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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


6 maggio 2008

Oltre Internet: Peernet OpenMesh - La Rete Parallela

Espandere l'accessibilità e la portata di Internet, aumentandone al tempo stesso l'elasticità e le difese da possibili controlli e manipolazioni, è uno dei grandi temi di oggi e sebbene sia stato fatto qualche passo avanti in questa direzione, rimangono ancora dei problemi irrisolti. Uno di questi è il "digital divide": il divario tra coloro che possono utilizzare i nuovi media, e quelli che non possono, mentre un'altra questione fondamentale è quella di salvaguardare la neutralità della rete, che rimane ancora un' equazione puramente economica.

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Photo credit: Circotasu

I singoli individui, come io e te, hanno ben pochi mezzi per influenzare le leggi e i regolamenti su come la tecnologia di nuovi accessi Internet debba essere dispiegata, con quali ISP e con quali compagnie telefoniche. Sono i nostri governi a decidere, con i nostri i voti e con il nostro denaro.

Ma potremmo essere a un punto di svolta.

Per la prima volta gli individui possono iniziare a determinare il futuro delle infrastrutture web. Per la prima volta abbiamo i mezzi e le conoscenze per sperimentare nuove strade ed estendere la Rete oltre i limiti imposti dalle compagnie telefoniche e dalle infrastrutture controllate dalle corporation.

L'idea è di estendere Internet oltre l'attuale raggio di azione. Se attraverso tecnologie emergenti e ibride le persone potessero condividere con gli altri una porzione di banda che non usano, alloras potrebbero offrire enormi vantaggi a tutti quelli che non hanno una connessione di alta qualità, che essi si trovino in città o in zone rurali, praticamente dappertutto.

Non è che chi fornisce l'accesso a Internet, dalle compagnie telefoniche agli Internet Provider, siano in qualche modo "male intenzionati". Il punto è che se parliamo di qualcosa di così vitale, di così fondamentale per la comunicazione in tutto il mondo, le nostre valutazioni devono essere migliori, più precise e puntuali. Non sarebbe meglio se ognuno di noi possedesse e potenziasse il proprio nodo di accesso a Internet, o lo distribuisse nella misura in cui non venisse usato, piuttosto che dipendere completamente da chi ci vende l'accesso come infrastruttura commerciale, con il potere di controllarla, limitarla, censurarla, e perfino chiuderla?

Dovremmo anche considerare se sia il caso di tutelare, collettivamente, i contenuti e i servizi che più ci sono utili sul Web, in modo da renderli del tutto funzionali, e al di là del controllo di qualche singolo ente.

E non solo.

Analizzando due casi recenti, come l'incidente che ha provocato l'interruzione delle telecomunicazioni nei cavi sottomarini sul fondo dell'oceano, e l'atto giudiziario che ha portato offline WikiLeaks, appare sempre più probabile che l'accesso a Internet non sarà una certezza su cui contare ciecamente nel prossimo futuro.

Da questo punto di vista, appare saggia l'idea di analizzare l'idea di effettuare un backup generale di Internet, compresi i contenuti e i servizi chiave. In questo modo, nel caso un disastro naturale o artificiale facesse saltare la rete "ufficiale", avremmo comunque un sistema alternativo per mantenere le comunicazioni attraverso il pianeta.

Se da una parte l'architettura di base del Web è in una certa misura protetta contro questi rischi, Sepp Hasslberger suggerisce che potremmo trarre profitto da un progetto di "backup di Internet", che possa garantire la funzionalità di mezzi di comunicazione, di archiviazione dei dati e di scambio di idee anche nell'eventualità di enormi disagi tecnici.

"Il mio sogno è un'applicazione P2P che utilizzi una parte dello spazio libero sugli hard disk dei nostri computer, per effettuare ripetuti backup di Internet che ci permettano di continuare a lavorare anche di fronte a grandi catastrofi.

E' una cosa fattibile? Cosa ne pensi?

C'è già qualcuno che ci lavora?"


 

 

Cyber Guerra All'Orizzonte - Non Fare Affidamento su Internet


Alex Ansary - Cyber Warfare on the Rise - Don't rely on the internet - un video che ho scoperto di recente, che mostra alcune delle preoccupazioni alla base di questo articolo



Quello che segue è una versione revisionata ed estesa di una serie di post spontanei di Sepp Hasslberger sul forum della p2p Community. Ho riorganizzato i contenuti e aggiunto i miei contributi personali dopo essermi consultato con l'autore, nei casi in cui ho sentito di riuscire a sviluppare meglio le sue idee.

