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19 febbraio 2014

Web Publishing E Giornalismo Online: Future Trends - Parte I

Che cosa sta cambiando? Che tu sia un esperto di comunicazione, un giornalista, un social media evangelist o un blogger, ecco come dovresti allenarti per essere pronto a pubblicare sul web nel prossimo futuro.

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Photo credit: Businessman with the new computer by Shutterstock

I principali cambiamenti e le trasformazioni che ho notato ultimamente nel campo del web publishing dipingono un ecosistema editoriale molto meno difficile da usare, in cui le interfacce tradizionali diventano dei bottoni che compaiono solo quando ne hai bisogno.

In sintesi, i comandi e le opzioni sono disponibili all'occorrenza, altrimenti sono invisibili.

Ciò che io definisco design intelligence diventerà parte degli strumenti che utilizziamo per pubblicare, così che, per realizzare contenuti dall'aspetto professionale, non hai più bisogno di imparare a fare le cose come un designer o un grafico professionista.

Pubblicare online sta diventando un'attività non più necessariamente legata a un determinato sito web, ma sempre di più caratterizzata dal creare contenuti che saranno poi utilizzati e condivisi in numerose situazioni e contesti diversi.

Dalle pagine statiche ci stiamo rapidamente spostando verso i flussi di informazione (stream): schede informative, tessere e pin (come su Pinterest o nell'interfaccia di Windows 8 Metro), stanno diventando le nostre unità di riferimento per gestire le informazioni.

Per questo il lavoro di content curation, archiviazione e raccolta dei contenuti, diventerà un'importante area di crescita per chiunque pubblichi online.

Alcune ombre ostili aleggiano sul futuro di Internet, con conseguenze sul lavoro di chi pubblica online. Per dissiparle è necessario adottare un piano di azioni concrete e specifiche. Le sfide proposte dall'editoria online del futuro sono eccitanti ma, per continuare a giocare un ruolo decisivo, dobbiamo mantenerci informati e pronti ai cambiamenti.

Vediamo nel dettaglio questi cambiamenti e le novità in arrivo.

 





1) Dalle Pagine ai Flussi

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Uno dei pionieri della cultura digitale, Kevin Kelly, da tempo ha anticipato l'idea che ci stiamo gradualmente spostando dall'utilizzo di pagine statiche a flussi di informazioni (stream) su argomenti specifici.

Secondo lui, ci stiamo muovendo da:


  • File - > Pagine - > Stream
  • Cartella - > Link - > Tag
  • Desktop - > Web - > Cloud

Questa evoluzione salta subito all'occhio osservando la home page di un qualsiasi social media, da Facebook, a Twitter o LinkedIN.

Le piattaforme social infatti non si presentano come una classica pagina web statica ma mostrano uno o più flussi d'informazioni, come ad esempio:


  1. i messaggi postati dagli amici
  2. i propri contenuti condivisi,
  3. parole specifiche o hashtag che hai cercato.


Le stesse home page dei blog si presentano come dei flussi di post che, partendo dal più recente, risalgono al più datato. Anche i siti di notizie hanno una struttura a flusso. Instagram è un flusso, così come l'app che usi per leggere le email. I social hub come Rebelmouse o Tint raccolgono i contenuti in flussi, proprio come gli strumenti di news curation come Scoop.it, Paper.li, Spundge e molti altri. Gli stessi feed RSS sono flussi di informazioni che vengono continuamente aggiornati.

Quindi, nel complesso, questo nuovo formato "a flussi" (stream) sembra essere caratterizzato dal fatto di:


  1. essere progettato per essere aggiornato continuativamente

  2. voler rimanere "in onda" per sempre e

  3. avere la capacità di archiviare, ordinare e ritrovare tutto ciò che è stato pubblicato in precedenza.


I flussi forse non sostituiranno interamente le pagine statiche, anche se la loro diffusione sta aumentando a tal punto da eguagliarne o addirittura superarne il numero.

Per chi sviluppa o realizza strumenti e servizi dedicati alla gestione di questi flussi, le principali sfide da affrontare, saranno quelle di consentirci di:


  • navigare facilmente e rapidamente lungo la linea temporale

  • saltare a punti specifici nel passato

  • trovare e raggruppare informazioni simili o collegate fra di loro

  • presentare una visione panoramica

  • scomporre e raggruppare i contenuti del flusso in nuove unità

  • filtrare il flusso secondo criteri preselezionati

  • curare i contenuti, riadattandoli a formati diversi di pubblicazione.


