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Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


30 gennaio 2008

Guadagnare Con Il Blog: Sogno O Realtà?

Guadagnare con il tuo blog e diventare un blogger professionista è possibile o è solo un miraggio? Il web è pieno di persone che ti dicono come fare soldi con il tuo blog e anche qua, su Master New Media, cerchiamo sempre di condividere tutte le nostre esperienze sul campo in fatto di monetizzazione dei contenuti online.

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Photo credit: Fantasista

La storia di Leo Babauta, editor di ZenHabits, che con moglie e sei figli a carico ha deciso di che era arrivato il momento di lasciare il suo lavoro per dedicarsi a tempo pieno al suo blog (guadagnando grazie alla pubblicità e a Google AdSense), ha fatto sorgere un vero e proprio dibattito, iniziato nei commenti all'articolo e continuato nella blogosfera.

Un post del Tagliaerbe intitolato "Si può vivere di solo blog?" ha rilanciato la discussione. In fondo al post ho letto una frase davvero interessante, che mi ha fatto riflettere:

"Si può vivere di solo blog? probabilmente no, o meglio (come cantava Morandi) "uno su mille ce la fa". Vogliamo continuare ad illudere gli altri 999?"

Voglio rileggere insieme a te i quattro motivi che, secondo il Tagliaerbe, impediscono di campare di solo blog, secondo il Tagliaerbe, dirti come la vedo io e sapere cosa ne pensi tu.

 



Dove sono quelli che vivono con ciò che guadagnano dal proprio blog? Se ne conoscono pochissimi: sono una specie protetta. Sul post del Tagliaerbe ho letto citati solo Master New Media e Geekissimo.

Sai perché non si vedono in giro? Perché passano tutto il giorno a lavorare sodo, a creare contenuti interessanti, a sperimentare nuove soluzioni di design e di posizionamento delle pubblicità, a studiare come poter distribuire i loro contenuti in modo efficace.

Ecco i quattro motivi che impediscono di campare di solo blog, secondo il Tagliaerbe ed ecco cosa ne penso io:

  1. La Lingua. Scrivere in italiano riduce notevolmente la propria audience: meglio sicuramente puntare all'inglese (e, in prospettiva futura, magari al cinese :-)).



    Certo, è vero che più persone navigano, cercano e leggono contenuti nella lingua in cui scrivi, più la tua audience potenziale sarà ampia. E' vero anche che in rete, chi naviga da più tempo e chi ha più familiarità con il web, sono proprio persone che parlano inglese.

    Tuttavia, scrivere in inglese non è la condizione necessaria per poter avere successo con il proprio blog, sia sul piano dell'audience sia su quello economico. Salvatore Aranzulla....in che lingua scrivi tu? Stai facendo la fame?

    Per questa volta credo che non ci sarà bisogno di imparare il cinese.




  2. La Pressione Fiscale. In Italia le tasse si portano via circa il 50% di quello che guadagnamo. In altri paesi, probabilmente, molto meno. Ecco spiegato perchè Leo Babauta riesce a fare il problogger a tempo pieno e a mantenere 6 figli: abita a Guam (isola dell'arcipelago delle Marianne).


  3. Di certo non è divertente vedere che della cifra che leggo sul mio account di AdSense potrò utilizzare solo la metà e tutto il resto dovrò versarlo alla Stato, ma come ogni gioco, anche l'attività imprenditoriale ha le sue regole. L'obbiettivo è far diventare la tua torta abbastanza grande che, anche se te ne levano metà, ti ci puoi sfamare comunque.

    Su questo punto il mio consiglio è: paga le tasse e tutto quello che c'è da pagare, e dormi sonni tranquilli. Pensa a quello che puoi fare per guadagnare quanto ti serve e a come farlo, piuttosto che a quanto avresti potuto metterti in tasca se le tasse non fossero così alte.

    Se sei un cittadino del mondo, dal momento che lavorare online non ti vincola ad un ufficio o ad un indirizzo, perché non ti trovi un bel posticino dove andare a vivere dove il tuo denaro vale di più che non in Italia? Quando stavo a Lima (Perù), nel mio appartamento con vista sull'oceano, pensavo spesso al fatto che gli euro nel mio portafoglio valevano quattro volte di più che in Italia.




  4. La Pubblicità. In Italia siam tutti "adagiati" su Google AdSense. La maggior parte di siti e blog espongono esclusivamente annunci contestuali di AdSense, e vivono unicamente di quello. E per chi viene bannato da AdSense son dolori: senza alternative serie, significa la fine del business.



    Al solo sentire la parola "Bannato da Google" mi passa un brivido per la schiena e mi ricordo quando, questa estate, Google ha penalizzato Master New Media praticamente azzerando i guadagni pubblicitari per vari giorni. Che dire?

    Non è prudente affidarti alla stessa società per le due parti più delicate del lavoro di online publishing: come le persone arrivano al tuo sito (Google Search) e come monetizzi i tuoi contenuti (Google AdSense).

