MasterNewMedia Italia
Scopri i migliori tool per comunicare,
collaborare e fare marketing
   
Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


26 febbraio 2014

Web Publishing E Giornalismo Online: Future Trends - Parte II

Cos'ha in serbo il futuro per noi che pubblichiamo online? Nei prossimi anni come cambieranno gli strumenti, i metodi e gli approcci che utilizziamo per progettare, creare e aggregare notizie e informazioni?

Webpublishing_Giornalismo_ss_118456198_440.jpg

Photo credit: Technology eye by Shutterstock

Nella prima parte di questo viaggio tra le nuove tendenze del web publishing, mi sono occupato di quei cambiamenti, lenti ma inarrestabili, che sono già in corso e che riguardano soprattutto gli schemi di lavoro e gli approcci utilizzati per comunicare, distribuire e condividere le informazioni, in modo efficace.

In particolare, mi sono occupato di questi tre trend specifici:

    a) Il Process Journalism

    b) Il 100% di copertura

    c) Le notizie come un percorso d'apprendimento

Nella seconda parte di questo articolo, mi concentrerò invece su queste altre nuove tendenze:

    1) Il tramonto dei blog
    Come sta cambiando il ruolo e il grado d'importanza che i blog ricoprono nell'ecosistema dell'informazione.

    2) Al di là di WordPress
    WordPress è stato uno strumento rivoluzionario per piccoli e grandi editori web indipendenti, ma nella sua straordinaria diffusione, potrebbe aver perso il legame con il suo scopo originale. Oggi quali sono le alternative in grado di sostituirlo?

    3) Instant Publishing
    Quando si tratta di editoria online, ciò che gli editori web vogliono non sono solo strumenti "facili da utilizzare". Immediatezza e aggiornamento in tempo reale, sono ora in cima alla lista delle richieste. In quanto tempo posso passare dall'ideazione di una campagna o di un articolo alla pubblicazione online su una pagina dall'aspetto professionale?

    4) L'interfaccia invisibile
    I comandi dell'interfaccia, che appaiono solo quando occorre, sono il futuro. Il tempo delle barre degli strumenti con decine di pulsanti e icone è definitivamente finito. La nuova interfaccia utente è praticamente invisibile ... almeno fino a quando non ne hai bisogno.

    5) La design Intelligence
    L'attuale ecosistema di strumenti di progettazione e pubblicazione online non consente a persone non esperte di creare e mantenere siti web dall'aspetto professionale, senza ricorrere all'aiuto di uno studio di web design o di un'agenzia. Questo sta per cambiare. Rapidamente.

    6) Gli showroom del web design
    Grandi opportunità attendono chi si occuperà d'individuare i migliori temi e template per pubblicare online disponibili in giro e soprattutto li saprà organizzare in categorie e presentare in modo da renderli accessibili a chiunque.

Vediamo in dettaglio queste nuove tendenze.

 

 




1) Il Tramonto dei Blog


Durata: 2':30'' - Video: What is a blog? - "Che cos'è un blog?" Playlist delle migliori definizioni di cos'è un blog catturate da Robin Good nel 2005

La mia opinione sui blog è che oggi siamo in una fase completamente diversa rispetto a ciò che abbiamo vissuto tra il 1999 e il 2007. In quel periodo i blog hanno rivoluzionato il modo di pubblicare online, mettendo a disposizione dei singoli individui uno spazio e un mezzo per esprimere autonomamente le proprie idee, comunicare e analizzare ciò che li interessava maggiormente e renderlo disponibile per la lettura, a chiunque in qualsiasi parte del pianeta.

Quello è stato un periodo rivoluzionario in cui, per la prima volta, chiunque avesse avuto a disposizione una connessione a Internet, poteva pubblicare, senza bisogno di attrezzature speciali o di un investimento economico.

Ma i tempi sono cambiati rapidamente e, mentre i blog hanno continuato a diffondersi, la qualità media di questi siti si è abbassata notevolmente. Molti blog sono stati creati solo per fare denaro, attraverso strategie commerciali decise a tavolino. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con il loro scopo originario, ovvero quello d'informare il proprio pubblico su un argomento specifico.

Questo non significa che non esistono più blogger di buona qualità, che siano stati capaci di conservare nel tempo il loro obiettivo originario e che hanno continuato a produrre contenuti di alta qualità. Il loro numero però si è decisamente ridotto rispetto al passato.