(Vedere anche: Cura Dei Contenuti: Il Futuro Degli Strumenti Di Content Curation - Parte 1)

Il graduale passaggio dalle pagine statiche ai flussi porta autori, scrittori, giornalisti ed editori web indipendenti a dover modificare il loro modo di pubblicare online: notizie, contenuti e informazioni devono essere in continua evoluzione e necessitano di una verifica costante e di un aggiornamento meticoloso.

Riferimenti:

Fonte: "Kevin Kelly: How the Real-Time Web Changes Life Itself " - slide n.39 - 40

Vedi anche questo video clip: "Kevin Kelly, Better than Free: How Value Is Generated in a Free Copy World"

Leggi anche: "404 Error: The Webpage is Dying"

 


2) Dai Flussi alle Card

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Oggi le nuove tecnologie ci permettono di ricevere, raccogliere e pubblicare grandi quantità di contenuti. Abbiamo quindi bisogno d'individuare strutture e formati per la condivisione di questi contenuti che rispondano al nostro bisogno di comunicare e ricevere informazioni in diretta e che, in più, siano anche compatibili con tutti i dispositivi che solitamente utilizziamo per scambiare informazioni (smartphone, tablet, desktop e computer portatili).

"Questo fenomeno che porta i contenuti a essere scomposti in singoli elementi (es. schede e pin) e poi raggruppati (es. collezioni, notizie, articoli) è il risultato della crescita delle tecnologie mobili, ovvero di miliardi di schermi di tutte le forme e dimensioni, e di un accesso senza precedenti ai dati provenienti da qualsiasi tipo di fonte, attraverso le API e gli SDK".

(Fonte: "Why cards are the future of the web")



Ora che hai visto i vantaggi di passare da una pagina statica ai flussi d'informazioni, che ci consentono di effettuare revisioni e aggiornamenti anche dopo che abbiamo pubblicato, è ancor più facile capire quanto sia utile ed essenziale poter scomporre i nostri contenuti in unità che possono essere facilmente:

a) inserite in un flusso

b) visualizzate su tutti i canali e dispositivi multimediali in modo flessibile

c) utilizzate per ri-aggregare unità di informazione in nuovi modi e maniere, per creare nuovi contenuti autosufficienti (cioé che non necessitano di essere messi per forza in relazione con il contesto d'origine).



Le information card, o schede informative, sono ciò che maggiormente risponde a queste caratteristiche.

Che cosa s'intende quindi per blocchi di informazione e/o information cards?

"Le information cards sono delle piccole unità di informazione. Il termine inglese è comunemente utilizzato per indicare schede, tessere, carte da gioco, cartoline, biglietti d'auguri e da visita, figurine, ...

Proprio come nel mondo delle schede fisiche, anche le card digitali sono il modo più semplice per organizzare le informazioni, presentarle e renderle disponibili come singole unità autosufficienti di una grande raccolta di contenuti o di un'area semantica".

(Fonte: "Why cards are the future of the web")



"Tutti questi nuovi sistemi per organizzare le informazioni hanno in comune il fatto che estrapolano le informazioni da una app o da un servizio per renderle attuali. Creare schede informative (card) vuol dire tirar fuori le informazioni da diversi contesti d'origine, combinarle insieme e renderle condivisibili.

Allo stesso tempo, le informazioni declinate sotto forma di cards acquistano maggior valore, e possono a loro volta diventare nuovi contenuti: non sono più solo un file, ma bensì una card, cioè un vero e proprio contenuto, qualcosa di autentico da condividere".

"Cosa può essere più adattato a uno smartphone di un contenuto che ha la forma e le dimensioni del suo schermo e che può anche essere inviato e condiviso con qualsiasi altro smartphone o computer?"

(Fonte: "Twitter, Canvases and Cards")



In altre parole siamo di fronte a un nuovo modo di organizzare le informazioni sul web, sempre meno fatto di pagine web e indirizzi precisi.