Si tratta solo della prima bozza di un idea. Non c'è una soluzione semplice o una ricetta magica, ma solo il desiderio di approfondire la questione, da parte di alcune persone che la pensano allo stesso modo




Il Caos è Dovuto al Mezzo

Se l'infrastruttura originaria di Internet era una connessione peer-to-peer tra i mainframe universitari, l'emergere del World Wide Web ha portato a un cambio di paradigma, come ha argomentato di recente Simon Edhouse in The Medium is the Mess.

Oggi abbiamo un'architettura dominante di tipo server-client, ereditata dal World Wide Web degli anni ottanta. Abbiamo ancora i server e i client, e da un punto di vista infrastrutturale abbiamo ancora i consumatori e i provider di accesso.

Questo paradigma è ottimo per il business, ma non pone tutti sullo stesso piano. Le questioni della neutralità della rete e della censura all'accesso ci hanno già le indicazioni su quali potrebbero essere le possibili implicazioni.

I ricavi provengono dallo sfruttamento della nostra attenzione , e anche servizi che hanno qualche caratteristica del P2P come YouTube, MySpace e Facebook sono in effetti dei sistemi per tenerci legati al modello client-server.

Il Web e l'intera struttura Internet sono controllati dalle corporation per le quali noi siamo dei semplici ospiti, come le prime persone che usavano l'email e prendevano parte a discussioni su Usenet, usando timidamente una piccola parte della banda disponibile.

Quindi ciò che ci impedisce di superare l'architettura che abbiamo ereditato, con tutti i suoi inconvenienti, è il fatto che una schiacciante maggioranza delle transazioni di oggi è ancorata al paradigma client/server.

Vale allora la pena di fare piena luce sulle iniquità di questo paradigma dominante, rendendo il consumatore più consapevole dei difetti, e più incline (insieme alle persone che lo influenzano) a cercare soluzioni alternative.

E' necessaria una strategia per trasformare l'Internet di oggi, quello che tutti conosciamo, in una possibile "Peernet" di domani.

(Il termine Peernet non è stato coniato da Sepp Hasslberger ma è già stato usato in un articolo intitolato "PeerNet: Pushing Peer-to-Peer Down the Stack" che discuteva di come sarebbe progettato un network con una separazione tra indirizzo e identità; vale a dire, un network basato sul peer-to-peer all'interno di network più vasti. Da notare che tale PeerNet non sarebbe una struttura poggiante sugli Internet Provider, ma diverrebbe un'alternativa ad essi.)




Peernet Entra In Gioco

Peernet dovrebbe essere l'estensione ideale del Web attuale, ma con la capacità di essere funzionale in una struttura totalmente parallela e basata sul P2P. Peernet non avrebbe bisogno di server centralizzati, e non tutti dovrebbero accedere a un Internet Service Provider per accedere alla rete.

Ciascuno sarebbe come un nodo di trasmissione capace di inviare e ricevere dati a chiunque altro, mentre dati e servizi risiederebbero in una "nuvola" resa possibile dinamicamente da tutte le connessioni entranti nello spazio di questo network virtuale.

Ci sono vari modi per concepire il quadro della situazione, e allo stato di cose sono tutte degne di considerazione. Alcuni ritengono che il framework possa essere creato da un numero relativamente basso di utenti tradizionali, che si collegano al classico Internet e a loro volta condividono l'accesso con il resto della popolazione. Altri preferiscono pensare a un processo graduale, che porti a una infrastruttura completamente parallela e indipendente, basata sul P2P. Ci sono problemi evidenti, e apparentemente insormontabili su tutti questi fronti, ma nonostante questo delle tecnologie dirompenti stanno emergendo nel libero mercato, e idee piuttosto interessanti cominciano ad apparire nei forum delle comunità P2P.

La differenza tra il Web di oggi e un ipotetico Peernet di domani sarebbe netta ed evidente come quella tra i media tradizionali (stampa e TV) e il World Wide Web.

Dando alle persone pieno controllo su una infrastruttura di comunicazione P2P globale, potremmo sviluppare realtà economiche e commerciali alternative, che oggi non hanno ancora un suolo fertile sui cui crescere.

Inoltre per essere un'idea efficace per tutti, l'infrastruttura P2P di Peernet dovrebbe essere indipendente dall'hardware e dalle connessioni che conosciamo oggi.




Digital Divide e Connettività

Un altro problema ricorrente riguarda la connessione, specialmente a banda larga, da fornire ai consumatori.