Nonostante queste considerazioni, il blog rimane un formato di pubblicazione molto utile, che si adatta molto bene a ospitare brevi contenuti, e soprattutto alla realizzazione di tutti quei tipi di articoli che consentono di mettere in risalto la personalità e il carattere di chi scrive.

Oggi, la principale differenza che vedo è che i blog non sono più delle unità a sé stanti. Intendo dire che secondo me il blog non rappresenta più un formato di contenuti abbastanza forte da poter sostenere da solo il carico di comunicazione di una società o di un servizio online. Il blog può essere una fra le componenti di comunicazione che un'organizzazione o una società utilizza sul suo sito web, ma un blog, di per sé, non può farsi carico di tutte le varie modalità di comunicazione necessarie oggi ad un'impresa che opera su Internet.

Un blog ha una sua dimensione specifica, ovvero quella di essere uno spazio in cui la comunicazione scorre in modo diretto, informale e lontano da ogni obbligo di tempistica, forma e accuratezza. Nella maggior parte dei casi, il blog è un mezzo perfetto per mantenere i clienti informati, per comunicare in brevi post gli aggiornamenti e le notizie di una società o per pura espressione personale, per fare curation o trascrivere annotazioni e appunti.

Per coloro che non hanno una finalità commerciale, il blog rappresenta un importante mezzo per condividere e curare informazioni interessanti scovate online. Per chi poi ha una certa inclinazione artistica, il blog può effettivamente essere il luogo ideale per esprimersi.

Ma a meno che tu non sia un ricercatore, uno scrittore o un poeta, difficilmente il blog potrà essere il contenitore giusto per ospitare il sito internet della tua organizzazione o il mezzo di comunicazione più adatto per la tua società o servizio. Può essere una parte importante di tutto ciò, ma non l'elemento portante.

Per questi motivi prevedo che i blog, così come li conosciamo, rimarranno dei mezzi di comunicazione e di pubblicazione adatti a chiunque voglia raccontare, condividere e informare gli altri sulle proprie scoperte personali, dare degli approfondimenti, opinioni e idee.

In tutti gli altri casi però, è come se i blog stessero perdendo la loro capacità di attrarre e avere un impatto. Questo è dovuto non solo al fatto che il loro numero è cresciuto a dismisura, o a causa della scarsa qualità dei loro contenuti, ma soprattutto perché il blog non è più il formato ideale per creare e condividere altri tipi di contenuti di valore.

Per "contenuti di valore" pensa ad esempio a cataloghi, directory, canali di notizie tematiche, alla possibilità di comprare prodotti o servizi, rispondere a domande, fare storytelling o spiegare in maniera semplice idee e concetti complessi.

Per pubblicare tutti questi tipi di "contenuti di valore" è necessario utilizzare qualcosa di diverso da un "blog". Proprio come un forum, o un webinar, non sono i luoghi ideali dove pubblicare un rapporto investigativo, allo stesso modo il blog non è il luogo adatto per pubblicare, mostrare e distribuire qualsiasi tipo di contenuto e informazione.

In quest'ottica il blog diventa una delle componenti di un sito web. E' quindi un modulo, una sezione di contenuti aggiuntivi, ideale per ospitare tutti quei contenuti che sono tipici di un blog, come articoli brevi, opinioni e reportage.

Proprio come la home page, le FAQ o la pagina Privacy, il blog ha, a mio parere, un suo ruolo e una dimensione specifica. Per questo motivo non dovrebbe essere utilizzato per ospitare e gestire l'intera gamma di esigenze di comunicazione che può avere un'organizzazione seria o una società online.



Leggi: R.I.P. The Blog, 1997-2013

Vedi: The Blog Is Dead, Long Live The Blog

Vedi anche: Do You Want To Be A Blogger or Do You Want To Be a News Site?

Approfondisci il tema anche grazie a un diverso punto di vista: What Blogging Was

 




2) Oltre WordPress

wordpress_ss_175030520.jpg

Sul fronte del web publishing, strumenti come Blogger o WordPress, nonostante siano utilizzati da un gran numero di utenti, a mio avviso, hanno ormai raggiunto un livello di complessità tale da rendere difficile semplificare il loro utilizzo a chi non ha una naturale inclinazione verso gli aspetti tecnici.