Il nuovo modo di operare è caratterizzato dal fatto che gli individui diventano in grado di attingere alle notizie ed informazioni esistenti e si adoperano per ricomporre e ri-organizzare nuovi contenuti più approfonditi e dettagliati, su qualsiasi tema o argomento (in un processo senza fine).

"L'immagine più chiara è l'analogia con il mondo fisico delle schede (card). Non pensare a "rettangoli" o figure geometriche scritte in codice HTML, pensa piuttosto a com'è possibile utilizzare il modello della "scheda informativa" per trasformare l'informazione. Ad esempio capovolgendo una scheda, piegandola, allargandola, ammucchiando più schede, raggruppandole e ordinandole".

(Fonte: commento di @Padday all'articolo "Why cards are the future of the web")



"Le card digitali non solo hanno il formato giusto per essere visualizzate e utilizzate da qualsiasi smartphone o tablet, ma rispetto ai siti web tradizionali, sono più adatte a poter essere raggruppate in gruppi logici/tematici. Ciò consente di poter selezionare e curare contenuti provenienti da fonti diverse in collane, set e collezioni a tema".

(Fonte: commento di David Etheredge all'articolo "Why cards are the future of the web")



In quest'ottica, ci sposteremo gradualmente dal linkare singole informazioni o pagine web specifiche, verso un utilizzo sempre più ampio di aggregatori di contenuti e strumenti di content curation.

"Ciò ci allontana dal web fatto di tante pagine web che si linkano l'un l'altra, e ci avvicina ad un nuovo web fatto da tanti contenuti provenienti da fonti diverse, aggregati e presentati come un'unica esperienza".

(Fonte: "Why cards are the future of the web")



I principali vantaggi di questo cambiamento non sono banali.

Adriano Ferrari di "GingkoApp" scrive:

"Qual è il vantaggio di questo approccio rispetto a quello che usiamo ora sul web? Semplice, quello di mettere in luce il contesto".

"Quando navighi su wikipedia, a esempio, spesso ci si ritrova a vagare da una pagina all'altra, senza riuscire a coglierne il quadro generale. Questo argomento in che relazione è con il resto? Si tratta di un concetto importante, o di un dettaglio minore?"

"Ragionare così, lascia intendere che il testo può essere considerato sotto due diversi aspetti. Una dimensione lineare e una dimensione gerarchica (metaforicamente, quella che indica la relazione fra questo testo e gli altri esistenti sullo stesso argomento)".

"... le card, in modo diverso rispetto alle pagine tradizionali, non solo rendono possibile esplicitare questa struttura gerarchica, ma la rendono fruibile da chiunque".



L'uso delle card, come unità d'informazione di base, si è diffuso in modo rapido e massiccio.

Ecco qui alcuni esempi:



Vedi anche:
The Future of Google Search






3) Dagli Articoli all'Aggiornamento Continuo e Approfondito di Argomenti Specifici

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Così come abbiamo appena visto che ci stiamo spostando da informazioni statiche, a se stanti e monolitiche, (com'è ancora oggi la maggior parte delle pagine web dei quotidiani), verso dei flussi continui di informazione, composti da moduli di informazioni aggregate e curate da altri, è molto probabile che nel prossimo futuro anche il nostro modo di scrivere e pubblicare le notizie cambi radicalmente.

Su questo tema, ci sono alcune idee e visioni specifiche che mi hanno ispirato molto. Secondo queste teorie, prossimamente, potremmo trasformare radicalmente il modo in cui gestiamo e lavoriamo con notizie e informazioni.

Ecco tre punti di vista radicali che mi hanno ispirato:


  1. Il Process Journalism (Jeff Jarvis)
  2. Il 100% di Copertura (Jay Rosen)
  3. Le Notizie Come un Percorso di Apprendimento (Jonathan Stray)

Conosciamoli meglio.




a) Il "Process Journalism"

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Nel 2009, circa cinque anni fa, Jeff Jarvis ha iniziato ad occuparsi della contrapposizione tra Process Journalism e Product Journalism.

Le sue osservazioni e le sue riflessioni mi sembrano attuali ancora oggi. La sua visione presenta chiaramente un modo originale di lavorare con i contenuti delle notizie, descrive un approccio e un atteggiamento completamente nuovo nei confronti dell'organizzazione e pubblicazione dei contenuti.