Percorrere l'ultimo miglio non è facile. Molte città hanno problemi a fornire questo tipo di accesso per mezzo di mesh network. Un esempio recente: la rete wireless di Long Island. Portland, in Oregon è un altra location difficile, dove la connessione è stata appaltata e promessa ma non è ancora stata fornita. Altri esempi sembrano indicare che la banda larga mobile si stia "diffondendo in un baleno", ma gli interessi in ballo rendono poco chiaro se questo porterà a un'effettiva estensione dell'accesso a Internet, o se si tratterà semplicemente di un ricco mercato per i pochi che possono permetterselo, all'interno delle grandi aree metropolitane.

Un modo più semplice per colmare il divario tra consumatori e trasmissione via cavo potrebbe essere quello di costruire un network P2P mantenuto dagli stessi utenti, si tratterebbe di un network connesso ai tradizionali cavi Internet attraverso un numero limitato di punti di accesso.

Probabilmente tale infrastruttura potrebbe avere migliori prestazioni con l'aggiunta di un livello di connessione mobile, vale a dire con l'uso di dispositivi mobili in grado di connettersi l'un l'altro, piuttosto che dirigendo tutto il traffico verso i provider.

Sarebbe una soluzione efficiente dal punto di vista economico, non solo in termini di investimento, ma anche di traffico.

Il software P4P recentemente testato dalla Verizon potrebbe mantenere un gran parte del traffico di file sharing su base locale.




Non C'è Solo il Web: Altre Reti si Possono Costruire Sulla Base di Internet

Al momento Internet ci fornisce un'infrastruttura di base per comunicare, costituita dai link tra tutti i computer connessi. I collegamenti tra i nodi della rete sono forniti dalle linee telefoniche, dalle grandi infrastutture di comunicazione e dai provider.

Alla sommità di questa infrastruttura troviamo il grande protocollo di comunicazione che chiamiamo Internet.

Il punto è che non dobbiamo confondere il Web con Internet, usando i due termini in modo interscambiabile.

Altre piattaforme di comunicazione possono risiedere sui protocolli di connessione di Internet.

Un ottimo esempio è Skype. E' un'applicazione P2P, e quando le persone la utilizzano in effetti non operano sul Web nel modo tradizionale di intendere, ma viaggiano accanto ad esso.

Lavorando separatamente sia dalla Rete che da Internet, come nella definizione data da Edhouse, il P2P potrebbe dare luogo ad altri tipi di connessioni, senza che siano soggetti a controlli di nessun genere, a parte quelli autorizzati da noi.

Il P2P potrebbe di fatto creare qualcosa di completamente differente da Internet e dal Web così come li concepiamo oggi.




Peernet: Che Aspetto Avrà?

Un network basato sul peer-to-peer andrebbe collocato in un'infrastruttura fisica costruita sui principi del P2P.

L'infrastruttura fisica centrale di Internet (che è alimentata da 340 provider maggiori, a livello mondiale), anche se soggetta per certi versi alla proprietà privata, è ancora largamente aperta, flessibile, e rappresenta un mezzo che non si oppone troppo all'innovazione, anche nel campo del P2P.

Basti pensare al successo di Skype nel campo delle telecomunicazioni (246 milioni di download, 27 milioni di utenti attivi) per rendersi conto delle capacità che può avere un sistema P2P in termini di status quo.

E' affascinante immaginare una reale connettività P2P, partendo da network guidati dai consumatori con il sistema WiFi o WiMax (o una combinazione dei due), per poi distaccarsi gradualmente dall'Internet di oggi anche per connessioni a lungo raggio, inizialmente basate su ponti radio P2P. E i network dei dispositivi mobili potrebbero far parte di questo scenario.

Dal momento che tutti, ormai, possiedono un cellulare, si potrebbe considerare lo sviluppo di dispositivi che permettano ai telefoni mobili di diventare stazioni di trasmissione a pieno titolo.

Al momento troppi ostacoli ne impediscono ancora la realizzazione, ma la nostra tecnologia li sta superando in fretta, l'uno dopo l'altro.




Fare il Backup di Internet

Nel momento stesso in cui realizziamo nuove infrastrutture di comunicazione P2P parallelamente a Internet, possiamo anche permetterci l'ambizione di concepire un vero e proprio backup dell'intera Rete, magari proprio attraberso l'uso dei framework Peernet.

L'idea è di fare il backup dei dati in modo dinamico, attraverso una "nuvola" di computer interconnessi, magari con una nuova strategia di archiviazione dati, sulla base di un algoritmo che imiti l'archiviazione olografica. Ci stiamo spingendo troppo in là?

Pensateci bene.

C'è un enorme potenziale negli hard disk dei personal computer, l'archiviazione ottica, 3D o altre innovazioni vengono introdotte costantamente. L'ambizione di riuscire un giorno a registrare e archiviare tutti i dati possibili diventa ogni giorno più concreta.