WordPress è diventato un sistema per la gestione dei contenuti molto arzigogolato e complesso, mentre Blogger, che non ha perso la sua interfaccia "vecchio stile", continua a intimidire e a rimanere poco user-friendly per chi vi si avvicina per la prima volta.

La stessa cosa accade per molti altri servizi nati per pubblicare sul web, che promettono di aiutare chi non ha una conoscenza tecnica o non vuole far ricorso al codice html, ma che in realtà rimangono ancora troppo complessi e facili da rompere per chiunque si trovi a utilizzarli per la prima volta.

"... ci sono ancora troppe opzioni, troppe impostazioni, troppe cose superflue nella gestione dell'interfaccia utente.

Gestire la combinazione di colori, aggiungere un tasto rapido, postare via email, pubblicare in remoto, modificare il tema "inline", cambiare i contenuti multimediali sono solo alcuni esempi delle opzioni presenti nell'interfaccia che la maggior parte delle persone però non ha mai usato".

"Il 66% degli [Utenti] ha dichiarato di utilizzare WordPress come un CMS e non come un blog".

Fonte: State of The Word 2012 - Matt Mullenweg, cofondatore di WordPress



"Negli ultimi tempi, l'uso massiccio di WordPress come sistema di gestione dei contenuti (CMS) è sempre più diffuso. Un gran numero di siti infatti hanno scelto di utilizzare WordPress per organizzare i loro contenuti più diversi piuttosto che usarlo come un semplice blog"

Fonte: "New Theme: Twenty Twelve" - Lance Willet
Lance Willett, è il creatore del tema di WordPress "Twenty Twelve" - che per la prima volta, cambia l'home page di default di WordPress trasformandola in una home page tipica di un sito statico, non più di un blog.



"C'è troppa roba dappertutto, troppa confusione, troppe opzioni intralciano ciò che voglio veramente fare, ovvero pubblicare contenuti".

Fonte: WordPress Is So Much More than Just a Blogging Platform - John O'Nolan



John O'Nolan, che ha lavorato a lungo per WordPress, affronta in modo molto chiaro il problema della complessità di WordPress nella parte introduttiva di questa pagina WordPress Is So Much More than Just a Blogging Platform e ancora meglio nel video che appare in cima alla pagina seguente: http://ghost.org/features/

John è anche lo sviluppatore principale di un nuovo rivoluzionario strumento di web publishing, Ghost. Gratuito e open-source, Ghost è stato ideato e sviluppato specificamente per superare i problemi descritti qui sopra.

In alternativa a Ghost stanno emergendo alcuni nuovi strumenti ancora poco conosciuti, come Barley, che permettono a chiunque di modificare e aggiornare i contenuti del proprio sito web "inline", ovvero potendo direttamente modificare i contenuti sulla pagina pubblicata, senza bisogno di imparare nulla di nuovo.

Vi è poi il rapido emergere di piattaforme di web publishing come Roon.io o come Medium, che hanno un approccio alla creazione di contenuti completamente nuovo. Ovvero, si presentano all'utente attraverso un'interfaccia completamente visiva e modulare, che permette all'autore di creare contenuti senza essere circondato da pulsanti, comandi e strumenti che lo distraggono dal suo bisogno principale, quello di concentrarsi su ciò che scrive.

Vedi:

 




3) Instant Publishing

Instant_publishing_ss_1860984.jpg

Gli strumenti di instant publishing sono una nuova generazione di strumenti e servizi, che permettono a chiunque di pubblicare contenuti online, facilmente e in pochissimo tempo.

Questo nuovo tipo di strumenti è caratterizzato da:

  1. una procedura d'iscrizione ridotta all'essenza
  2. un'interfaccia molto semplice
  3. la possibilità di aggiungere facilmente e gestire qualsiasi tipo di contenuto (testi, immagini, video e altro ancora)
  4. la possibilità di fare modifiche "inline" (ovvero la possibilità di modificare il proprio contenuto direttamente sulla pagina) e
  5. la possibilità di fare modifiche e aggiornamenti da qualsiasi smartphone

Ecco qui alcuni esempi di strumenti di instant publishing:

Perché sono così importanti? Per quali motivi vale la pena prestarci attenzione?