Ecco alcuni passaggi chiave di questa sua visione:

"Chi scrive sui giornali considera i propri articoli un prodotto finito.

I blogger invece vedono i loro post come parte di un processo di apprendimento. Online, spesso prima si pubblica e dopo si edita.

Questo è quello che succede ad esempio con i blog. Si potrebbe dire che anche i canali di informazione TV 24 ore su 24 facciano lo stesso, anche se raramente lo si nota.

Anche una divisione del New York Times - About.com (dove ho lavorato come consulente) - lavora proprio in questa maniera. (Questo è il motivo per cui About aveva dozzine di scrittori per ciascun editore [non so come sia oggi] mentre il The Times ha tre editori per ogni scrittore.

Online, un articolo, un'inchiesta, un approfondimento editoriale, non è mai finito, "chiuso" e quindi non è mai considerato perfetto.

Questo non significa che si gioisca nell'essere imperfetti, che non si abbiano degli standard, com'é sottointeso nell'articolo del The Times. Vuole semplicemente dire che facciamo giornalismo in maniera diversa, perché possiamo farlo.

Anche noi abbiamo i nostri standard, e questi includono la collaborazione, la trasparenza, il coinvolgimento del lettore nel processo. Ci adoperiamo inoltre nel dichiarare apertamente ciò che non sappiamo, mettendo in guardia il lettore, piuttosto che agendo dopo la pubblicazione attraverso le eventuali dovute correzioni".

(Fonte: "Process Journalism vs. Product Journalism: the Myth of Perfection vs. Beta Culture")



Dalle sue parole: "..."process" suona come "prodotto non finito in perenne evoluzione".

"Vedo un "processo" come una serie/sequenza/ ciclo di passaggi che conducono a un determinato obiettivo".

(Fonte: Process Journalism vs. Product Journalism).




b) Il 100% di Copertura

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Già nel 2010, Jay Rosen dell'Università di New York rilanciò un'idea esistente, la "100% solution", come un metodo alternativo alla produzione di notizie fatto nella maniera classica, e mirato specificamente a sviluppare e a dare maggiori potenzialità di crescita agli organi di informazione locali.

La sua idea era quella di prendere in esame il 100% delle informazioni disponibili su un determinato argomento, tema o evento. Nel momento in cui questo lavoro di approfondimento avesse incontrato delle difficoltà, sarebbe stato necessario confrontarsi con questi problemi, cercando nuove soluzioni. I problemi diventano così spunti e fonti da cui partire per innovare e trasformare il modo di fare notizia.

In sintesi: l'idea è di coprire, nel miglior modo possibile, il 100% di una specifica nicchia.

Quanto sarebbe utile ed efficace se gli editori di giornali evitassero di occuparsi di "un po' di tutto" e iniziassero a concentrarsi e a dedicarsi al 100% a un argomento specifico?

La ricerca continua e approfondita su un argomento specifico permetterebbe di sviluppare un affascinante percorso di scoperta intorno a ogni tema, consentendo quindi a chi svolge il ruolo di curatore di poter aggregare flussi d'informazione diversi che contribuiscano alla comprensione più approfondita di un certo argomento.

"Sotto una domanda crescente di produzione di contenuti, le organizzazioni preferiscono occuparsi de l'1% di tutto, piuttosto che il 100% di qualcosa di specifico".

"La 100% Solution è un modo di affrontare la realtà in modo diverso e motiva la gente a sperimentare qualcosa di nuovo.

Un fornitore di notizie in grado di occuparsi al 100% di una nicchia specifica può molto più facilmente e rapidamente guadagnarsi l'attenzione e la credibilità richieste per poter emergere nel suo settore".

(Fonte: commento di Eric Newton all'articolo "The 100 Percent Solution: For Innovation in News")



"Seguendo questa teoria si educano i collaboratori e i lettori al gravoso compito di essere sempre accurati, e a gestire grandi quantità di dati senza errori. Questo metodo sottolinea quanto la verifica e l'analisi critica dell'informazione siano importanti".

(Fonte: commento di Andria Krewson all'articolo "The 100 Percent Solution: For Innovation in News")


"Dando un'occhiata alle centinaia di siti di nicchia nativi emersi negli ultimi cinque anni, il loro successo è dipeso dall'essersi occupati al 100% dell'argomento che avevano inizialmente individuato.