Ricordatevi anche che un network dalle dimensioni molto ampie, come quello che stiamo immaginando, avrebbe un'enorme capacità computazionale, in grado di ricostruire dati archiviati in qualsiasi luogo, o persino in nessun luogo preciso, come nel caso dei "cloud" network.

Per non parlare del fatto che, se lo volessimo, comunicazioni e identità digitali potrebbero essere reinventate in maniera del tutto sicura e libera dallo spam.

Questa rete P2P (il Peernet) potrebbe anche diventare così diffusa da assumere la maggior parte delle funzioni dell'attuale Internet, permettendo al tempo stesso la nascita di cose che non avremmo mai sognato.




Come Costruire L'Open Mesh

La questione però rimane: come motivare al punto giusto i consumatori, perchè comincino a collaborare alla costruzione di Open Mesh?

Ecco un'idea interessante: nell'articolo The Open Mesh Revolution, il Daily Wireless parla del lancio di Open-Mesh, fondato da Michael Burmeister-Brown, già sviluppatore del Dashboard Software che ha reso rapido e semplice l'uso di dozzine, o anche centinaia di ripetitori Meraki Wi-Fi.

Ecco alcune delle caratteristiche chiave di questi strumenti davvero fantastici:

  • Sono economici. I ripetitori Open-Mesh WiFi costano 49$ l'uno e 39.95$ l'uno se ne acquisti venti.
  • Sono liberi da inserzioni pubblicitarie. Open-Mesh promette di non inserire pubblicità nei tuoi network. Sei tu a decidere se e quali contenuti visualizzare.
  • E' open source al 100% perchè è svilupparo sulla base di OpenWRT. Puoi effettuare tutti i cambiamenti che desideri. OpenMesh è open source, e promette di rimanerlo a differenza di Meraki, e del suo concorrente spagnolo FON.
  • Il firmware si può aggiornare e riavviare in qualsiasi momento.
  • L'amministrazione è libera, quindi ti permette di configurare ESSID, splash page, password, e collocazione di banda dei tuoi network.
  • E' auto.configurabile. Puoi creare in maniera semplic un network "di vicinato" o "di appartamento", con il pieno supporto anche per altri sistemi di gestine.

Se la capacità dei router suggerita da Open Mesh non è così notevole, con un range di circa 30 metri, questa nuova tecnologia è di certo un passo avanti per realizzare un network open mesh basato sui consumatori.

Da non tralasciare il progetto italiano ROBIN (ROuting Batman INside) , sviluppato da Antonio Anselmi sugli OpenWRT kamikaze, che utilizza i nuovi router Open Mesh, così come altri router come gli Atheros AP51 (Meraki Mini, La Fonera), usando l'algoritmo BATMAN di routing (www.open-mesh-net/batman).

Il compito di ROBIN è di produrre una Piattaforma WiFi Open Mesh a basso costo ottimizzata per la comunità wireless, per la didattica e per lo sviluppo. Utilizza solamente progetti di software open source e ha il compito di diffondere una connessione Internet via cavo (come una DSL), nell'ambito di complessi residenziali, scuole, piccole città, con l'utilizzo di un hardware facilmente reperibile e a basso costo.

ROBIN è un apparecchio che non ha bisogno di configurazione perchè utilizza una soluzione plug & play: tutto quello che serve è un router DSL upstream DHCP, che offre una connessione a Internet in cui un nodo agisce da gateway, mentre altri nodi (client repeaters) hanno solo bisogno di essere attivati.

Al momento ROBIN può essere testato e valutato da semplici utenti, da comunità wireless, da organizzazioni commerciali o da organizzazioni no-profit. Tra queste, da segnalare NetEquality che ha sviluppato il proprio backend server ROBIN per la gestione remota delle ROBIN mesh cloud (dashboard, update, upgrade, statistiche, grafici), offrendo anche router pre-flashed. Il backend server fa parte del progetto di NetEquality open-mesh.com




Dobbiamo Augurarci L'Arrivo di PeerNet?

Ciò che ha acceso la scintilla per l'idea di Peernet è stata la necessità di un "piano B" per Internet. Così, nel caso di una grande catastrofe, non perderemo le connessioni e la possibilità di mantenere le comunicazioni dirette.

Oggi le nostre interconnessioni dipendono più che altro da collegamenti fisici, come i cavi ottici che recentemente hanno dimostrato di essere molto vulnerabili e che potrebbero venire a mancare in caso di catastrofe.

Neanche i computer che fanno da mainframe agendo da server sono immuni da questi rischi.