I motivi per cui questi nuovi servizi di instant publishing meritano la tua attenzione è il fatto che questi rappresentano il primo gruppo di tool alternativi a quelle che, fino a oggi, sono state le due soluzioni di base per chiunque volesse pubblicare contenuti online:

  • utilizzare una piattaforma di social media come Facebook, Google+ o LinkedIN
  • aprire un blog con WordPress o sistemi simili.

Oggi è possibile pubblicare online senza fare ricorso all'interfaccia piuttosto complessa di WordPress o di Blogspot e altri sistemi di blogging tradizionali. Con questi nuovi servizi di instant publishing si può iniziare a pubblicare subito, senza bisogno di alcuna conoscenza informatica.

Medium e altre piattaforme simili sono una di queste possibilità. Questi nuovi servizi di instant publishing sono caratterizzati dal fatto che rendono invisibile all'utente tutte quelle complessità tecniche che intimoriscono un nuovo utilizzatore, fornendo un'interfaccia pulita, semplice ed elegante che mette a proprio agio chi la utilizza per la prima volta.

Inoltre, queste piattaforme di web publishing fin da subito forniscono a editori e autori indipendenti un pubblico reale, composto da tutti gli altri utenti che frequentano la stessa piattaforma. Per di più il fatto di essere immediatamente visibili all'interno dei principali motori di ricerca, aumenta di molto le probabilità di essere letti e apprezzati rispetto a quando si crea da soli un blog.

(E' vero che con Medium non puoi personalizzare il design, inserire un tuo marchio, o spiattellare spazi pubblicitari a destra e a manca, ma questa è proprio una delle principali ragioni per cui la gente adora questo nuovo servizio).

Per tutti questi motivi, i servizi di instant publishing si stanno sviluppando come delle valide alternativa ai blog, soprattutto per coloro che non hanno una preparazione tecnica e vogliono risultati professionali in poco tempo. Queste persone hanno bisogno di uno strumento di pubblicazione semplice da utilizzare, qualcosa che possono aggiornare facilmente e modificare anche dai loro smartphone.


"Postare su Medium è elegante e semplice , ed è possibile farlo senza l'assillo di dover diventare un vero blogger o di doversi preoccupare di sviluppare un proprio seguito. Su Medium, tutti i messaggi sono organizzati in "collezioni", che sono definite da un tema editoriale e da un template di design.

L'assillo di dover diventare un blogger o il doversi preoccupare di sviluppare un proprio pubblico: questi sono i veri problemi, giusto? Ho parlato con un sacco di giornalisti che vogliono pubblicare in modo indipendente ma, quando suggerisco loro di aprire un blog, si dimostrano tutti riluttanti.

Mi dicono: "Non so come iniziare un blog. Se lo facessi, sarebbe brutto." Oppure "Dovrei postare tutto il tempo per conservare i miei lettori. Io non voglio farlo."
Aprire un blog per la maggior parte delle persone significa prendersi un impegno, creare un propria pubblicazione ufficiale, curare il proprio pubblico, ovvero forzarsi a fare un sacco di cose che spesso non si ha voglia di fare.

Ecco perché la facilità d'uso, ovvero la premessa sulla quale Facebook, Twitter e Tumblr hanno costruito il loro successo - è l'elemento strategicamente decisivo per proporre servizi di web publishing a tutti quelli che vogliono creare contenuti senza dover diventare scemi".

Fonte: "13 ways of looking at Medium the new blogging/sharing/discovering platform from @ev and Obvious" - Joshua Benton, Nieman Lab



Esempi:

 




4) Le Interfacce Invisibili

invisible_UI_ss_49998889.jpg

La nascita di tutti questi servizi di instant publishing conferma quanto sia grande e crescente la domanda per strumenti che siano il più possibile semplici e facili da usare. Zero configurazioni, zero cose da scaricare, zero cosa da imparare per poter cominciare. Non solo. I nuovi utenti vogliono anche poter produrre contenuti che si presentano automaticamente in maniera pulita, elegante e professionale, senza dover per questo essere dei designer di professione.

Una delle caratteristiche di questi nuovi strumenti e applicazioni è la scomparsa, graduale ma costante, delle barre degli strumenti e dei menu del passato, che stanno cedendo il passo a bottoni di comando belli ampi, facili da cliccare e che diventano visibili solo quando il contesto lo richiede, ovvero solo quando ne hai bisogno.

Lo schermo vuoto, senza barre e bottoni e con il cursore lampeggiante, in attesa del tuo input, sarà il nuovo segno distintivo di questa nuova razza di strumenti di pubblicazione.

