessati a creare contenuti di valore (organizzando, illustrando, contestualizzando e spiegando ciò che hanno scoperto e trovato in una determinata area d'interesse a chiunque cerchi un approfondimento o delle informazioni su quell'argomento) a realizzare i loro obiettivi avendo maggiore consapevolezza di quali sono gli aspetti che fanno la differenza tra chi fa content curation in modo autentico e chi se ne occupa solo per ragioni di content marketing, ovvero per ottenere più visibilità e traffico sul proprio sito.

Per raggiungere questo scopo, ho deciso di evidenziare quelle che secondo me sono le caratteristiche fondamentali, i metodi e gli approcci tipici di chi fa content curation in modo genuino. Di seguito ho poi sottolineato le differenze con chi, invece, utilizza le tecniche di content curation ai fini della sua strategia editoriale, con il solo scopo di guadagnare maggiore visibilità e di migliorare la sua reputazione.

Ciò che voglio dire è che, proprio come la SEO non può essere considerata una strategia per i contenuti, allo stesso modo la content curation non è una tecnica per fare content marketing. Chi non riesce a vedere questo aspetto è destinato a essere deluso e smentito dai risultati.

Infatti, il grosso rischio per coloro che non hanno capito questo punto fondamentale, è quello di lasciarsi tentare dall'idea di una visibilità immediata e superficiale, da un notevole risparmio di tempo e dalla produzione di una maggiore quantità di contenuti rispetto a ciò che si otterrebbe facendo delle ricerche approfondite, esaminando le fonti e attraverso una cura dei contenuti scrupolosa, attenta ai dettagli, lavorando cioè secondo una rigida etica professionale. Scegliendo la via più semplice quindi, rischi che alla fine la tua reputazione e la tua credibilità non siano all'altezza di quelle di chi ha lavorato con serietà.

A parer mio, oggi il curatore di contenuti non può più essere soltanto un editore esperto o un giornalista in senso tradizionale. Il vero curatore, capace di dare un valore aggiunto ai contenuti, è piuttosto un ricercatore esperto in un settore, un critico e un nuovo tipo di giornalista, capace di distillare, illustrare e contestualizzare le informazioni importanti già esistenti su un determinato argomento e prepararle e presentarle perché rispondano a un obiettivo specifico, a un'applicazione o a una necessità precisa.

 




Il Curatore di Contenuti e il Content Marketer a Confronto: Caratteristiche

content-curation-vs-content-marketing_ss_16852744_300.jpg

Un curatore di contenuti e un content marketer sono due figure distinte: hanno caratteristiche differenti e spesso agiscono con obiettivi assolutamente diversi.


Le caratteristiche tipiche di un curatore di contenuti:

  1. Non fa caso alla quantità. La qualità è ciò che conta.
  2. Non include nel suo lavoro alcuna informazione o contenuto, se prima non l'ha esaminato attentamente, più volte.
  3. Si preoccupa sempre di giustificare le sue scelte. Mostra chiaramente perché un determinato contenuto è rilevante, e qual è la sua relazione con il resto della collezione (flussi, cataloghi, liste, ecc.).
  4. Aggiunge il suo punto di vista, un giudizio, una critica o un complimento.
  5. Da un tocco personale al modo in cui presenta i contenuti.
  6. Fornisce informazioni utili su altri contenuti simili, collegati o in grado di dare una visione ancora più ampia sull'argomento.
  7. Riconosce il merito e ringrazia chiunque lo abbia aiutato nella scoperta, identificazione e analisi dei contenuti curati e linka i nomi delle persone citate nel suo lavoro.
  8. Non si limita mai a ripubblicare i contenuti "così come sono" senza dar loro un valore aggiunto.
  9. Non cura, seleziona, personalizza o ripubblica i suoi contenuti in modo automatico.
  10. Condivide le fonti d'ispirazione e rivela quelle che sono le sue influenze o gli altri riferimenti contestuali, che altrimenti sarebbero poco evidenti.