Commercialmente, quelli che hanno avuto maggior successo, sono siti di nicchia in settori verticali quali:
- il business (es. Marketwatch, 24/7 Wall Street),
- la salute (es. WebMD),
- la tecnologia (es. Crackberry),
- lo sport (MaxPreps e CBS' 230, siti che si occupano del mondo dell'atletica al college/università e che fanno parte della CBS Sportsline)
- e l'intrattenimento (Hitfix, Hollywoodlife,The Wrap)
".

(Fonte: commento di Jane Stevens all'articolo "The 100 Percent Solution: For Innovation in News")

"In quest'ottica il futuro dell'informazione sembra essere molto più focalizzato, continuamente aggiornato, alimentato dai contributi della gente e altamente curato".

(Fonte: "A template for '100 percent reporting")

Vedi anche: Slicing Up Local Media




c) Le News Come un Percorso di Apprendimento

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Già nel 2011, Jonathan Stray, giornalista e ricercatore freelance, suggerì che sarebbe stato molto più utile ed efficace se gli editori di giornali avessero evitato di fare "un po' di tutto" e avessero iniziato a concentrarsi e a dedicarsi al 100% di un argomento specifico.

Tutto questo Jonathan Stray l'ha spiegato in un articolo che ha fatto scuola, intitolato "The Editorial Search Engine".

Così facendo non solo renderemmo queste notizie molto più utili, interessanti e pertinenti, ma le potremmo trasformare in strumenti di conoscenza approfondita su qualsiasi argomento ci possa interessare, ancorché come veicoli che offrano spazi pubblicitari premium per target molto mirati.

Secondo questa visione, nel prossimo futuro fare informazione potrebbe voler dire soprattutto "informare in modo esaustivo il pubblico su un argomento specifico".

Se ti soffermi a rileggere e riflettere, vedrai che questo concetto è di per sé piuttosto forte e rivoluzionario.

Jonathan Stray aggiunge:

"Piuttosto che scrivere un articolo dietro l'altro, dovremmo cercare di risolvere il problema di informare gli utenti in modo esaustivo su un argomento specifico".

"Scegli un argomento specifico, ed inizia a fare reporting, a creare contenuti, spiegazioni approfondite e multimediali. Integra tutto questo con un motore di ricerca personalizzato e capace di mettere insieme tutto quello che esiste su quel dato argomento, filtrando ciò che non è rilevante e consentendo di poter visualizzare e mettere in rilevanza quanto di più interessante".

(Fonte: "From News as Reporting To News as a Gateway To Learn In Depth About a Topic")



Esempi:

Google Living Stories
Il fatto che Google abbia da tempo abbandonato il suo progetto sperimentale Living Stories, potrebbe voler dire che era troppo precoce per il suo tempo. Quattro anni dopo, le cose sono sicuramente un po' cambiate ed è possibile che ciò che è stato solo accantonato temporaneamente, possa ritornare alla ribalta, con un nuovo nome e una forma più evoluta e ridefinita.

Vedi:



Le notizie vogliono vivere.

(Fonte: Andrew Keen's head - and the shift from institutions to processes)





Fine Prima Parte
Vedi: Web Publishing E Giornalismo Online: Future Trends - Parte II

 


Scritto da Robin Good e tradotto in Italiano da Viviana Brun. Pubblicato per la prima volta su MasterNewMedia il 21 Gennaio 2014 con il titolo Future Of Web Publishing And Journalism Online: Key Trends For 2014 And Beyond. Versione italiana: Web Publishing E Giornalismo Online: Future Trends - Parte I




Photo credits:
Dalle Pagine ai Flussi - Interplay of document and graphic elements by Shutterstock
Dai Flussi alle Card - Futuristic touch screen display by Shutterstock
Dagli Articoli all'Aggiornamento di Argomenti Specifici - Blue eye with clock by Shutterstock
Il "Process Journalism" - Closeup of hands showing at the plan by Shutterstock
Il 100% di Copertura - 3d hundred percent gold by Shutterstock
Le News Come un Percorso di Apprendimento - Going trough the underground tunnel by Shutterstock

 

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