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5 marzo 2014

Web Publishing E Giornalismo Online: Future Trends - Parte III

Quali tendenze, modelli e cambiamenti caratterizzeranno il web publishing e il modo di fare giornalismo nei prossimi anni? Come sta cambiando il nostro modo di pubblicare online e di fare informazione?

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Photo credit: Cyber man with technolgy eye by Shutterstock

Nella prima parte di questa serie di articoli sul web publishing, mi sono occupato di queste nuove tendenze:

a) Il Process Journalism

b) Il 100% di Copertura

c) Le Notizie Come un Percorso di Apprendimento

Nella seconda parte ho continuato la mia analisi, concentrandomi su questi trend:

1) Il Tramonto dei Blog

2) Al di Là di WordPress

3) Instant Publishing

4) L'Interfaccia Invisibile

5) La Design Intelligence

6) Gli Showroom del Web Design

In questa terza parte, invece, analizzerò tre tendenze, che nei prossimi anni, influenzeranno e cambieranno in modo significativo il nostro modo di fare informazione e creare contenuti.

Queste tre tendenze sono:

1) Il Long Form Journalism

2) La Content Curation

3) Il Preservare i Contenuti

Vediamole in dettaglio.

 

 




1) Il Long Form Journalism

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Articoli lunghi e approfonditi o raccolte di brevi notizie selezionate e curate? Quale sarà lo stile più usato nel prossimo futuro?

L'uso di messaggi brevi, come ci ha insegnato a fare Twitter, o come siamo abituati a vedere nei flussi di notizie, nei post sui social media e sulle piattaforme di content curation, non registrerà di certo una battuta d'arresto, anzi continuerà a diffondersi e a crescere, anche nei prossimi anni.

Che dire invece del long-form journalism e del suo modo di trattare in profondità un argomento, dando vita a contenuti ampi e completi?

"Per capire un argomento complesso e articolato, spesso c'è bisogno di qualcosa di più, un breve messaggio non basta".

Fonte: Discover Great In-Depth Articles on Google di Pandu Nayak, Agosto 2013 - Inside Search

Se ti stai chiedendo qual è il vantaggio di tornare a scrivere lunghi articoli di approfondimento, eccoti alcuni dei motivi grazie ai quali questo formato giornalistico sta tornando ad avere un ruolo importante nel mondo del web publishing.

  • L'interesse dei lettori
    Le persone non sono alla ricerca soltanto d'informazioni in pillole, notizie abbozzate, o brevi indiscrezioni, ma sempre di più vogliono avere una visione completa di un determinato argomento, problema o evento.
  • Eccesso di contenuti di bassa qualità
    I contenuti "senza spessore", di poco conto, e gli argomenti affrontati in modo superficiale e banale, fanno la parte da padrone sui siti internet più visitati, dai portali di notizie, alle riviste e ai blog.
  • Scarsità di buoni contenuti di approfondimento
    Difficilmente potrai trovare contenuti di qualità, affrontati in modo completo e approfondito, a meno che si tratti di argomenti d'interesse accademico o scientifico. Nei blog e sui social media infatti, generalmente gli argomenti sono trattati in modo breve e parziale.
  • Un'opportunità per fare content curation
    I lettori, seppur come abbiamo visto al punto 1, sono interessati a informazioni il più possibile complete e di qualità, spesso trovano solo contenuti scadenti o troppo superficiali. Per questo, trattare un argomento in modo completo e approfondito dà la possibilità di fare la differenza.
  • Coltivare contenuti "evergreen"
    I contenuti di qualità che affrontano un tema in profondità hanno più chance di conservare il loro valore nel tempo.
    "Un buon contenuto, esauriente e completo, richiamerà l'interesse dei lettori per mesi o addirittura anni"

    Fonte: Discover Great In-Depth Articles on Google di Pandu Nayak, agosto 2013 - Inside Search

  • Visibilità
    Google recentemente ha iniziato a premiare i contenuti di qualità che sviluppano in modo approfondito un dermitato argomento, dando loro maggiore visibilità nei risultati delle sue SERP.

Usando le parole di Google:

"Il nostro obiettivo è quello di far emergere i migliori articoli di approfondimento che ci sono sul web. I nostri algoritmi sono in grado d'individuare gli articoli di alta qualità e metterli in evidenza sia che essi risiedano su un blog, su un giornale locale o su una testata più famosa".

Fonte: Google Introducing "In-Depth Articles" To Search Results by Greg Sterling - agosto 2011 - Search Engine Land

Ma come verifichiamo che tutto ciò sia realmente vero?

La prova concreta che il long form journalism sia una tendenza in forte crescita è data dalla rapida diffusione del modello Snowfallen, un particolare formato giornalistico che deve il suo nome a un famosissimo articolo del New York Times, "SnowFall" pubblicato nel 2012, in cui l'autore, John Branch, si è occupato della valanga di Tunnel Creek, dove sono morte molte persone.