Le caratteristiche tipiche di un content marketer:

  1. È ossessionato dalla quantità. "Più contenuti vengono pubblicati e meglio è" questo è il suo motto.
  2. Cura, ripubblica e ritwitta i contenuti senza averli letti interamente.
  3. Riposta e condivide senza aggiungere nessun approfondimento.
  4. Non da nessuna opinione, giudizio o punto di vista.
  5. Non aggiunge il suo tocco personale.
  6. Non include alcuna informazione extra, riferimento o link utile.
  7. Non cita le fonti e non attribuisce il merito agli autori originali.
  8. Ripubblica i contenuti "così come sono".
  9. Fa un uso massiccio degli strumenti di pubblicazione automatica.
  10. Non condivide le sue fonti d'ispirazione, e non rivela i legami e le relazioni con il contesto e i contenuti che hanno influenzato i suoi articoli.

 




Il Curatore di Contenuti e il Content Marketer a Confronto: Obiettivi

content-curation-vs-content-marketing-ss_98292131_300.jpg

Gli obiettivi del curatore di contenuti:

  1. Aggiungere nuove tessere, pezzi di informazioni e contenuti di valore al puzzle infinito che sta cercando di completare.
  2. Cercare, scoprire e presentare nuovi strumenti, risorse e idee utili e interessanti per la sua comunità.
  3. Occuparsi di un tema e curare contenuti di cui è veramente appassionato, esperto, interessato.
  4. Andare alla ricerca, individuare e identificare dettagli particolari e informazioni difficili da scovare sull'argomento di cui si occupa.
  5. Esaminare e verificare accuratamente ogni informazione o notizia prima di includerla nel proprio lavoro.
  6. Identificare il meglio, ciò che conta davvero, non solo le informazioni più recenti o le notizie dell'ultima ora.
  7. Condividere con gli altri le risorse e i contenuti di valore scoperti grazie alla propria passione e alla propria curiosità.
  8. Presentarsi come un nuovo tipo di giornalista, che si occupa esclusivamente degli argomenti su cui è molto competente, e racconta e condivide ciò che l'ha influenzato e ispirato, per dar vita a un lavoro molto più personale e coinvolgente. Essere una fonte attendibile e riconosciuta, infatti, è più importante che limitarsi a dare informazioni in modo imparziale.
  9. Imparare cose nuove (nella propria area d'interesse) e illustare e condividere ciò che si è scoperto con gli altri, nel modo più chiaro e semplice possibile.
  10. Spiegare come funzionano le cose e come si relazionano tra loro, esplorando, esaminando e occupandosi in modo accurato e prolungato di una o più aree specifiche.



Gli obiettivi del content marketer:

  1. Avere il maggior numero possibile di contenuti pronti per essere pubblicati.
  2. Creare velocemente contenuti virali, in grado di ottenere tantissimi "mi piace".
  3. Scrivere qualcosa sull'argomento che ha scelto o che gli è stato assegnato.
  4. Rendere il racconto affasciante, esclusivo e spettacolare.
  5. Selezionare i contenuti da pubblicare online in base a ciò che può garantire una maggiore affluenza di pubblico.
  6. Ricercare l'informazione dell'ultima ora, la novità.
  7. Garantirsi più visualizzazioni possibili.
  8. Massimizzare i guadagni.
  9. Battere la concorrenza facendo più degli altri.
  10. Risparmiare tempo e ottenere il maggior numero di risultati possibile con il minimo sforzo.

 




Rischi e Conseguenze

content-curation-vs-content-marketingdanger-sign-ss_81208813_240.jpg

Mischiare e confondere il content marketing con la content curation presenta molti rischi. I web publisher che considerano la content curation come un metodo per ottenere maggiore visibilità, credibilità e una buona reputazione, spendendo meno tempo e risorse nella creazione di contenuti di valore, vanno incontro ad alcune importanti conseguenze.