Un'architettura distribuita, basata su standard aperti, in grado di ricostruire le proprie basi di dati e che funzioni indipendentemente dal numero di peer coinvolti, sembra l'ideale per evitare gli scenari futuri più pessimistici .

Ma non solo.

Dopo l'esperienza guadagnata con Internet, Peernet può essere progettata per essere sicura e libera da spam, e inattaccabile da interferenze esterne.

Potrebbe anche rivelarsi un terreno fertile per sviluppare nuove estensioni del nostro sistema monetario (per maggiori dettagli, vedi anche questa discussione), o portare ad altri vantaggi che al momento non ci appaiono evidenti.




Potenziali Applicazioni di Peernet

Ci sono alcune applicazioni che potrebbero far subito balzare in alto il valore percepito di una rete così come l'ho descritta.

Identifichiamone alcune specifiche, che potrebbero guidare gli sviluppi iniziali e l'aggregazione delle parti interessate.

Eccone alcune per cominciare:

Strumenti di comunicazione. Una compagnia chiamata Mermaid ha da poco rilasciato un intero set di applicazioni P2P che permettono comunicazioni dirette in un network di qualunque dimensione. Trasmissione di news, comunicazione audio e video, screen sharing, movie-casting e molto altro. La suite iniziale è già notevole, e ciò nonostante la UI è molto semplice e per certi versi rudimentale, ma le applicazioni sono già funzionali e sono state promesse anche delle versioni Mac e Linux di tutti queste applicazioni P2P.
http://mermaid.metaaso.com/

Identità. Si è lavorato molto sull'identificazione, nel tentativo di risolvere questioni legate alla sicurezza, alla privacy, e allo spam su Internet. Con un nuovo network globale basato sul P2P, si possono introdurre più facilmente sistemi di identificazione digitale focalizzati direttamente sugli utenti, e non sui servizi sui quali ci registriamo e forniamo il nostro profilo. Questo potrebbe portare a livelli di sicurezza che oggi non sono possibili, e che neanche ci sogniamo. Altri strumenti di complemento si renderebbero necessari, ma questo potrebbe essere il vero percorso per un affidabile sistema di identificazione digitale. Per maggiori informazioni su queste ricerche, vedi "Have Identities Before You Manage Them" (PDF), di Wes Kussmaul, o ancora meglio visita ID-Commons.

Valute e sistemi di pagamento alternativi. I sistemi di pagamento esistenti potrebbero venire facilmente estesi anche alla rete Peernet, con l'emergere al tempo stesso di sistemi alternativi. Il flusso monetario potrebbe essere più libero su un network di questo tipo e apparire molto diverso dalla normale valuta che usiamo oggi. Per approfondire la questione, vedi il Ryan Fugger's Ripple Project.

Sono certo che ci siano molte altre possibilità, e ti invito a dare apertamente il tuo contributo nell'area dei commenti che trovi sotto, o sul forum di discussione Peernet su Ning.



Risorse, Informazioni e Strumenti

Gruppi amatoriali per la costruzione di network ad-hoc:



Martien van Steenbergen
Martien van Steenbergen ha scritto un protocollo concettuale che parla proprio di archiviare copie di ogni bit di informazione in maniera distribuita sulla rete. Ho chiamato questo protocollo il Mago, il Coniglio e il Tesoriere. Il Mago è l'illusionista, che ti fornisce le informazioni in modo efficace, al punto da darti la sensazione che l'informazione sia sempre lì in qualunque momento, in qualunque luogo, con qualunque strumento. Il Coniglio risponde al Mago su base locale, e ad altri conigli, in remoto. I Conigli infatti implementano l'infrastruttura peer-to-peer per dati volatili. Il Coniglio utilizza un Mago locale per archiviare in modo permanente dati su media non-volatili.

Per maggiori informazioni su questo protocollo concettuale, leggi http://wiki.aardrock.com/Wizard_Rabbit_Treasurer

Martien van Steenbergen ha detto che il Sun's ZFS contiene molti strumenti per implementare le idee descritte qui. "Devi solo connettere gli strumenti di archiviazione attraverso un network, piuttosto che attraverso USB, SCSI o IDE e, chiaramente, sincronizzare i tempi".



ROBIN

Guida alla tecnologia ROBIN

Sito di sviluppo ROBIN

Subversion (SVN) repository

Immagini precompilate da scaricare (per Meraki Mini e La Fonera)

Strumento Flash (solo per La Fonera, con una versione beta del firmware rv1113 caricato sopra).

 
 
 
 
 
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I Toolkit di Robin


 









 

 

 

 

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