Questo nuovo modo di presentare le notizie e sviluppare i temi è stato accolto dai lettori con un entusiasmo enorme e del tutto inatteso. Dato il grande successo, molti giornali e riviste online hanno deciso di sperimentare e di utilizzare questo modo di fare informazione.

La principale caratteristica di questo nuovo formato per lo storytelling è di presentare il contenuto in una lunga, scrollabile, pagina di testo, in cui ai contenuti testuali sono abbinate immagini di grande impatto visivo, clip video e altro materiale.

Bobbie Johnson di Medium / Matter, ha recentemente creato un elenco completo di tutti gli articoli di approfondimento realizzati utilizzando il modello Snowfallen, che è letteralmente esploso durante il 2013.

Prima di allora solo 22 articoli avevano sperimentato questo modello long-format, ma nel 2013 l'interesse è salito alle stelle portando il numero di articoli pubblicati con il formato Snowfallen a ben 138. E nei primi due mesi del 2014, ne sono già stati pubblicati altri 30.

Qui trovi il catalogo completo di tutte le narrazioni che utilizzano il formato Snowfallen: Slate Story Index: Interesting Stories

Fonte: Snowfallen. Just Because You Can, It Doesn't Mean You Should di Bobbie Johnson, luglio 2013 - Inside Matter



Vedi anche:



Vedi anche:

Aesop Storytelling Engine creato appositamente per creare narrazioni in stile Snowfallen.


Durata: 1':49'' - Titolo: Aesop Storytelling Engine - Nick Haskins presenta "ASE" un insieme di strumenti per creare temi per lo storytelling simili a Snowfallen utilizzando WordPress.

 




2) La Content Curation

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Se la quantità di informazioni disponibili online continuerà a crescere a un ritmo addirittura più veloce di quello attuale, la capacità di trovare, organizzare e curare informazioni su argomenti specifici acquisirà ancora più valore, diventando una competenza sempre più richiesta.

In realtà, mi aspetto che nei prossimi anni assisteremo al boom della content curation. Nasceranno cioè moltissime app per questo scopo e molti curatori di contenuti professionisti si dedicheranno alla creazione di raccolte e collezioni dei migliori materiali sugli argomenti più disparati.

In altre parole: la cura dei contenuti non è una moda passeggera, la tendenza del momento, o qualcosa destinato a scomparire tra cinque o dieci anni.

Ciò che è transitorio, e che di certo non durerà a lungo, è il modo d'intendere e vendere la content curation come una soluzione di content marketing. Questa è una moda passeggera, che non avrà seguito.

L'idea, che passare dal creare contenuti propri al fare content curation permetta, non solo un notevole risparmio di tempo, ma anche di produrre un numero maggiore di contenuti di qualità, è sicuramente molto fuorviante, perché mette l'enfasi sugli aspetti tecnici di produzione e di forma e sui vantaggi di una visibilità immediata, in tempi rapidi. Ma si tralasciano totalmente aspetti chiave, come ad esempio la necessità di verificare in modo approfondito le informazioni che s'intendono riproporre, il bisogno di garantirne la qualità e di dar loro un valore aggiunto. Trascurare questi aspetti ha conseguenze negative sulla reputazione del curatore e sulla sua credibilità.

Se è vero che dal prossimo anno, la quantità dei contenuti presenti su internet raddoppierà ciclicamente ogni tot giorni, è chiaro quanto sia importante investire tempo e risorse nel creare strumenti e sistemi che possano aiutarci a migliorare la nostra capacità di trovare, organizzare, archiviare e presentare raccolte di informazioni o nell'iniziare a occuparci di una specifica nicchia o area tematica, curandone i contenuti con gli strumenti di già disponibili oggi.

Si avverte già una forte domanda per una nuova generazione di curatori specializzati, in grado cioè di trovare e riconoscere ciò che di meglio è stato prodotto nel loro settore e di selezionare il materiale in modo critico, così come Google da solo non può fare. Esperti di settore seri e affidabili, capaci di trovare e fornire raccolte di contenuti oggettivi e imparziali, creare percorsi e directory specializzate (realizzate per aiutare chi è interessato ad avere informazioni su un dato argomento) sono sempre più richiesti.

Ora che le persone stanno iniziando a capire che la conoscenza di cui hanno bisogno non risiede più in un particolare corso o istituzione accademica, il ruolo una volta riservato ai "detentori della conoscenza ufficiale", professori, scuole e università, gradualmente tornerà in mano agli individui: i curatori di contenuti, d'informazioni e di dati saranno coloro che consentiranno l'accesso all'apprendimento e alla conoscenza. Il loro effettivo valore sarà certificato dalla qualità dei lavori pubblicati, dalle testimonianze e dalle opinioni di altri.

Allo stesso modo, potrebbe accadere che i motori di ricerca e le università, per quanto oggi ci sembrino delle realtà immutabili e inarrivabili, vengano profondamente rinnovati da una nuova generazione di curatori di contenuti altamente specializzati e qualificati.