Il rischio principale è quello di accorgersi in ritardo delle differenze esistenti tra un vero curatore di contenuti e un content marketer, che usa la content curation in modo superficiale. Ovvero i content marketer potrebbero accorgersi troppo tardi che, se in una prima fase l'uso improprio e superficiale della content curation ha dato loro una buona visibilità, col tempo potrà facilmente causare gravi danni alla loro reputazione.

Il problema in effetti diventa molto più visibile con il passare del tempo, quando gli effetti immediati di questo uso sconsiderato della content curation cominciano dolcemente a svanire e i lettori iniziano a rendersi conto che i contenuti proposti sono di scarsa qualità, che non sono stati scelti con attenzione e non è stato dato loro alcun valore aggiunto, e decidono quindi di migrare verso fonti più autorevoli.

È un dato di fatto, i content marketer stanno inconsapevolmente facendo un grandissimo favore ai curatori di contenuti, Infatti, infestando il web di così tanti contenuti di scarso valore, diventa subito visibile chi invece è in grado di distinguersi, dedicando tempo e attenzione alla produzione di contenuti di qualità.

 




Conclusioni

Non puoi pensare di limitarti a "prendere in prestito" le tecniche di chi fa content curation e godere degli stessi vantaggi, senza appropriarti anche degli obiettivi e del modo di lavorare di chi fa questo mestiere in modo eccellente.

Utilizzare la content curation come una scorciatoia, un modo veloce di produrre contenuti di qualità può solo portare a risultati a breve termine. Prima o poi infatti, il tuo posto verrà preso da qualcun'altro. Qualcuno che si occuperà di presentare le informazioni di cui la tua nicchia ha bisogno in modo serio, iniziando a curare i contenuti in modo professionale.

Il principale rischio e la vera conseguenza negativa per chi decide di saltare sul treno della content curation, vestendo i panni del content marketer, è la rapida perdita di credibilità e reputazione che colpisce chiunque si occupi di ripubblicare contenuti già esistenti senza dare un valore aggiunto.

Ricorrere alla content curation per risparmiare tempo e postare un gran numero di contenuti di qualità con un piccolo sforzo, porta a produrre contenuti banali, e permette a chi invece è davvero appassionato a quell'argomento, di proporsi come nuovo punto di riferimento.

Per tutte queste ragioni, l'unica possibilità per chi vuole integrare la content curation in maniera efficace nella propria strategia editoriale su internet, è di evitare di utilizzarla per risparmiare tempo e produrre contenuti con il minimo sforzo, ma scegliere di fare content curation solo se si è disposti ad impegnarsi davvero. In questo modo è possibile sfruttare tutte le potenzialità che la content curation può offrire, ovvero ottenere la piena fiducia degli utenti e diventare un punto di riferimento per la propria nicchia, dando vita a una relazione destinata a durare nel tempo.

Vedi anche: Content Curation Guide

 


Scritto da Robin Good e tradotto in Italiano da Viviana Brun. Pubblicato per la prima volta su MasterNewMedia il 18 marzo 2014 con il titolo Content Curation Is Not Content Marketing. Versione italiana: Content Curation E Content Marketing Non Sono La Stessa Cosa




Photo credits:
La Content Curation Non È una Strategia di Marketing - Road sign "No Entry" by Shutterstock
Curatore di Contenuti vs Content Marketer: Caratteristiche - Women in struggle by Shutterstock
Curatore di Contenuti vs Content Marketer: Obiettivi - Men arm wrestling by Shutterstock
Rischi e Conseguenze - Danger road sign by Shutterstock

 

Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
Commenti    
blog comments powered by Disqus

 

 

 

 

17725
 




 

I Toolkit di Robin


 









 

 

 

 

  • RSS Feed

          Mail
    Nome:
    Email:
     



     
     

     

    Web Analytics