Questo nuovo approccio fa sì che anche gli utenti meno esperti si trovino a proprio agio e non siano intimiditi dall'insieme dei comandi e dalle tante opzioni di pubblicazione, come avveniva un tempo. Ora finalmente possono concentrarsi sul loro obiettivo principale: scrivere, presentare, esporre. Inoltre, utilizzando questo appproccio di interfacce invisibili o minimaliste, si ha un ulteriore vantaggio: il poter familiarizzare per gradi con lo strumento che si desidera imparare.

Infatti, questa nuovo approccio con un'interfaccia utente minimalista, in cui i comandi e le opzioni appaiono solo quando servono, porta gli utenti a scoprire e conoscere le nuove funzioni e gli strumenti disponibili in modo graduale, e secondo le proprie esigenze specifiche.

La differenza col passato è evidente, soprattutto se compariamo questo approccio con quello classico di presentare menu con liste di opzioni e bottoniere di funzioni che l'utente non conosce.

Sì, è vero che per ottenere buoni risultati con questo approccio è necessario ridurre drasticamente il numero di opzioni e controlli messi a disposizione dell'utente, ma ciò non dovrebbe automaticamente andare a discapito della qualità dei risultati e della facilità d'uso dello strumento.

Inoltre, questo approccio può essere l'opportunità ideale per integrare elementi di "design intelligence" in questi strumenti.



Esempi:

 




5) La Design Intelligence

design_intelligence_ss_114992794.jpg

Per anni gli sviluppatori web hanno lavorato alla progettazione di strumenti di pubblicazione che, giustamente, non prevedono alcuna design intelligence.

O si conosce il design e il layout, o si è lasciati a scoprire da soli cosa funziona e cosa no quando si tratta di progettare il design e di pubblicare contenuti online.

A quanto pare, il successo maggiore dal punto di vista di design, per chi opera nel settore del web publishing, è stato fino ad ora quello di dare agli utenti la totale libertà di creare e modificare la struttura di default offerta in qualsiasi tipo di documento, pagina, presentazione. Senza confini, né limiti.

"Prendi questa pagina web vuota e fanne ciò che vuoi" insieme a frasi come "Usa uno qualsiasi dei nostri temi e cambialo in qualsiasi modo desideri secondo le tue esigenze!", questo sembra essere il mantra quando si parla di strumenti di pubblicazione online facili da usare.

Ma chiunque li abbia provati, sa bene quanto sia frustrante e difficile creare e pubblicare un sito web dall'aspetto veramente professionale.

Se ragioniamo in termini assoluti, la libertà data all'utente di poter cambiare a suo piacimento tutti gli aspetti del design di una pagina può essere vista come qualcosa di positivo.

Perché accade questo?

Perché avere la possibilità di fare una cosa non significa anche saperla fare. Quindi non ci si può attendere di riuscire davvero a migliorare la qualità del design di una pagina web, solo perché ci è data la possibilità di fare cambiamenti e modifiche.

E proprio qui che la maggior parte delle persone sbaglia o è volutamente fuorviata.

Infatti, poiché la maggior parte delle persone non ha avuto nessuna formazione di design o comunicazione visiva, quando gli vengono forniti gli strumenti per modificare e potenzialmente migliorare il loro lavoro, si sorprendono di quanto questo sia difficile da realizzare nella pratica.

Il problema è che quando si crea un nuovo layout o si modifica un progetto esistente, senza avere la formazione o le abilità per farlo, si finisce necessariamente per produrre qualcosa di palesemente amatoriale.

E allora cosa possono fare tutti quelli che vogliono poter controllare il loro design editoriale, senza dover prima frequentare un corso di Web Design o la scuola di Belle Arti? Non c'è la possibilità di offrire loro degli strumenti che permettono di poter valorizzare gli skill di design di persone competenti, senza però dover dipendere in maniera costante da un web designer per ogni modifica, cambiamento o adattamento da fare sul proprio sito?

"Design intelligence", è un termine che non ho preso da altri e che io uso per definire un insieme di regole predefinite, integrate nel programma di design e pubblicazione, che limitano in qualche modo la tua libertà di modificare, di poter fare cioè tutto ciò che ti viene in mente quando pubblichi un contenuto. Allo stesso tempo però, tutto questo insieme di regole ti garantisce una struttura progettuale indistruttibile, in cui tutte le modifiche possibili sono già state testate, in modo che non sia possibile abbassare inavvertitamente la qualità del design dei tuoi contenuti o distruggere la qualità del template originale che stai tentando di personalizzare.