La content curation, o l'arte e la scienza di organizzare le informazioni all'interno di un contesto particolare e secondo un bisogno e un pubblico specifico, trasformerà radicalmente non solo il modo di fare ricerca e d'insegnare, ma anche il giornalismo. Secondo me, è possibile affermare che sarà l'intero mondo dell'editoria e delle pubblicazioni (digitali e cartacee) a cambiare grazie alla content curation.

In un mondo dove ci sono miriadi di informazioni, immagini, video, articoli e guide, chi vince non è chi produce il maggior numero di contenuti ma piuttosto chi è in grado di riconoscere quelli di qualità e di farli conoscere e apprezzare.



Vedi anche:

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Photo credit: Internet map as of 16th January 2009



Eric Schmidt, presidente di Google, ha affermato: "Cinque exabyte di informazioni sono state create tra l'alba della civiltà e il 2003, oggi lo stesso volume d'informazioni viene creato ogni due giorni, e il ritmo è in aumento".

Fonte: The Coming Age of the Curation Economy by Steven Rosenbaum - ottobre 2013 - VideoInk



Esempi e strumenti:

 




3) Preservare i Contenuti

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Forse non l'abbiamo ancora realizzato pienamente o non ne abbiamo ancora vissuto a pieno le conseguenze dirette, ma esistono numerose prove tangibili che ci portano a pensare che i contenuti di Internet, pagine web e link ad articoli specifici, strumenti e risorse, non restano online per sempre. Essi sono destinati a scomparire, essere cancellati, spostati, abbandonati, censurati, ricollocati o rimossi in modo permanente.

Questo vale non solo per alcune pagine web o risorse d'informazione, ma per una percentuale significativa e crescente di tutti i contenuti pubblicati online. Sto parlando di circa il 40 % o forse anche di più.

In altre parole, ciò che sto sottolineando è il fatto che non esistono sistemi o meccanismi di controllo che permettano ai contenuti pubblicati su Internet di restare disponibili e reperibili nel tempo in maniera affidabile e definitiva.

Se non fosse per il progetto non profit Internet Archive, e per poche altre iniziative simili (che hanno investito grandi risorse e tempo per archiviare e rendere disponibili vaste quantità di contenuti digitali) i motori di ricerca sarebbero gli unici in grado di controllare gli archivi planetari.

Ovviamente ci sono delle situazioni in cui siamo noi stessi a volere che alcuni contenuti siano cancellati, rimossi o censurati e questo non è un problema. Ciò su cui dobbiamo concentrare la nostra attenzione é il quantitativo di contenuti che perdiamo ogni giorno. Diventa quindi importante tenere d'occhio gli sforzi, le iniziative, gli strumenti e i servizi che verranno creati per permetterci di preservare nel tempo tutto ciò che merita di essere salvato e conservato a lungo.

Di certo, nessuna azienda o organizzazione che si occupa di archiviare e preservare contenuti digitali può garantire di rimanere in vita per sempre. Ma dato che in pochi anni ognuno di noi sarà in grado di salvare sul proprio smartphone quantità d'informazioni pari a quelle di un'intera Wikipedia, è probabile che la soluzione definitiva all'archiviare in maniera permanente i contenuti sia qualcosa che difficilmente possiamo immaginare oggi: ognuno di noi si porterà in tasca un pezzetto dell'archivio di Internet potendo essere in grado di decidere autonomamente ciò che vale la pena conservare.



Vedi anche:



Elenco degli strumenti apparsi recentemente che permettono di risolvere questo problema:



Strumenti per controllare i link rotti/non più attivi sul tuo sito:

  • Xenu Link Xleuth (PC)
  • Integrity (Mac)
  • Deadurl
    Raccoglie e classifica URL alternativi per un collegamento interrotto, utilizzando Google Cache, Internet Archive, e i suggerimenti dell'utente. Digitando deadurl.com / a sinistra di un collegamento interrotto nella barra degli indirizzi del browser e premendo INVIO, è possibile visualizzare un elenco di URL alternativi, o (a seconda delle preferenze dell'utente) Deadurl è in grado di suggerire direttamente la URL migliore.



Fine Terza Parte
Prima Parte - Web Publishing E Giornalismo Online: Future Trends - Parte I
Seconda Parte - Web Publishing E Giornalismo Online: Future Trends - Parte II

 


Scritto da Robin Good e tradotto in Italiano da Viviana Brun. Pubblicato per la prima volta su MasterNewMedia il 25 febbraio 2014 con il titolo Future Of Web Publishing And Journalism Online: Key Trends For 2014 And Beyond - Part III. Versione italiana: Web Publishing E Giornalismo Online: Future Trends - Parte III




Photo credits:
Il Long Form Journalism - Stretch limo by Shutterstock
La Content Curation - Male hand selecting images by Shutterstock
Preservare i Contenuti - Key in a deposit box by Shutterstock

 

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