    Il mio consiglio è: diversifica i metodi di monetizzazione e crea nuove strade grazie alle quali le persone possano arrivare ai tuoi contenuti.

    Esistono un sacco di modi diversi per monetizzare la tua attività sul web, sia analoghi ad AdSense, incentrati sugli annunci pubblicitari di testo e sui banner, sia di natura differente come la vendita di ebook e altri prodotti realizzati con i tuoi contenuti, l'attività di consulenza via VoIP, i programmi di affiliazione, ecc....

    Il commento di Isacco, editor di BlogNews, la dice lunga su come si può guadagnare anche senza appoggiarsi prevalentemente su Google AdSense:

    "Dal mio piccolo e insignificante punto di vista sono convinto che con i blog si possa guadagnare visto che con un pò di "mazzo" che mi sono fatto guadagno ora sui 200€ al mese ed il blog è aperto solo da 5 mesi.. e adwords non è che il 10 percento, cerco di fare di più con programmi di affiliazione!"



  5. La Mentalità. Questo è il vero punto dolente. L'italica propensione al posto fisso, magari statale, è agli antipodi del concetto di rischio imprenditoriale. Se poi il mettersi in proprio vuol dire farlo in un settore avventuroso e pionieristico (come viene ancora oggi considerato il web), capite bene che spesso viene preferito il lavoro sicuro (che NON esiste più da anni, svegliatevi!) dalla libera professione.



    Questo si che è un problemaccio. Voglio lasciare la parola a Ikaro:

    "Ciao a tutti. Volevo aggiungere che si tratta anche di un problema di mentalità. In genere le perplessità di fronte al tentativo di guadagnare con il web (AdSense in particolare) sono sempre le stesse:

    E se AdSense ti butta fuori? E se cali nei motori?

    Ma se ci si sofferma un attimo, ciò non vale forse anche per i lavori cosidetti normali? Ma chi ci dice che prima o poi l'azienda per la quale lavoriamo non faccia tagli al personale, o chiuda?

    Diciamo che in questo noi italiani siamo un pò... pigri. Meglio farsi licenziare perchè almeno si da la colpa a qualcuno piuttosto che prendersi la responsabilità delle proprie azioni.

    Il mio punto di vista è il seguente: sia lavorando come Pro-blogger che come lavoratore dipendente (o giù di lì) si corre lo stesso rischio di trovarsi a spasso per i motivi più disparati.

    Per contro le potenzialità delle due situazioni sono decisamente differenti: un lavoro tradizionale quali margini di miglioramento può offrire e con quali tempistiche? AdSense, al contrario, offre una potenzialità infinita.

    E' quindi solo una scelta, influenzata dalla propria mentalità."


Non credo che ti stia illudendo se ti dico che oggi puoi lavorare come blogger professionista e vivere di ciò che guadagni pubblicando sul web. Ti illuderei, però, se ti dicessi che non ti costerà soldi, tempo e fatica proprio come con un lavoro qualunque (e forse anche di più).

Sono d'accordo con il Tagliaerbe: quando si scrive a proposito di guadagnare online c'è spesso una profonda ambiguità. Che cosa intendi per "online"? Intendi grazie alle pubblicità pubblicate sul tuo blog?

Beh, ma di che parla il tuo blog? Te lo chiedo perché in molti, dopo che leggono quant'è facile piazzare gli annunci di AdSense e cominciare guadagnare, si aprono un blog su Blogger, scrivono la prima cosa che gli passa per la testa, aspettando che qualche pesce abbocchi al loro amo. Se usi il blog come un diario non farai mai un soldo, a meno che tu non sia Nelson Mandela o Britney Spears. Ma ti dirò di più.

Guadagnare online e monetizzare contenuti sul web non significa necessariamente farlo attraverso un blog. Ci sono persone, in Italia, che guadagnano (il doppio di Master New Media) grazie alla pubblicità pubblicata su un sito di chat. Non serve scrivere lunghi post, basta solo avere una buona idea e la capacità di realizzarla.

Non ti saprei dire con esattezza quanti sono gli italiani che fanno bei soldoni con AdSense, ma una cosa è certa: Google ha aperto un blog in Italiano solo per dare supporto ai suoi Premium Partner (Robin Good è uno di essi). Visto che questa partnership non la danno a chiunque e che Google non avrebbe aperto un blog specifico se non per un certo numero di persone, gli italiani che guadagnano parecchio sul web ci sono, eccome!

Concludendo mi piacerebbe fare un esperimento. Sui siti in cui si spiega come guadagnare con i blog, sopratutto quelli che gridano più forte e trattano l'online publishing come la gallina dalle uova d'oro, si parla molto poco di cifre, di esperienze concrete, di nomi.

Se tu che stai leggendo sei un blogger che guadagna da quello che pubblica online e sogna di diventare un professional blogger, racconta la tua storia nei commenti e fai sentire che ci sei.

 
 
 
 
 
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