La design intelligence è dunque la capacità di fornire un sistema di design e publishing professionale, fatta di temi e template, in cui l'autore può sì, personalizzare e apportare modifiche al modello "base", ma all'interno di un insieme di "regole di design" o "confini" che gli impediscono di distruggere l'integrità del design originale, la sua leggibilità e ordine.

La design intelligence non deve essere imposta con forza a ogni editore online. La libertà di distruggere un buon design è una scelta, ma non dovrebbe essere l'unica possibile, come avviene ora.

La libertà di cambiare e modificare una pagina web non dovrebbe coincidere con il diritto di distruggerne il "design". Il design è l'elemento fondamentale che tiene insieme il tutto.

Se lo si desidera, la "design intelligence" può essere facilmente integrata in qualsiasi strumento di web publishing.

Secondo questo nuovo modo di lavorare, in cui il design entra a far parte in modo invisibile del contenuto che si sta creando, la nuova parola d'ordine è "fare doppio clic per cambiare" su componenti pre-confezionate per usi specifici (testo, citazione, video, immagine, ecc.) e personalizzarle con i propri contenuti.



Esempi:



Strumenti di presentazione come:

 




6) Gli Showroom del Web Design

design_template_ss_39176626.jpg

Mentre le Interfacce Invisibili, la Design Intelligence e gli Strumenti di Instant Publishing diventano sempre più diffusi e disponibili, tu, in qualità di autore o di rappresentante di un brand, potresti ancora voler scegliere il modo in cui il tuo contenuto sta per essere presentato.

Cioè, se sei già un editore online responsabile di uno o più siti web, o qualcuno che ha appena deciso di creare una nuova pubblicazione online usando WordPress, non puoi fare a meno di dover decidere che "design" dare al tuo sito web in modo che si adatti perfettamente alle tue esigenze di comunicazione.

Oggi, quando vuoi decidere l'aspetto della tua pubblicazione, di un ebook, di un sito web o di un servizio puoi scegliere tra andare alla ricerca di un template / tema già pronto, che sia di grande impatto o assumere un web designer che faccia il lavoro per te.

Il problema è che, nonostante esistano pochi negozi online per templates e temi di design per siti web, questi devono ancora rendersi conto di quanto sia importante per i propri clienti poter trovare, selezionare, visualizzare in anteprima, confrontare e valutare i modelli di progettazione web in vendita, in un modo più semplice di quanto sia possibile fare ora.

A oggi, febbraio 2014, non esistono dei catologhi che raccolgano i diversi modelli di web design in modo curato e organizzato, in modo che sia possibile trovare rapidamente i temi di design che interessano e che meglio si adattano alle diverse esigenze.

Per questo motivo, prevedo grandi opportunità non solo per coloro che creano, vendono e distribuiscono questi "temi", ma soprattutto per chi li saprà raccogliere, organizzare per categorie e presentare in modo da renderli facilmente accessibili a chiunque.

Conosci qualche società, servizio o tool che già opera in questo ambito?



Fine Seconda Parte
Vedi: Web Publishing E Giornalismo Online: Future Trends - Parte I

 


Scritto da Robin Good e tradotto in Italiano da Viviana Brun. Pubblicato per la prima volta su MasterNewMedia il 18 Febbraio 2014 con il titolo Future Of Web Publishing And Journalism Online: Key Trends For 2014 And Beyond - Part II. Versione italiana: Web Publishing E Giornalismo Online: Future Trends - Parte II




Photo credits:
Oltre WordPress - WordPress.org through a magnifying glass by Shutterstock
Instant Publishing - Hand snapping fingers by Shutterstock
Le Interfacce Invisibili - Brunette in future by Shutterstock
La Design Intelligence - Businesswoman creating frame by Shutterstock
Gli Showroom del Web Design - Collection of various sewing button by Shutterstock

 

Scritto da per MasterNewMedia.
 
 
 
 
 
Commenti    
blog comments powered by Disqus

 

 

 

 

17721
 




 

I Toolkit di Robin


 









 

 

 

 

  • RSS Feed

          Mail
    Nome:
    Email:
     



     
     

     

    Web Analytics